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Aston Martin, la crisi non risparmia neppure il brand di lusso

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Aston Martin, storico brand inglese nato nel 1913 come concessionario d’auto e divenuto costruttore di vetture nel 1926, sta registrando notevoli difficoltà hanno portato ad una perdita economica di 295 milioni di dollari nei primi nove mesi di un anno di crisi per Aston Martin a livello di ricavi. Valori notevoli che possono essere riassunti in dei passivi da 1,8 milioni di dollari al giorno che hanno obbligato il costruttore  a tagliare la produzione di circa 1.000 veicoli anche per via del calo degli ordini provenienti dalla Cina.

Un momento certamente non roseo per la Casa di Gaydon, che ha visto la situazione finanziaria dell’azienda aggravarsi ulteriormente con un aumento del 50% del debito netto che ormai ha raggiunto 1,57 miliardi di dollari.

Analizzando i dati di vendita, la situazione non va meglio anche per i prodotti che dovrebbero garantire un maggiore appeal. Il SUV altamente sportivo DBX, infatti, ha registrato un calo delle vendite del 52% rispetto all’anno precedente.

Segnali confortanti dalla Vantage e dalla DB12

Nonostante la situazione complessa, alcuni segnali sono confortanti con la crescita delle super sportive del marchio come la Vantage e DB12. Le due vetture hanno registrato un aumento del 16% su base annua, derivato soprattutto dalla produzione della Vantage. A settembre di quest’anno, poi, la Casa britannica ha presentato la sua nuova flagship, la quarta generazione della Vanquish. Tornata con il classico V12, per la prima volta nella storia del modello dotato di doppio turbo, con i suoi 835 CV e l’assenza di qualsiasi assistenza elettrica è una Hypercar che celebra il dodici cilindri della Casa di Gaydon, agli ultimi “colpi” prima dell’anticipata svolta elettrica dei prossimi anni.

Tempi duri, dunque, ma con spazio per un miglioramento per il costruttore inglese che da sempre offre ai propri clienti prestazioni e lusso ai massimi livelli. La lunga tradizione in casa Aston ha portato alla creazione della DBX 707, il SUV più veloce al mondo dotato del motore V8 biturbo da 4.0 litri della DBX standard, ma “dopato” di ben 157 CV, portando la potenza totale a 707 CV. La sinfonia del motore M177 ha visto l’introduzione di due nuovi turbocompressori con cuscinetti a sfera, generando una potenza massima di 707 CV e 900 Nm di coppia.

Insomma, in attesa della nuova stagione di Formula 1 che dovrebbe garantire novità interessanti dopo un periodo davvero deludente che ha portato un bottino di zero punti conquistati dopo Texas, Messico e Brasile, anche i conti non soddisfano. Non resta che attendere quindi un miglioramento che molto probabilmente arriverà con Adrian Newey, uno degli ingegneri più ambiti del paddock che la casa inglese ha ingaggiato strappandolo alla Red Bull mettendo le basi per una nuova stagione entusiasmante.

Le dichiarazioni del CEO di Aston Martin, Adrian Hallmark

Nonostante il periodo difficile, il CEO Adrian Hallmark, in azienda dal primo ottobre 2024, non nasconde il proprio ottimismo.

“Il miglioramento delle performance finanziarie e operative nel terzo trimestre 2024 dimostra l’efficacia della nostra strategia. Siamo sulla buona strada per raggiungere le nostre previsioni riviste per l’intero anno 2024, che riflettono le azioni necessarie intraprese a settembre per adeguare i nostri volumi di produzione, data l’interruzione dei fornitori e il debole contesto macroeconomico in Cina”.

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