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Dacia Spring Extreme 65: prova su strada, dimensioni, prezzo, autonomia e ricarica

Tempo di lettura: 8 minuti

Sin dal suo debutto europeo nel 2021, la Dacia Spring si è fatta notare grazie al suo prezzo imbattibile nel mondo dell’elettrico. Sfruttando gli incentivi statali, era possibile acquistare un’elettrica che permettesse di muoversi senza troppi problemi di autonomia rimanendo sotto la soglia dei 20.000€

Bisogna accettare qualche soluzione spartana all’interno dell’abitacolo ma ci sono svariati vantaggi legati alla mobilità elettrica per chi deve spostarsi in città molto affollate. Al Salone dell’Auto di Ginevra di quest’anno, è stato presentato il restyling Dacia Spring 2024, che rinfresca il design degli esterni e la tecnologia all’interno dell’abitacolo ma mantiene invariati motore e batteria. In questo caso, optare per il modello in uscita dal mercato, quello della nostra prova, potrebbe significare un vantaggio netto per coloro che danno più importanza alla sostanza che all’aspetto. In parole semplici, non sarà difficile trovare una Dacia Spring 2023 in pronta consegna a circa 16.000€, al netto degli incentivi. 

Protagonista del nostro test la Dacia Spring lanciata nel 2023, in allestimento Extreme abbinato al motore da 65 CV e batteria da 26,8 kW. In questa prova su strada analizzeremo il suo design degli interni e degli esterni, vedremo come si comporta su strada e parleremo del prezzo, con una piccola parentesi sui vantaggi legati agli incentivi. 

Interni e esterni Dacia Spring: punta al sodo lasciando spazio a leggeri miglioramenti

Le dimensioni Dacia Spring Extreme 65 la posizionano al centro del segmento A, che attualmente conta ancora poche elettriche. La lunghezza di 3,73 metri e la larghezza di 1,77 metri permettono di trovare parcheggio sempre e ovunque. Con una distanza tra seduta e cielo dell’abitacolo di circa 90 cm, anche i più alti non avranno di cui lamentarsi. L’impressione è che lo spazio di bordo sia maggiore rispetto a quanto facciano intendere le dimensioni della Spring. Certamente non sarebbe stato possibile ospitare un terzo passeggero sui sedili posteriori ma, dal momento che l’auto è omologata per quattro persone, questo non rappresenta un problema. 

Il baule offre una capacità di 270 litri, un buon risultato rispetto alle concorrenti con dimensioni ancora maggiori, tuttavia mancano ganci e luci di cortesia. Peccato che non ci sia la possibilità di sfruttare anche un frunk anteriore per poter sistemare i cavi di ricarica (sarebbe stato molto comodo considerando la posizione della presa di corrente sulla mascherina anteriore), svantaggio che è stato risolto sul nuovo modello. 

A livello estetico la Dacia Spring ha le sembianze di un piccolo crossover, con plastiche che circondano la parte inferiore dell’auto e barre portatutto sul tetto. Look giovanile e tutt’altro che “cheap”, con linee tondeggianti interrotte qua e là da qualche nervatura. Il frontale propone un gruppo ottico sdoppiato, led diurni sopra e anabbaglianti  più in basso, ben raccordati al disegno del paraurti. Al posteriore il design convince meno, con tratti tipici da citycar privi di elementi stilistici distintivi. Piacciono i copricerchi che sono studiati talmente bene da sembrare cerchi in lega veri e propri. A caratterizzare la versione Extreme troviamo dei dettagli estetici in colorazione rame che si abbinano perfettamente al blu Ardesia, una tinta carrozzeria elegante ma al contempo vivace, adatta ad ogni età e stile di vita. 

Gli interni Dacia Spring mantengono la semplicità che caratterizza un design essenziale e minimalista, improntato alla praticità e privo di fronzoli. Non ci sono grandi sorprese in termini di qualità percepita, come dimostrato dal rumore emesso nella chiusura delle portiere. Quasi tutte le plastiche sono rigide ma c’è solidità negli assemblaggi. I pulsanti degli alzacristalli anteriori sono posizionati al centro della plancia, mentre quelli posteriori (anch’essi elettrici) si comandano solo da dietro. Le sedute sono rivestite in TEP, un materiale che ricorda l’eco-pelle, piacevole alla vista e facile da pulire, ma estremamente antipatico quando la vettura è parcheggiata sotto i raggi del sole.

Al centro della plancia c’è uno schermo touchscreen che è essenziale nelle grafiche ma estremamente semplice da utilizzare. Personalmente penso sia la soluzione migliore per una vettura come la Spring, specie se sono offerti di serie i protocolli Apple CarPlay e Android Auto (il collegamento è solo tramite cavo, e la USB è posta in un punto discutibile). Tuttavia, ci saremmo aspettati qualche grafica per la ricarica o per la guida ECO, così come una navigazione che considerasse le tappe necessarie per poter ricaricare le batterie. Anche il quadro strumenti, nella sua semplicità, mostra chiaramente tutto quello che c’è da sapere, compreso il livello di carica della batteria, con una grafica analoga a quella di uno smartphone.

