Tommaso Corona
Lui, il designer che ha avuto questa bella idea, si chiama Samir Sadikhov, la bella idea si chiama F40 Tribute. Si tratta, purtroppo, solo di un render, molto ben fatto, che rende onore a quello che potrebbe essere una versione moderna della mitica F40, da noi celebrata nella nostra retrospettiva qualche settimana fa.
Il compito di Samir, non è stato facile. Sulla sua pagina Facebook ammette di averci lavorato circa un anno tra mille bozzetti e fase di elaborazione al PC ma il risultato, parla da sé. Il designer ha quindi reimmaginato le forme senza tempo dell’ultima supercar (o della prima hypercar) immaginata e creata con Enzo Ferrari ancora in vita: in due parole, un capolavoro.
Ecco quindi che Sadikhov ha lavorato attorno alle caratteristiche che hanno reso unica la F40: sulla sua F40 Tribute gli sbalzi sono stati mantenuti molto poco pronunciati e anche il passo tra gli assi è pressochè simile. A cambiare, ovviamente, è l’aerodinamica, con trent’anni di studi e progressi che non potevano passare inosservati.
Un elemento che colpisce immediatamente e riporta alla memoria dei tempi andati è l’alettone posteriore fisso, in unico elemento, che riprende in tutto e per tutto le fattezze della vettura, e che vettura, che ha ispirato la F40 Tribute. Molto diversi sono invece i gruppi ottici, adeguatamente adattati al presente.
Samir Sadikhov si è, però, spinto oltre: l’eclettico designer che si è meritato la nostra attenzione ha elaborato anche il telaio della F40 Tribute, in fibra di carbonio, dentro il quale, dietro le spalle del pilota, trova spazio il motore in posizione centrale. Peccato non sia quel gioiello che montava la sua “progenitrice”: il V8 3.0 biturbo da 478 CV per 1.100 kg di peso.
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