Diesel in crisi nera? Non sembrerebbe, almeno nelle richieste sul segmento C, specie per Renault, che si conferma come una dei top player della categoria grazie a una gamma articolata che spazia dalla berlina Megane alle più alte Kadjar e a Scenic. Se il 2018 ha visto l’arrivo della nuova motorizzazione 1.3 TCe, frutto dell’alleanza Mitsubishi-Nissan-Renault, con Daimler AG (quindi Mercedes) a contribuire sul progetto, il 2019 è l’anno della scommessa, in Renault dicono vincente, per il motore a gasolio, il nuovo 1.7 Diesel Blue dCi, che sostituisce il vecchio dCi.
Per Scenic, un modello di successo la cui storia, ricordiamo, è iniziata nel 1996, inaugurando di fatto un nuovo segmento, si tratta di un’importante novità che, ora che la gamma è completa, fa ben sperare per i prossimi anni, nonostante la domanda dei motori a gasolio stia oggettivamente calando. Introdotta nel 2016, la quarta generazione ora punta ancora più in alto grazie, anche, al suo stile, che non lascia certo indifferenti.
Tutti i segreti del nuovo 1.7 Blue DCi: 100% Renault ma costruito in Spagna
Non essendo state introdotte modifiche al design, sia degli interni sia degli esterni, con i notevoli cerchi da 20” di serie per tutta la gamma, ci concentriamo sulla vera novità oggetto di questa prova, ossia il nuovo 1.7 Diesel nelle potenze di 120 e 150 CV. Il motore è stato sviluppato interamente da Renault e verrà presto esteso ad altri modelli della gamma, tra i quali Megane e Kadjar, prima di trovare una sua collocazione su altri modelli degli “alleati” Nissan e Mitsubhisi.
Prodotto a Valladolid, in Spagna, e oggetto di 2.500 ore di test al banco più qualcosa come 300.000 km di test su strada, tecnicamente il 1.7 Blue DCi si caratterizza per la presenza di un nuovo albero motore, più incline a ridurre gli attriti, e di conseguenza i consumi, una nuova turbina a geometria variabile, per offrire maggiore fruibilità in accelerazione, nuovi iniettori a 8 fori a 2500 bar, per una migliore combustione del carburante e un nuovo intercooler aria/acqua, per una migliore rendimento di combustione.
Per rispondere alle severe norme Euro 6D Temp, cui il 1.7 Blue è già omologato, sia il 120 CV sia il più potente 150 possiedono il sistema di riduzione dell’ossido di azoto tramite sistema SCR, con utilizzo di AdBlue
Renault Scenic 1.7 Diesel: vigorosa la coppia, per il cambio meglio optare sull’automatico
Renault Italia ha scelto le belle e panoramiche strade delle Langhe, in mezzo alle colline del Barolo, patrimonio UNESCO, per farci provare su strada le qualità del nuovo motore. Detto che abbiamo scelto di guidare la più potente unità delle due new entry, quella da 150 CV, ad impressionare subito è, pochi istanti dopo esserci avventurati in autostrada, la sua coppia, di 340 Nm, il giusto compromesso, con qualche spunto che non delude, per muovere una massa comunque importante.
Giocando un po’ col cambio manuale, quest’ultimo perfezionabile per via della leva, e degli innesti, piuttosto lunghi, in collina il motore risulta così essere sempre pronto ad assecondare le richieste di potenza del conducente, senza mai mostrare segni di affaticamento. In autostrada, sulla via del ritorno verso Torino, a 120-130 km/h, impostanto il cruise control, la Grand Scenic della nostra prova, che rispetto a Scenic offre le tre file di sedili, segnava un consumo di circa 5,8 – 7 l/100 km, a seconda della velocità impostata.
Non siamo lontani, adottando una guida più accorta e non viziata dalle curve di collina, dai dati dichiarati dal costruttore francese, rispettivamente, sempre nel ciclo misto, di 4,8 l/100 km, dato uguale per entrambe le motorizzazioni già disponibile per Scenic e Grand Scenic. Il quattro cilindri si dimostra quindi parco ma vigoroso all’occorrenza, in poche parole zero problemi per effettuare un sorpasso o riprendere velocità anche alle marce più alte, almeno con la motorizzazione più potente.
In città, invece, a parte le dimensioni non proprio small della nostra Grand Scenic (4,63 metri), è utile ricordare come il cambio manuale, che rappresenta, per Renault, il 60% delle vendite nel segmento C, si sia rivelato un po’ macchinoso negli innesti: la frizione è lunga e alla lunga può indurre alla stanchezza. Vero che l’esborso economico è superiore di 1.800 euro tra cambio manuale e cambio automatico, ma se proverete l’EDC siamo sicuri che non tornerete più indietro.
Per un maggiore piacere di guida ai bassi regimi e partenze che definiremmo allegre, i propulsori Blue dCi su Scénic e Grand Scénic offrono una coppia massima di 300 Nm sulla motorizzazione Blue dCi 120 ad un regime di 1500 giri e di 340 Nm sulla motorizzazione Blue dCi 150 ad un regime di 1750 giri. Rispetto alla precedente generazione di motori dCi, di cilindrata leggermente più piccola, la coppia massima aumenta di 40 Nm sul Blue dCi 120 e di 20 Nm sul Blue dCi 150. Inoltre, la coppia massima è disponibile in un range di utilizzo più ampio, con trasmissione manuale a 6 rapporti.
Rispetto al 1.3 TCe turbo benzina introdotto precedentemente (QUI la nostra prova) ancora una volta non pensiamo di scadere nel banale se vi diciamo che con il Diesel il portafoglio continua a ringraziare grazie ai consumi più ridotti mentre la coppia non vi lascerà delusi grazie appunto al lavoro di sviluppo tecnologico messo in atto dai tecnici transalpini. Pochi chilometri? Meglio optare per il benzina: parte da un prezzo più basso (22.050 euro per il 115 CV) mentre i prezzi sono pressoché simili per l’unità da 140 CV (parte da 26.450 euro) e per il 160 (28.850 euro).
Scenic e Grand Scenic, oltre al nuovo motore, dispongono di avanzati sistemi di assistenza alla guida, non tutti di serie (a parte l’allestimento superiore Initiale Paris) che aiutano la vita del conducente. Troviamo la nuova Parking Camera con Easy Park Assist, la frenata d’emergenza attiva con riconoscimento dei pedoni e il Cruise Control (entrambi di serie dalla Sport Edition), Hill Start Assist (assistente partenza in salita), sensori di parcheggio anteriori e posteriori, riconoscimento della segnaletica stradale, commutazione automatica dei fari abbaglianti e anabbaglianti, il sensore angolo morto, il rilevatore di stanchezza, l’assistenza al mantenimento di corsia e il Cruise Control Adattivo, quest’ultimo di serie sulla Initiale Paris solo in presenza del motore Blue dCi da 150 CV.