Quanto tempo e risorse dedichiamo agli pneumatici della nostra auto? Sicuramente gli appassionati sono anche gli automobilisti più attenti, che scelgono il modello di pneumatico con perizia, lo fanno montare da gommisti esperti e poi ne curano la manutenzione tutto l’anno. Purtroppo, come evidenziato da Assogomma, la gran parte degli automobilisti non si prende così cura della propria vettura, anzi tende a risparmiare il più possibile, a volte anche a discapito non solo della qualità ma della sicurezza.
“C’è un contesto di diffuso di fai da te a cui si aggiunge la crisi del mercato. Messi insieme hanno conseguenze negative sulla sicurezza stradale e producono concorrenza sleale e danni ambientali” ha spiegato Giuseppe Calì, portavoce nazionale di CNA per la sezione gommisti. Queste cattive abitudini facilitano anche la proliferazione di gommisti che non rispettano la legge. I risultati dei 749 controlli effettuati nel 2018 dalla Polizia nei gommisti di tutta Italia parlano chiaro. Il 22% degli esercizi controllati, cioè 166, sono risultati fuori norma con ben 69 esercizi abusivi, ovvero non iscritti in Camera di Commercio, pari al 9% del campione.
Durante questi controlli sono state elevate 280 sanzioni con 35 denunce all’Autorità Giudiziaria e 63 sequestri. Questi sono i numeri più importanti evidenziati da Giovanni Busacca, Direttore del Servizio Polizia Stradale, durante il Convegno “Pneumatici e Sicurezza Stradale: la voce degli operatori del settore e il ruolo chiave del gommista” che si è svolto a Roma presso la sede dell’ACI. Dati allarmanti che sollevano ancora una volta il problema della sicurezza stradale legata ai pneumatici. Infatti, un gommista che opera nella legalità vuol dire sicurezza, rispetto ambientale e lavoro qualificato. “Non basta produrre gomme nel rispetto delle normative tecniche e giuridiche, scegliere gomme omologate e adatte al proprio veicolo e al periodo stagionale, ma è necessario poi prestare la massima attenzione al corretto montaggio e alla successiva manutenzione” ha sottolineato Fabio Bertolotti, Direttore di Assogomma.
Infine, il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani ha ricordato che “Gli automobilisti italiani spendono ogni anno più di 8 miliardi di euro in pneumatici, ma troppo spesso non prestano attenzione alla loro corretta manutenzione, dimenticandone il ruolo strategico per la sicurezza stradale ma anche per l’economia di esercizio”. A questo proposito, Assogomma ha stilato un decalogo per l’automobilista che lo aiuti a scegliere, montare e manutenere il pneumatico, senza dimenticare la successiva cura da dedicare:
- Acquistare pneumatici omologati, adatti al periodo stagionale e possibilmente di marche note.
- Evitare l’acquisto di pneumatici usati e soprattutto di pneumatici riscolpiti per vettura, la cui vendita è vietata.
- Controllare sempre la rispondenza alla carta di circolazione verificando che i pneumatici montati abbiano le giuste dimensioni e prestazioni previste dal veicolo.
- Rivolgersi per la manutenzione a soggetti professionali specializzati che dispongano di insegne ben visibili, possibilmente verificando che siano iscritti in Camera di Commercio.
- Verificare che sullo scontrino fiscale siano riportati separatamente l’importo riferito ai beni acquistati dalla prestazione di servizio e il contributo ambientale per ogni pneumatico da smaltire.
- Accertarsi, all’atto del ritiro della vettura dopo la manutenzione, che il sensore di pressione, se esistente, sia funzionante.
- Il montaggio “fai da te” è vietato per legge ed è un’operazione sconveniente perché può tradursi in problemi per la sicurezza propria, dei trasportati e dei terzi. Per ripristinare la pressione di gonfiaggio rivolgersi sempre ad un gommista che è tenuto ad avere manometri tarati.
Il rilascio dello scontrino fiscale all’atto dell’acquisto è fondamentale per far valere la garanzia legale che è di 24 mesi dalla data di acquisto e deve essere fatta valere nei confronti del venditore. Anche per gli acquisti online deve essere rilasciato uno scontrino, devono essere pagati IVA e contributo ambientale. Condizioni economiche eccessivamente convenienti sia in termini di prodotto, sia in termini di servizio, celano quasi sempre brutte sorprese.