Se negli anni ’80 dalle officine di Mirafiori uscì un oggetto rimasto nel cuore degli appassionati, la Fiat Uno Turbo (1985), perché che anni ottanta sarebbero stati senza la parola turbo, ventuno anni più tardi o giù di lì arrivò il momento di tirare fuori dal cilindro qualcosa di più di una semplice citycar pronta a portarvi da un punto A a un punto B della vostra amata città. Dipende sempre come ci si arriva e la Fiat Panda 100 HP voleva portarvi a destinazione in fretta.
Nata in un’epoca in cui Fiat non era quella di adesso, purtroppo votata verso una riduzione della gamma di prodotto, si decise di osare tanto quanto bastasse a rendere anche la celebre citycar torinese un oggettino, pur mantenendo le velleità di vettura leggera e versatile, tutta pepe. Con un consumo dichiarato di 6,5 l/100 km, la Panda 100 HP, montava sotto il cofano il 1.4 16 valvole FIRE portato a 100 CV, così da toccare una ragguardevole velocità massima di 185 km/h e di staccare lo 0-100 km/h in poco meno di 10 secondi, dove si inizia a fare sul serio (9,5 secondi per l’esattezza).
Notare il paraurti più sportivo mentre le gomme (195/45) erano montate su cerchi da 15″
A tre anni dall’introduzione, era il 2006, della seconda generazione, degna erede, dal punto di vista delle vendite, della vettura che ha cambiato l’approccio di Fiat con il suo popolo, arrivò quindi al Salone di Parigi questa versione che per molti poteva quasi sembrare un’elaborazione after market della più pacata Pandina, ma così non fu e ci volle poco tempo per capirlo.
Nonostante la base telaistica fosse al 100% quella della Panda, della 500 e delle Abarth successive, con il classico baricentro alto, la reattività della vettura fu forse l’aspetto che colpì la stampa specializzata e ciò che risultò più evidente fu la cura che Fiat ripose nell’estetica della sua citycar pepata, con il ricorso a paraurti più sportivi, spoilerino posteriore, scarico cromato e una griglia di aspirazione più ampia, più cattiva se vogliamo.
Dentro un occhio attento avrebbe potuto confonderla con la sua sorellina tutta casa e chiesa, se non fosse per quel tasto Sport, mai apparso prima sul pandino, che irrigideva lo sterzo e rendeva più pronta la risposta dell’acceleratore. Poco indicata la seduta alta, rimasta quella dell’auto tanto in voga tra le donne per andare a fare la spesa.
Se 100 CV vi sembrano pochi badate che due anni più tardi arrivò la 500 Abarth, basata sulla 500 portata al debutto nell’estate 2007. In quella che allora non era ancora FCA ma la Fiat che tutti abbiamo nella memoria, figlia di una rivoluzione iniziata solo tre anni prima con l’arrivo del compianto Marchionne, sarebbe stato ardito portare la potenza della Panda a un valore “minaccioso” per la sua rivale in famiglia, così si optò per una cavalleria comunque discreta visto il peso piuma della vettura, inferiore ai 1.000 kg.
A chi non bastavano i 100 CV ma voleva anche apparire più del dovuto, Fiat aveva pensato al kit Pandemonio con tanto di sticker laterali, pinze freno di colore rosso, cerchi cromati e pedaliera sportiva.
Fiat Panda 100 HP: oggi la si trova a…
Sotto il cofano il 1.4 16V portato a 100 CV: mai una Panda dal 1980 era stata così potente
Dodici anni fa la Panda 100 HP veniva venduta, da listino, a 13.400 euro. Oggi sul mercato dell’usato online cui abbiamo fatto riferimento i prezzi possono variare, per vetture in buono stato d’uso e con basso chilometraggio (sotto i 100.000 km), tra i 5.000 e gli 8.000 euro, mentre superando la soglia dei 100.000 km non è difficile trovare Panda 100 HP intorno ai 4.000 euro. Ci ha colpito un esemplare nell’ottobre 2008, unico proprietario, con soli 22.000 km, venduto a 9.500 euro, comunque un affare per un’auto che nel futuro scommettiamo diventerà una piccola instant classic per veri appassionati.
Le sperenze di rivedere una Panda dall’impronta sportiva? Poche, dopo NON aver ascoltato il piano di sviluppo di Fiat all’Investor Day di Balocco dello scorso primo di giugno. Se 12 anni vi sembrano pochi nel mondo automotive sono tantissimi e non c’è più spazio per questi esercizi, seppur geniali, un po’ fini a se stessi.
Se la produzione rimarrà relegata alle sole 500 e Panda, come trapelato dal Lingotto, sarà meglio aspettarsi la sportività del Gruppo FCA da un’altra parte, da dove è sempre arrivata. Qualcuno ha detto per caso Alfa Romeo?