Sergio Marchionne, A.D. di FCA, si è concesso alla stampa internazionale al Salone di Ginevra 2018. Noi di Autoappassionati.it eravamo lì e abbiamo raccolto le dichiarazioni del manager conferenza stampa per aggiornarvi su tutte le ultime rivelazioni dell’Amministratore Delegato del gruppo italo americano.
Come vede il presente di Fiat e l’importanza nel brand 500?
Continuiamo a puntare sul brand 500 ma anche il successo della Tipo nel segmento delle berline rappresenta un valore importante. La concorrenza che incontriamo in questo segmento in Europa ci impone scelte molto strategiche. Storicamente la Fiat è un simbolo quindi dobbiamo conservarlo a dovere.
Diesel e elettrificazione, un argomento di stretta attualità. Cosa state pianificando come FCA?
Il 1 giugno 2018 verranno svelati ulteriori novità su questo tema ma mi rendo conto che, almeno venendo a Ginevra ogni anno, c’è un grande sforzo da parte delle case per lo sviluppo della mobilità sostenibile. Noi pensiamo al presente ma ovviamente non possiamo non pensare al futuro.
Conferma l’addio al diesel o comunque la riduzione in questo senso?
Lo scandalo del diesel continua ad aleggiare sull’Europa. Un segmento che sta certamente diminuendo ma è assolutamente chiaro che sono gli stessi clienti che si stanno disaffezionando al motore a gasolio, in parte per i costi di sviluppo delle Case sempre più alti per sviluppare tecnologie a norma con le ristrette regole ambientali. Non abbiamo scelta sul diminuire la produzione di auto diesel, è il mercato che ce lo chiede.
Si parla di una futura generazione della Panda, magari elettrica?
Panda è un prodotto eccezionale. Da qui al famoso 1 giugno potremo definire ulteriori informazioni in questo senso.
Vediamo con Volvo e Daimler un interesse degli investitori cinesi per le Case europee. Cosa ne pensa?
L’interesse è sotto gli occhi di tutti ma credo sia normale giungere ad alleanze per ridurre i costi di produzione per introdurre novità tecnologiche condivise. L’alleanza tra Geely e Daimler AG indica i tentativi di ottimizzare le possibilità di un ritorno tecnologico e di mercato, su che forma onestamente non lo so e non mi riguarda. Sono però alleanze che esistono da sempre nel mondo automotive.
Lo sviluppo congiunto di piattaforme comuni con le altre Case riguarda FCA?
Io non ho giudizi su, ad esempio, il tentativo di Mazda di coinvolgere FCA nello sviluppo di una piattaforma comune dopo la condivisione dei progetti 124 e MX-5. C’è un punto più interessante, il cambiamento tecnologico in atto negli ultimi tempi ha mosso grossi capitali per lo sviluppo di nuovi sistemi che possono essere condivisi tra le Case, si tratta solo di ottimizzare i costi e la produzione su larga scala.
Un anno fa disse che lo stabilimento di Pomigliano d’Arco poteva essere pronto per la produzione di un modello Jeep.
Può darsi, aspettiamo però il 1° giugno. Siamo contenti di continuare a produrre la Renegade a Melfi.
A che punto è l’elettrificazione e la guida autonoma e perchè tutto questo successo di Jeep?
Jeep continua a sorprendere. Nel 2014 dissi che Jeep sarebbe diventato il più grande brand all’interno di Gruppo FCA e il mercato ha confermato questa tesi. Qui a Ginevra lanciamo nuova Wrangler e nuova Cherokee, due modelli molto importanti. Per quanto riguarda la guida autonoma e l’elettrificazione aspettiamo il 1 giugno per ulteriori annunci ma stiamo lavorando su grosse novità a proposito delle quali verrete presto informati.
400.000 Alfa Romeo annunciate nel 2017 da vendere in due anni. Obiettivo ancora raggiungibile?
Fare una previsione dei volumi su Alfa Romeo non ci piace guardando al piano industriale. Come FCA ci piace parlare di obiettivi finanziari, detto ciò la vera base per l’investimento in Alfa era di legimittare due cose: la resurrezione di Alfa come Marchio, un grosso impegno che ci è costato uno sforzo lungo anni e che si sta concretizzando. Questo ha previsto la creazione di una struttura tecnica più delineata e condivisa con Maserati (architettura, piattaforma, motori). La forza tecnica di Giulia e Stelvio è la loro solidità, basta guidarle per apprezzare con mano ciò di cui sto parlando.
Tornando all’interesse di Geely, lei ha elaborato sugli approcci dell’anno scorso un piano di sviluppo?
Abbiamo già annunciato tramite un comunicato stampa gli orizzonti di questi sviluppi ma al momento siamo concentrati sul raggiungimento degli obiettivi del piano 2020. In tutti i nostri uffici e in ogni nostra sede siamo impegnati con la testa al 2020, l’obiettivo finanziario è di 9 miliardi di dollari di profitto per chiudere con la testa alta il nostro piano industriale. Non ho comunque nulla contro questo tipo di operazioni finanziarie.
FCA sul mercato cinese: una sua analisi?
Pensavamo che Jeep avrebbe trovato un terreno fertile sul mercato cinese, ma ci siamo sbagliati. Non è stato facile e ora stiamo rialzando il tiro. Abbiamo cambiato e stiamo cambiando l’immagine di Jeep sul mercato cinese, ci stiamo lavorando. Questo è uno dei più grossi errori se ripenso agli annunci fatti in passato. Il mercato cinese non è così facile come sembra.
Nuovo SUV Ferrari, ci conferma le voci?
Preferisco non sbilanciarmi.
Un commento sulle recentissime politiche italiane?
Lascio fare il lavoro, il pesante lavoro, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Non mi esprimo perchè non conosco due dei protagonisti (Di Maio e Salvini). Diciamo che ne abbiamo passate di peggio…
Se lei potesse sviluppare Fiat come marchio su cosa interverrebbe?
Il marchio parla da solo, noi cerchiamo di sviluppare. Vi fornisco un esempio: ieri ho esaminato le cifre del mercato statunitense, 7 veicoli su 10 venduti sono Pick-up. Le previsioni per il futuro cambieranno, capisco che Fiat abbia una storia centenaria ma dobbiamo lasciare spazio ai marchi emergenti (Jeep, Alfa Romeo). Fiat ha grosse prospettive in America Latina ma avrà minore sviluppo in Europa, dove contiamo di continuare il successo di Panda e 500.
Un commento su Lancia?
Lancia Delta Integrale è stata una delle migliori auto che io abbia mai guidato e posseduto. Però si parla del passato, non del presente.
Ci saranno cambiamenti con l’arrivo del suo successore?
Il successore non è stato ancora nominato e ve lo faremo sapere a tempo debito. Le tempistiche sono sempre molto strette in questo mondo.
Ci può anticipare l’arrivo di nuovi modelli Alfa Romeo?
Aspettiamo il 1 giugno, posso dire che se Mito avrà un futuro sarà completamente diversa perchè appartiene a un segmento molto solido e importante sul mercato.
Produrrete Alfa Romeo e Maserati fuori dall’Italia?
Finchè ci sarò io sicuramente no, si sa che abbiamo portato Jeep Renegade a Melfi ma non porteremo mai Wrangler in Italia, proprio perchè nasce in tutto e per tutto in America e il suo DNA è americano, stessa cosa per Cherokee. Tutto è studio di un investimento molto preciso e non possiamo cambiarlo in poco tempo.