Elon Musk ha annunciato una terza ondata di licenziamenti in Tesla, coinvolgendo oltre il 10% della forza lavoro globale dell’azienda. Questo ha generato preoccupazione tra i dipendenti, mentre l’azienda continua a registrare buoni numeri di vendita, con la Tesla Model Y che è stata la BEV più venduta anche in Italia ad aprile 2024 dove ben sappiamo che l’elettrico rappresenti ancora una quota di minoranza sul totale delle vendite. Scopriamo meglio cosa sta accadendo al Palo Alto e cosa sta facendo scaturire tutti questi licenziamenti in Tesla.
Altri licenziamenti in Tesla: partita la terza ondata
Elon Musk, CEO di Tesla, ha recentemente destato preoccupazione tra i dipendenti dell’azienda mandando una terza ondata di mail di licenziamento. La notizia è emersa il 15 aprile 2024 quando una lettera, presumibilmente scritta di proprio pugno da Musk, è trapelata online, annunciando che più del 10% della forza lavoro globale di Tesla sarebbe stata ridotta per preparare il terreno a un futuro di successi. Questo annuncio segue le precedenti ondate di licenziamenti che hanno già colpito circa 14.000 lavoratori, e il 2 maggio è stata la volta dell’intero team incaricato della gestione dei Supercharger, i punti di ricarica rapidi del brand di Palo Alto.
Stando a quanto si apprende, altri reparti, tra cui il software, l’assistenza e l’ingegneria, potrebbero essere coinvolti in nuovi tagli di personale. Anche se il numero esatto dei licenziamenti previsti in questa nuova tornata non è chiaro, è evidente che l’azienda sta affrontando una ristrutturazione significativa. Tra coloro i quali hanno perso il lavoro, si contano circa 6.000 dipendenti del Texas e della California, due delle sedi principali di Tesla. Anche la Giga Berlin, la fabbrica di Tesla in Germania, non è stata risparmiata, con circa 600 persone rimandate a casa. Questi licenziamenti hanno provocato turbolenze all’interno dell’azienda e nel settore automobilistico nel suo complesso, suscitando preoccupazione per il futuro del marchio e dei suoi dipendenti. Tesla, intanto, continua a registrare successi sul fronte delle vendite, un qualcosa di inversamente proporzionale alle lettere di licenziamento inviate e che, oggettivamente, getta qualche ombra sul colosso del magnate americano.