Durante l’emozionante weekend di gare del Mugello, terzo appuntamento del monomarca Porsche Carrera Cup Italia, abbiamo incontrato Glauco Solieri, pilota esperto che ha partecipato ai due Round sul circuito toscano, di passaggio nella serie italiana in vista della sua prossima avventura nella Porsche Mobil 1 Supercup.
Al debutto nel monomarca Carrera Cup Italia 2014, quali sono i tuoi obiettivi per questa e per la prossima stagione?
La mia avventura nel mondo del Motorsport continua al volante di una Porsche. L’anno scorso mi sono laureato vice-campione nell’International GT Sprint Series con la 997 GT3 R del team Autorlando Sport; quest’anno, complice la crisi economica, quel Campionato non ha avuto seguito, e io ho deciso di ritagliarmi degli spazi diversi per continuare a correre e per farlo nel migliore dei modi.
La scelta è ricaduta su quello che è considerato unanimemente il “Mondiale Porsche”, la Mobil 1 Supercup, che corre in concomitanza con la Formula 1 e garantisce un pubblico di circa 200.000 spettatori, con un risalto incredibile nei media internazionali. Per un pilota come me, che non ha obiettivi di carriera ma è consapevole di poter correre ancora tra grandi professionisti, lo scenario della Supercup è quello ideale, oltre che il maggiormente gratificante per i miei sponsor.
Per prepararmi all’esordio a Hockenheim il 20 luglio p.v., ho deciso di prendere confidenza con la 911 GT3 Cup (Tipo 991) del team Antonelli Motorsport qui al Mugello, collezionando subito un buon secondo posto nel trofeo Michelin Cup alle spalle di Alex De Giacomi (Dinamic Motorsport). Dopo il circuito tedesco, continuerò il mio apprendimento tra i cordoli di Spa Francorchamps e dell’Autodromo di Monza, dove farò di tutto per puntare alle posizioni di vertice. Monza sarà anche la cartina di tornasole del mio impegno nella massima serie: lì verificheremo la nostra condizione e valuteremo se portare a termine il progetto di prendere parte a tutte le gare della stagione 2015 Porsche Mobil 1 Supercup.
Per quanto riguarda la Carrera Cup Italia, si tratta solo di un’apparizione fugace?
Dopo l’appuntamento del Mugello, correrò sicuramente a Imola nel mese di ottobre: sono nato e cresciuto a Bologna, e considero quella sul Circuito Enzo e Dino Ferrari la mia gara di casa. Come ciliegina sulla torta, poi, la prova spettacolo riservata alle GT3 Cup, che scalderà i tanti appassionati presenti nell’Area 48 del Motor Show di Bologna. Un’esibizione a me cara, che mi ha incoronato vincitore per ben due volte nella categoria Gran Turismo.
Raccontaci il tuo passaggio dalla Porsche 997 GT3 R alla 991 GT3 Cup. Quali le tue sensazioni?
Ho corso con le Gran Turismo Porsche per diverse stagioni, battagliando nel Campionato Internazionale GT Sprint sia al volante di una 996 di Classe GT2 sia della più recente 997 di Classe GT3. In entrambi i casi mi sono confrontato con due vere belve da pista, caratterizzate da un’incidenza aerodinamica ben superiore a quella delle vetture Cup. Questo determinava l’esigenza di una scrupolosa messa a punto, elemento imprescindibile per portare al limite quella tipologia di auto. D’altro canto, anche la 991 GT3 Cup è una vera Porsche da competizione, sviluppata dal reparto corse di Weissach e impegnata nei monomarca di tutto il mondo: già un autentico best-seller.
I legami con la versione stradale sono forti: il gentleman driver gode così di una maggiore familiarità con la vettura da gara; il professionista, invece, deve adattare il proprio stile di guida in funzione della massima performance. In frenata i trasferimenti di carico sono più evidenti: se si esagera con la pressione sul pedale centrale ci si avvicina pericolosamente al bloccaggio delle ruote, con il rischio di compromettere la gara. È proprio in questa fase che il professionista del volante può fare la differenza: diversamente dalle vetture Gran Turismo di Classe GT3, le Cup non dispongono del sistema ABS, ed è rimesso alla sensibilità del pilota il difficile compito di trovare il giusto punto di staccata e di garantire la migliore direzionalità nell’inserimento in curva.
La Carrera Cup Italia è un Campionato monomarca Porsche, ma anche monogomma Michelin. Hai trovato subito il giusto feeling con gli pneumatici?
Posso tranquillamente affermare che per le vetture GT più vicine alla serie le coperture Michelin sono di gran lunga le migliori. Con l’avvento della 991 nel monomarca italiano, posso sfruttare la mia esperienza in Carrera Cup per prendere confidenza con le gomme che utilizzerò anche al mio esordio in Supercup: per questo, e per saggiare meglio l’handling della vettura, ho scelto di portare a termine Gara 1 senza ricorrere alle Rain nonostante la pioggia battente. Per un pilota l’asfalto bagnato è un “toccasana”, perché permette di portare più facilmente al limite la vettura facendo leva sulla poca aderenza.
Anche nei miei successi al Motor Show di Bologna ho sempre fatto affidamento su Michelin: una scelta maturata al termine di una lunga serie di test, svolti con tutte le principali marche di pneumatici concorrenti. Nello Show emiliano non ho mai fatto uso di termocoperte: nonostante questo, però, l’accoppiata Michelin-Porsche si è sempre rivelata vincente, permettendomi di mettere alle spalle avversari blasonati e piloti ufficiali.