Dronero. Il titolo International Rally Cup Pirelli 2014 va a Felice Re, alla sua navigatrice Mara Bariani e alla Citroen Ds3 Wrc del team D-Max Racing. Il verdetto definitivo è emerso dalle ultime tre prove speciali del rally Valli Cuneesi, quinto e ultimo appuntamento della serie, al termine di una gara avvincente e ricca di colpi di scena.
In ritardo, anche per qualche scelta di gomme azzardata sul fondo insidioso delle prime prove, Felice Re ha cercato di contenere il passo di Corrado Fontana, con Nicola Arena, sulla Ford Focus Wrc Gma, ma il campione uscente Irc Pirelli è rimasto irraggiungibile. Poi Fontana incappava, nella ottava e nella decima prova speciale, in due forature, che costavano al pilota comasco due minuti di ritardo. In pratica tutto il vantaggio che aveva su Felice Re, sommato ad un altro minuto circa. Che con solo una prova speciale ancora da correre significava la resa, un inutile secondo posto nella gara cuneese e la consegna di gara e titolo al rivale.
“Sicuramente Corrado Fontana è il vincitore morale della gara – commentava alla fine Felice Re, festeggiando con Mara e il team la conquista del campionato – ma credo che, guardando la serie Irc 2014 nel complesso, merito pienamente questo titolo. Che dedico alla mia insostituibile Mara, la numero uno, e al team D-Max, che mi ha supportato in pieno. Più volte la fortuna mi ha girato le spalle, nella mia carriera, e ogni tanto è giusto che mi restituisca qualcosa. Voglio anche ringraziare gli Organizzatori della serie Irc, un campionato sportivo, divertente, con belle gare e dove uniscono professionalità e clima amichevole”.
Corrado Fontana cerca di conservare il suo consueto aplomb, ma perdere così brucia. “Beh ovviamente – conferma – anche perché non stavo prendendo il minimo rischio ed avevo un vantaggio consistente. Davvero non mi capacito di come abbia potuto forare, e ben due volte. Però è andata così e resta l’amarezza di non aver potuto mettere in bacheca il quinto titolo Irc…”.
Per Corrado Fontana rimane la seppur piccola consolazione della vittoria nel neonato Trofeo Power Stage, dove grazie alla vittoria nella prova speciale n. 5 al Valli Cuneesi, ha preceduto, nella classifica stagionale, proprio Felice Re.
Quinto assoluto al Valli Cuneesi e, con i relativi punti, primo in campionato nella classe Super 2000/Rrc/R5, il giovane Alessandro Re vanta con una strepitosa striscia di cinque vittorie in cinque gare, impreziosita dal terzo posto nella classifica Assoluta finale Irc. Il che raddoppia la festa in casa Re e nel team D-Max, che ha fornito al figlio d’arte una Citroen Ds3 versione Rrc sempre perfetta.
Un altro pilota che ha fatto incetta di titoli Irc è il parmense Roberto Vescovi. Con la Renault Clio R3 made in Gima Autosport, ha fatto il vuoto alla sue spalle in tutte le gare del campionato, Valli Cuneesi compresa, mettendo le mani sul Trofeo Renault Clio R3 Irc, sul titoli di classe e su quello riservato alla Due Ruote Motrici,ma soprattutto su un brillante quarto posto assoluto finale nell’Irc 2014, mentre Francesco Bettini ha avuto la meglio su Marco Asnaghi, quest’anno particolarmente sfortunato, per la lotta per il secondo posto nel Trofeo.
“Adesso, finiti i festeggiamenti, possiamo dire che è stata un’altra stagione di successo per l’International Rally Cup – commenta Loriano Norcini, con Michele Tedaldi e il gruppo degli Organizzatori, anima della serie Irc Pirelli – sia dal punto di vista sportivo, che agonistico che della partecipazione di equipaggi. Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno creduto e, spero, si sono divertiti nel nostro campionato. Stiamo già lavorando per l’Irc 2015, per offrire un campionato, se possibile, sempre accattivante e originale. E abbiamo già qualche idea innovativa…”.
CLASSIFICA FINALE ASSOLUTA INTERNATIONAL RALLY CUP PIRELLI 2014
- 1. Re Felice punti 365
- 2. Fontana Corrado p. 350
- 3. Re Alessandro p. 295,5
- 4. Vescovi Roberto p. 278
- 5. Dal Ponte Andrea p. 220
- 6. Bettini Francesco p.215,5
- 7. Ambrosoli Luca p. 210
- 8. Asnaghi Marco p. 208,5
- 9. Lombardi Massimo p. 204,5
- 10. Rovatti Michele p. 201,5