Ci sono segmenti che non tramontano mai come quello delle citycar ed altri che invece avanzano ad onde alterne, come ad esempio quello delle berline a tre volumi. Quest’oggi parliamo della Hyundai i20, una piccola vettura da città interessante sia per il prezzo che per i contenuti.
La vettura in prova
L’oggetto del nostro test è la Hyundai i20 1.1 CRDi Sound Edition, allestimento che si distingue dal resto della gamma per la stazione multimediale Pioneer Multimedia System (con display touchscreen 6.1″, navigatore satellitare con mappe di 45 Paesi europei, radio CD/DVD con ingressi AUX/USB, sistema Bluetooth) offerta di serie insieme a 6 airbag, ESP, clima e fendinebbia con luci diurne a LED. Sull’esemplare da noi provato era poi presente anche l’Exterior Pack, che per 350 € aggiunge cerchi in lega da 15″ con pneumatici 185/60 e specchietti retrovisori con indicatore di direzione integrato. In pratica c’è tutto il necessario più ancora qualche dettaglio di stile, ma proprio per questo la mancanza dei comandi al volante di cui parleremo più avanti è un vero peccato. Il motore scelto, come detto, è il 1.1 CRDi che dalla sua vanta consumi contenuti a fronte di prestazioni più che adeguate. Il piccolo 3 cilindri a gasolio eroga 75 CV e 180 Nm, più che sufficienti per garantire ai circa 1200 Kg a vuoto della vettura una buona agilità a dispetto dei 15,7 secondi per raggiungere i cento orari. È pensata per la città e dunque il dato appena citato ha poca rilevanza, meritano però più attenzione i 160 km/h di velocità massima che la rendono più che all’altezza d’affrontare un viaggio autostradale.
Alla guida: agile in città, comoda fuori.
Nonostante quel che dicono i freddi numeri, questa piccola coreana in mezzo al traffico tira fuori un’agilità inaspettata. Per lo “scatto” al semaforo il tre cilindri a gasolio garantisce la giusta spinta e non sfigura nemmeno in ripresa, evitando così di dover ricorrere continuamente al cambio. Quest’ultimo ha una buona manovrabilità ed è abbastanza morbido, lasciandosi scappare qualche impuntamento solo se viene maltrattato cercando passaggi di marcia rapidi. Difetto comune a pressoché tutte le vetture pensate per la città e senza velleità sportive, una pecca di poco conto visto il probabile uso che verrebbe fatto di questa Hyundai i20. Sul fronte urbano a completare un quadro comunque positivo ci pensano la lunghezza inferiore ai quattro metri e la visibilità, entrambe semplificando molto la vita con i posteggi e la seconda aiutando pure in mezzo al traffico. Lo sterzo sacrifica qualcosa alla precisione in favore della leggerezza, cosa decisamente più utile per rendere confortevole la guida del classico automobilista cittadino.
Portando la Hyundai i20 lontano da quello che sarebbe il suo terreno ideale ci si ritrova alla guida di un’automobile abbastanza silenziosa, che sfrutta i cavalli a disposizione mantenendo una buona andatura anche a pieno carico. La stessa cosa vale sostanzialmente anche in autostrada, dove riuscire a mantenere i 130 km/h non costringe a chiedere tutto al piccolo tre cilindri. Una nota positiva bisogna infine farla all’accoppiata motore e cambio manuale a 6 marce, grazie alla quale abbiamo percorso in media circa 18,5 km/l. Risultato decisamente molto interessante anche se, come sempre accade con ogni auto, lontano dal dato dichiarato dalla casa.
Bello stereo, ma i tasti al volante?
Che il sistema multimediale presente a bordo dovesse essere qualcosa di particolare c’era da aspettarselo vista la denominazione “Sound Edition”, ma che si ponesse l’accento anche sulla facilità di controllo infondo pure. La quasi totalità delle automobili hanno i comandi al volante e la loro presenza è quasi scontata come quella dell’aria condizionata, stupisce dunque che i tecnici Hyundai e Pioneer non ci abbiano pensato visto che si sta parlando di una vettura non solo diretta spesso ai giovani, ma che si caratterizza anche per la cura dell’impianto audio in generale. A questo va aggiunto che i tasti fisici posti alla sinistra dello schermo da 6.1″ sono piuttosto piccoli e dunque, l’unico modo per cambiare traccia senza distrarsi troppo è quella di impararne a memoria la loro collocazione.
Sulla qualità del suono e sulla quantità d’ingressi per le varie fonti disponibile non possiamo muovere critiche: la prima offre una riproduzione pulita anche esagerando con il volume e la seconda permette di collegare qualsiasi cosa. Connettendo un dispositivo Apple attraverso una specifica app, il sistema è inoltre in grado di leggerne tutti i contenuti e di lanciarne a sua volta alcune compatibili come ad esempio navigatori, radio online, browser internet o mixer. E poco importa se alle volte è necessario fare un po’ più di pressione sul touchscreen per imporre i propri comandi, il sistema offre tante piccole cose che lo rendono unico nel suo genere salvo ricorrere all’aftermarket.
Prezzo e concorrenti
La Hyundai i20 1.1 CRDi Sound Edition parte da 14.975 €, ma per averla come quella in foto occorre investire 15.325 €. Il segmento in cui si colloca è decisamente affollato, con avversarie del calibro di Ford Fiesta, Peugeot 208 e Renault Clio giusto per citare le più recenti. Un importante punto di forza è certamente la garanzia Tripla 5, divenuta ormai marchio di fabbrica e che implica 5 anni di garanzia, 5 anni di assistenza stradale e 5 anni di controlli gratuiti. Quindicimila euro da spendere nel segmento B non sono pochi, ma considerato il prezzo medio delle concorrenti ed i contenuti offerti nemmeno tanti.