È rimasta nei cuori e nei modi di dire di un’intera generazione francese: un modello votato alla classe e al lusso, la dea su quattro ruote chiamata DS Pallas.
Citroen e la risposta alle “car di lusso”
Nata nel 1955, la DS 19 era certamente un’auto di lusso per fascia di prezzo, prestazioni, comfort e spazio a bordo.
Tuttavia verso la metà del secolo passato, quando la Dea ha visto la luce, il mondo delle auto di lusso era popolato anche da grandi berline a passo lungo, con un comparto riservato ai passeggeri privilegiati. La gente di alta classe risultava, così, separata dall’elemento imprescindibile e immancabile di quella classe di vetture: l’autista.
Citroen rispose nel 1959, presentando la DS 19 Prestige, definita “un lussuoso ufficio viaggiante” e che spostava ancora avanti il calendario. Un modello che presentava in dotazione di serie, come prima auto al mondo, il radiotelefono (bisogna ricordare, però che inizialmente questo strumento di comunicazione era funzionante nella sola regione di Parigi).
Il business di classe esige: la risposta è DS Pallas
Ma il mondo all’epoca continuava a cambiare con grande rapidità e ad andare avanti. Su questa scia storica una nuova generazione di clienti fece la sua comparsa nel mondo delle auto di lusso: i giovani professionisti, gli imprenditori, gli attori ed i cantanti delle nuove generazioni.
Il segmento di clientela VIP di certo amava guidare le proprie vetture e a volte anche in maniera particolarmente spericolata. È stato un fenomeno che pensionò e accantonò rapidamente la gran parte delle auto dove la presenza dello chauffeur era risultata, fino a poco tempo prima, indispensabile.
Questo cambiamento epocale, per il mondo dell’automobile, avveniva oltremanica nel 1965; ma Citroen aveva giocato d’anticipo ancora una volta, perché nel settembre del 1964 aveva già presentato una nuova e speciale finitura per la sua DS 19: si tratta della DS Pallas.
Design e comfort di lusso e buon gusto
Pallade Atena, dea della guerra e soprattutto della sapienza era la musa che ispirò l’allestimento “top di gamma” delle DS 19 (poi anche per le DS 20, 21 e 23, ma anche su GS, CX e persino su XM e C6).
La DéeSse Pallas (la dea Pallade) o meglio la DS Pallas, era ancor più confortevole, grazie a:
- Sedili più ampi con schienali rialzati
- Una speciale illuminazione interna di grande effetto
- Un miglior isolamento termico e acustico
La DS Pallas risultava più lussuosa, e si distingueva per:
- Un abitacolo privo di parti in metallo non rivestite
- Un eccezionale interno in pelle pregiata, disponibile a richiesta, che conferiva alla flessuosa berlina un fascino da salotto di lusso
- Una presentazione esterna rivista, con la speciale tinta metallizzata Gris Palladium (riservata alle DS Pallas)
- Profili paracolpi in acciaio satinato
- Copricerchi specifici
- Una coppia di proiettori addizionali a lunga portata con lampade allo iodio (non presenti, per ragioni di omologazione, nel nostro Paese)
Nel cuore di una generazione
La finitura Pallas, disponibile solo sulle berline DS e di serie sulle cabriolet, accompagnò la Dea per tutto il resto della sua carriera, rappresentando per un certo periodo il sinonimo di “oggetto di lusso”.
Questo trend nel mondo dell’automobile si espanse a tal punto che i giovani francesi, tra la fine degli anni ‘60 e la metà dei ‘70, per indicare l’eleganza o la sontuosità di una qualsiasi cosa, erano soliti dire “c’est plus Pallas!”