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La nuova Commissione UE apre agli e-fuel: Germania dominante, Italia perdente

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Neppure il tempo di appoggiare le terga sugli scranni, che i componenti della nuova Commissione UE hanno aperto agli e-fuel. Chiesti da tempo dalla potentissima Germania, che nel Vecchio Continente continua a fare il bello e il cattivo tempo (inchinandosi solo alla Cina).

Al contrario, i famigerati biocarburanti chiesti in più sedi dal governo Meloni non sono stati neanche menzionati in qualche discorso dai politici di Bruxelles. Al di là delle dichiarazioni di facciata su quale sia la strada più ecologica, ecco la dimostrazione pratica di chi comanda nella cosiddetta Unione. La quale mai come oggi si dimostra spaccata, anche in materia di extra dazi anti auto elettriche cinesi, con la Spagna a guidare il partito del no.

I tedeschi fanno e disfano

Tornando ai temi green, Ursula von der Leyen (che parla la stessa lingua dei decisori politici di Berlino) ha ribadito le aperture alla neutralità tecnologica. Così, si raggiungono decarbonizzazione e transizione ecologica dell’auto. Pertanto, abbiamo un “piccolo” cambiamento di rotta: dalla celebre elettrificazione totale col bando completo alle termiche nel 2035, si passa al bando parziale delle macchine a benzina. Le vetture con e-fuel o carburanti sintetici che dir si voglia non sono full electric.

A creare scompiglio e confusione, la sinistra tedesca: prima ha spinto per il ban termico in UE, poi, alle prese con una crisi automotive senza precedenti e coi mega tagli storici VW, ecco una retromarcia parziale sino agli e-fuel, costringendo Bruxelles ad adeguarsi. Sullo sfondo, il ricatto della Cina a Berlino: o la Germania fa di tutto per persuadere gli alleati a dire no agli extra dazi anti Dragone, o Pechino aziona la macchina della ritorsione. Con dazi su BMW, Mercedes e VW vendute oltre la Grande Muraglia, più tasse su tutta una serie di prodotti tedeschi.

Hoekstra sarà l’interlocutore

L’olandese Wopke Hoekstra, responsabile dell’Azione per il clima (che non parla poi una lingua così diversa dai tedeschi), dovrà garantire un approccio tecnologicamente neutrale e un ruolo chiave agli e-fuel. Lo ha messo nero su bianco la von der Leyen in una lettera inviatagli. Basterà un un emendamento al previsto regolamento sugli standard di emissioni di CO2 di auto e veicoli commerciali, come parte della revisione in programma. Quindi, i Gruppi auto avranno come interlocutore Hoekstra. Che ha le linee guida di chi comanda: la Germania.

Autore: Mr. Limone

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