La Casa dei quattro anelli scrive un nuovo capitolo nella storia della tecnologia di costruzione con materiali leggeri, il programma Audi Space Frame.
Già nella nuova Audi A8 verrà infatti utilizzato per la prima volta un mix intelligente di quattro materiali adottati per la struttura portante della carrozzeria. Un numero di materiali ancora più elevato di quello impiegato precedentemente nei modelli di serie del Marchio dei quattro anelli. Il peso contenuto e l’elevata rigidità costituiscono infatti le basi per prestazioni migliori, maggiore efficienza e un livello di sicurezza ancora più elevato.
Gli esperti Audi nello studio dei materiali hanno da tempo superato l’idea di adottare un unico materiale nella costruzione ultraleggera. Hanno così sviluppato un mix composto da alluminio, acciaio, magnesio e materiale plastico rinforzato con fibra di carbonio (CFK), introducendolo nell’Audi Space Frame (ASF) della nuova Audi A8 e inaugurando così una nuova fase della tecnologia multimateriale, con il motto di: “il materiale giusto nel posto giusto e nella quantità giusta”.
Audi punta su nuove tecnologie dei materiali e metodi costruttivi che assicurano una riduzione di peso a vantaggio dei clienti e delle prestazioni delle vetture. Per quanto riguarda la rigidità torsionale, la futura ammiraglia migliorerà di circa il 25% i già ottimi risultati del modello precedente.
La parete posteriore della nuova Audi A8 sarà in CFK, contribuendo per il 33 % alla rigidità torsionale dell’intera vettura. Per assorbire in modo ottimale le sollecitazioni in direzione longitudinale e trasversale nonché le spinte, sono sovrapposti uno sull’altro tra i sei e i diciannove strati di fibre (a seconda delle sollecitazioni). Questi singoli strati di fibre sono composti da bande larghe 50 mm, che possono essere posate individualmente con una qualsiasi angolazione e un minimo taglio delle fibre, per formare un “pacchetto” compatto.
L’innovativo processo di posa diretta delle fibre, sviluppato appositamente a questo scopo, consente di evitare del tutto le fasi intermedie di solito necessarie. Con un altro processo di nuovo sviluppo, sul “pacchetto” di strati viene applicata resina epossidica che si indurisce nel giro di pochi minuti.
Dal 1994 tanti i progressi dell’Audi Space Frame
I componenti in alluminio rappresentano invece il 58% della carrozzeria della nuova Audi A8. Sotto forma di nodi pressofusi, profilati estrusi e lamiere, costituiscono i caratteristici elementi della costruzione dell’ Audi Space Frame. Anche in questo caso la concorrenza sotto il profilo dei materiali ha stimolato lo sviluppo di ulteriori progressi. Nuove leghe termoindurenti consentono di raggiungere una resistenza alla trazione superiore ai 230 megapascal (MPa). La soglia di snervamento corrispondente supera i 180 MPa nella prova di trazione. Per le leghe profilate supera invece i 280 o i 320 MPa: valori notevolmente più alti rispetto a quelli registrati finora.
L’intelligente mix di materiali è poi completato dalla barra per i duomi ammortizzatori in magnesio. Rispetto al modello precedente, il peso scende in questo caso del 28%. Le viti in alluminio creano la giunzione con gli stabilizzatori, assicurando così l’elevata rigidità torsionale della carrozzeria. In caso di urto frontale, le forze che si sprigionano vengono distribuite su tre livelli di carico nella zona anteriore della vettura.
L’ammiraglia della Casa di Ingolstadt è stata la prima berlina di lusso ad aver inaugurato, nel 1994, l’era dell’ Audi Space Frame con la sua carrozzeria autoportante in alluminio. Da allora, Audi ha prodotto oltre un milione di auto di serie basate sulla tecnologia Audi Space Frame, continuando ad evolvere il proprio know-how in fatto di materiali e tecniche di saldatura e assemblaggio.