Toyota, con il lancio della nuova Aygo, ha rinnovato in modo consistente il proprio punto di vista stilistico con il fine di attirare nuove fasce di clienti. Se il precedente modello, della piccola giapponese, puntava più ad un pubblico femminile, il nuovo modello rivoluziona le carte in tavola e strizza l’occhio ad un pubblico giovanile ma sopratutto maschile.
Noi di Autoappassionati ci siamo messi alla prova della versione più accessoriata: la X-Clusiv Start & Stop spinta da un 1.0 litri VVT-i 3 cilindri da 69 CV. Vediamo insieme come è andata.
Esterni: si fa notare
A livello estetico la nuova Toyota Aygo è sicuramente quella che tra le tre gemelle diverse (Toyota Aygo, Citroen C1 e Peugeot 108) ha osato di più. Lo stile, definito dalla Casa come “J-Playful“, è decisamente particolare con quel muso a X che certo non passa inosservato, del resto la “X” è il leit motiv estetico e commerciale del modello.
La parte anteriore si compone di linee tese verso l’esterno che racchiudono tutte le componenti principali di questa vettura, a partire dalle prese d’aria, fino ai gruppi ottici, ai fendinebbia, ai retrovisori ed infine ai cristalli laterali. Le luci diurne a LED, posizionate in basso vicino ai fendinebbia, impreziosiscono un muso dalla linea aggressiva. Nel posteriore, a differenza delle parenti strette francesi, i gruppi ottici si sviluppano in verticale, proponendo una conformazione poligonale, che ben si sposa con il design anteriore. L’accesso al vano bagagli continua a mantenere la soluzione del lunotto apribile in vetro, che avevamo già trovato sulla prima generazione.
La versione da noi provata sfoggiava una tinta della carrozzeria Midnight Black metallizzata, mentre la X del frontale, la cornice dei fendinebbia e la rifinitura posteriore erano nel color argento. A completare il tutto ci pensavano i vetri posteriori oscurati ed i cerchi in lega da 15 pollici con gomme nella misura 165/60-R15.
Interni: moderna e ben assemblata
Una volta saliti a bordo non si può non notare la console centrale di forma trapezoidale affiancata dalla strumentazione ad anelli concentrici. Nella console centrale troviamo in alto il grande display touch da 7 pollici del sistema X-Touch (che visualizza anche la retrocamera ed integra il navigatore satellitare) mentre in basso si trova il climatizzatore automatico digitale. Nella strumentazione, invece, trova posto un display multi-funzione sempre illuminato ed estremamente leggibile affiancato dal display raffigurante i giri motore. L’arredo è piacevole e di miglior qualità rispetto al passato anche se dominano ancora le plastiche economiche. I sedili, in pelle e sportivi sulla versione da noi provata, sono comodi, molto contenitivi ed hanno i poggiatesta integrati. Il volante può essere regolato solo in altezza ma non in profondità e durante la regolazione si muove solidale con il cruscotto. Mentre solo il sedile del guidatore può essere regolato in altezza.
La Aygò resta compattissima nelle dimensioni, per non rinunciare ad una maneggevolezza nello stretto. Con una lunghezza di 3455 mm, una larghezza di 1615 mm ed un’altezza di 1460 mm l’abitabilità interna non è male. Davanti si sta tutto sommato comodi e non si ha mai l’impressione di essere chiusi in un ambiente piccolo, mentre dietro l’Aygo fa quel che può garantendo lo spazio necessario per due bambini, nonostante l’omologazione per 4 passeggeri. Anche se il passo è di 2340 mm manca lo spazio per le gambe dei passeggeri posteriori, i quali non dispongono nemmeno dei vetri discendenti poiché si aprono solo a compasso, le portiere posteriori hanno un raggio di apertura ridotto e la “luce” di accesso è un po’ minimal. In ultimo il bagagliaio è cresciuto di 29 litri rispetto alla generazione precedente, raggiungendo quota 168 litri, ma rimane comunque piuttosto piccolo e l’impossibilità di far scorrere il divanetto posteriore non aiuta di certo le cose.
Pro e contro: Retrocamera si, Cruise Control ni
Siamo rimasti piacevolmente sorpresi per l’ottima qualità dell’immagine della retrocamera posteriore. L’immagine è nitida è ben luminosa in tutte le condizioni, sia di giorno che di notte, e riproduce in modo fedele le distanze degli oggetti inquadrati. Tale telecamera permette di eseguire degli ottimi posteggi nonostante la mancanza dei sensori di parcheggio anteriori e posteriori. Meno contenti invece del Cruise Control poiché si è rilevato un semplice limitatore di velocità e quindi costringe il conducente a mantenere comunque il piede sull’acceleratore nei momenti in cui lo si utilizza.
