Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti il mese di ottobre si è chiuso con 121.736 immatricolazioni di autovetture nuove, segnando un +9,2% rispetto allo stesso mese del 2013.
Il dato di ottobre rappresenta una timidissima risposta dei privati, e quindi delle famiglie italiane, all’enorme sforzo messo in campo dalle case automobilistiche e dai concessionari mediante investimenti pubblicitari e consistenti attività promozionali per stimolare gli acquisti dei privati, a cui si aggiunge il traino del noleggio e delle immancabili km 0.
Commenta Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto: “Come ho avuto occasione di ripetere più volte nel corso del 2014, questi incrementi non devono trarre in inganno. Infatti, nonostante questo sia il 6° mese consecutivo con un segno positivo, il 2014 chiuderà a circa 1.350.000 unità. Un numero molto distante dai 2 milioni di pezzi l’anno risultanti dalla media degli ultimi 5 anni. Un numero che, se confermato, ci riporterebbe agli anni ’70. Nonostante il segno più, è ancora presto per aprire bottiglie di champagne, soprattutto per i concessionari e per il 1 milione e 200.000 lavoratori che operano nella filiera”.
Aggiunge Francesco Ascani, vicepresidente di Federauto: “Purtroppo i nostri numeri sono bassi anche rispetto al trend degli altri paesi europei. E i motivi per cui il mercato italiano è così penalizzato vanno ricercati soprattutto nel mancato miglioramento del quadro macroeconomico italiano e nell’assenza di una politica per il settore degli autoveicoli che impatta su lavoro, tasse, ambiente e sicurezza”.
Il Governo ha dichiarato più volte di voler abbassare la pressione fiscale e diminuire la burocrazia. Per le tasse, la situazione è sotto gli occhi di tutti. Per la burocrazia basti leggere la nuova norma che impatta sugli autoveicoli, in vigore proprio da oggi. Per spiegare un comma del codice della strada di 7 righe si sono sfornate circolari della Motorizzazione di 65 pagine, di cui l’ultima del 27 ottobre scorso che chiarisce la precedente circolare a sua volta emanata per precisare una norma del codice della strada. Nell’era di Internet roba da ‘Italietta’ del dopoguerra.
Conclude Pavan Bernacchi: “Ci riferiamo alle circolari e agli allegati che trattano il tema dell’utilizzo di autoveicoli aziendali o di enti per più di 30 giorni consecutivi da parte dello stesso soggetto non intestatario, con obbligo di scriverlo sulla carta di circolazione pena sanzioni da 705 a 3.526 euro e ritiro del libretto. Non mi vergogno di dire che ho letto e riletto queste pagine e ho capito poco o nulla. E invito il premier Renzi, se avesse mezza giornata libera, a cimentarsi nella lettura di queste pagine emanate dalla Motorizzazione. Un grande pasticcio che crea caos, apprensione, che si abbatte su un settore già in estrema difficoltà e sui contribuenti stremati anche dalla burocrazia”.