Alla guida: agile ed economica
L’unica unità disponibile in gamma è un 1.0 litri VVT-i 3 cilindri (benzina a fasatura variabile) da 69 CV e 95 Nm con Start & Stop. Un motore nuovo su cui è stata migliorata l’efficienza di combustione grazie al funzionamento con ciclo Atkinsons ai bassi carichi. È un motore di piccola cubatura e privo di sovralimentazione che calza a pennello per le esigenze cittadine della citycar giapponese. È dotato di un brio tutto suo, che rende Aygo agile anche per merito di un peso senza dubbio molto contenuto (855 kg). L’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 14,3 secondi e la velocità massima è di 160 km/h. Il piccolo propulsore è coadiuvato da un cambio manuale a 5 rapporti progettato anch’esso per il contenimento dei consumi.
Durante la prova infatti il piccolo 3 cilindri si è dimostrato parco nei consumi impiegando solo 6,0 litri per percorrere 100 chilometri nel ciclo urbano a 50 Km/h. Litri che diventano 4,4 nel ciclo extraurbano a 90 Km/h e 5,5 nel ciclo autostradale a 130 Km/h. Con il serbatoio da 35 litri, abbiamo percorso poco più di 550 chilometri, ottenendo quindi una percorrenza media di 16 chilometri al litro. Risultato soddisfacente ma distante da quello dichiarato dalla casa di 24 chilometri al litro. Infine le emissioni di CO2 si attestano intorno ai 95 grammi al chilometro rispettando la normativa Euro 5.
Rispetto alla generazione precedente è stato fatto un ottimo lavoro per ridurre i rumori e le vibrazioni. Il piccolo motore fa sentire la sua voce solo ad alti giri o solo quando si preme a fondo l’acceleratore ma non risulta mai invasivo. Le vibrazioni sono state ridotte a tal punto che al minimo a malapena ci si accorge che la Toyota Aygo è in moto. La guida è rilassante e ben si adatta ad un utilizzo cittadino. I futuri possessori apprezzeranno di sicuro il risultati raggiunti in materia di confort acustico.
Ci mettiamo alla guida e troviamo la piccola giapponese intuitiva da guidare e, nonostante le sospensioni morbide per favorire il comfort, agile e divertente merito del nuovo telaio rigido. Lo sterzo è studiato per la città con un ottimo angolo di sterzata ma risulta un po’ duro in manovra. Alla fine ci è sembrato comunque preciso e diretto per una guida divertente anche fuori dagli ingorghi cittadini. La frizione è leggera ma la corsa del pedale è limitata. I freni sono buoni, ben modulabili e all’altezza in ogni occasione. Buono il cambio manuale a 5 velocità con rapporti leggermente lunghi a tutto beneficio dei consumi. Il propulsore si dimostra pronto per un utilizzo cittadino ma un po’ sornione nell’utilizzo autostradale o quando si cerca sportività. L’handling della vettura è tutto sommato buono e permette di affrontare le curve in modo piacevole, ricordandosi sempre di essere alla guida di una city-car e non di una sportiva divoratrice di tornanti.
Prezzo e concorrenti: ha tutto ma si fa pagare
La versione base “X-COOL” parte da un prezzo di 11.350 Euro mentre la versione da noi provata “X-CLUSIV” parte da 14.350. La nostra vettura era dotata dei sedili totalmente in pelle Black (550 Euro), la telecamera posteriore con sensori di posteggio (di serie già dalla versione X-play), il navigatore X-NAV (450 Euro). Insomma per acquistare la vettura da noi provata sarà necessario investire 15.350 Euro, una cifra importante per una city car, ma l’equipaggiamento è davvero ampio.
L’auto può essere acquistata con la Formula Pay per Drive. Una formula che prevede un anticipo minimo,una rata da 100 Euro e un tasso fisso al 4,90% per una durata di 48 mesi, vera novità, la possibilità per il cliente di uscire dal piano di finanziamento in qualsiasi momento, restituendo l’auto senza costi aggiuntivi.
Le concorrenti della nuova Aygo sono senza dubbio le sue cugine francesi: la Citroen C1 (da noi provata) e la Peugeot 108 (da noi provata). A differenza delle precedenti generazioni, le nuove versioni si differenziano in modo evidente: la Toyota è la più frizzante nello stile, la Citroen la più classica, mentre la Peugeot è la più raffinata. Non va dimenticato però che la Aygo dovrà principalmente vedersela con la serie Volkswagen Up! (da noi provata), Seat Mii (da noi provata) e Skoda Citygo (da noi provata).