Alla guida della Dacia Spring Extreme 65 CV: resiliente tra le asperità urbane, scomposta in curva, carica veloce

Saliti a bordo della Dacia Spring Extreme, non perderete certamente tempo nel trovare la giusta posizione di guida. Infatti, il piantone dello sterzo è fisso, così come l’altezza da terra della seduta, si possono regolare solamente la posizione rispetto al volante e l’inclinazione dello schienale. Ciononostante, si ha un’ottima visibilità e anche i più alti non avranno troppi problemi per la testa. 

Si inserisce la chiave old style nel nottolino e, con una rotazione di 90°, la Spring si mette in moto. Ricordatevi però di aver posizionato il selettore di marcia in “N” e di premere a fondo il pedale del freno, altrimenti dovrete ripetere l’operazione da capo. Una spia “OK” sul cruscotto ci suggerisce che si può partire.

Con i suoi 48kW, la piccola della Casa rumena si dilegua con uno spunto notevole, tipico delle elettriche. Se è vero che questa Dacia viene offerta con livelli di potenza che sembrano inferiori alla media, non bisogna fare l’errore di confrontarla con le competitors termiche del segmento. Queste ultime sono, per la maggior parte, equipaggiate da motori aspirati che costringono a tenere rapporti bassi per avere un pò di brio nel “tiro e molla” cittadino. Grazie a  un peso di poco superiore alla tonnellata, la Spring si destreggia nel traffico con agilità, dimostrando amicizia per chi è sempre un pò in ritardo. La Dacia Spring Extreme 65 CV accelera da 0 a 50 km/h in 3,9 secondi, con un piacevole effetto molla che non obbliga una guida nervosa, anzi invita una guida rilassata e confortevole. Di certo  non si ha mai l’impressione che manchi potenza, dalla ripida rampa per uscire dal parcheggio al sorpasso su strada extraurbana.

Sotto il cofano anteriore si nasconde il piccolo motore sincrono a magnete permanente dalla potenza di 48 kW, traducibili in 65 CV, con un picco di regimi di rotazione di 14.700 giri/minuto e un rapporto di riduzione di 12,057, quasi il doppio rispetto al propulsore meno potente, tutto a favore di una coppia maggiore. La batteria agli ioni di litio pesa circa 180 kg ed è posizionata sotto i sedili posteriori. La sua capacità è di  26,8 kWh e promette un’autonomia di 220 km, ma ci torniamo. Il diametro di sterzata di appena 9,6 metri vi permette di fare manovra con estrema facilità, merito anche di uno sterzo molto leggero. Il risvolto della medaglia è un comando troppo demoltiplicato che non permette una risposta precisa e obbliga il conducente a continue correzioni della traiettoria. Quando si gira rapidamente il volante, si percepisce un rumore poco convincente e talvolta si ha l’impressione che la resistenza aumenti in relazione alla velocità di rotazione.

Riuscito il settaggio di molle e ammortizzatori. Con architettura McPherson davanti e ponte torcente dietro, la Spring riesce a incassare bene le asperità tipiche della città. Certo,  prima di oltrepassare “allegramente” un dosso, bisogna ricordarsi di non avere niente di prezioso nel baule. Ancora, quando si passa sopra le rotaie del tram o sul pavè si sente un’intensa vibrazione sul volante, forse un problema di clearance del nostro esemplare. Ciononostante, l’assetto è confortevole e consente una guida spensierata nel traffico urbano. Prevedibile un accentuato rollio: poco male, dopotutto chi dovrebbe affrontare i cordoli del Nürburgring con una Spring? 

Il pedale del freno ha una corsa lunga ma si riesce a modulare bene. In frenata, il comportamento è simile a quello di un’auto termica con cambio automatico, ovvero la vettura rallenta fino a pochi km/h, dopodiché veleggia come se il motore girasse al minimo. La frenata rigenerativa non è mai troppo invasiva, neanche inserendo la modalità ECO, tanto che non si accendono le luci di stop. Un grande peccato se aggiungiamo l’assenza della guida one pedal, comune a vetture come la FIAT 500e, che permettono di viaggiare con il solo pedale dell’acceleratore per massimizzare l’efficienza e la semplicità di utilizzo. 

Tornando sul tema autonomia Dacia Spring, la Casa dichiara 220 km dal 100% di carica, con 154 Wh/km in termini di efficienza. Sul loro sito è possibile ottenere una stima di autonomia in funzione di velocità, meteo e riscaldamento. Il valore reale non si allontana di molto dal dichiarato ma, attenzione, in questo caso 30/40 km di scarto possono fare la differenza. In un percorso misto (extraurbano e città) e con una guida rilassata, si percorrono circa 180 km reali. Meglio stare lontani dall’autostrada per evitare un elevato consumo di elettroni. La modalità ECO permette di estendere leggermente l’autonomia residua. Tuttavia ci saremmo aspettati una modalità che avesse un impatto più significativo sui consumi, un salvagente per evitare di rimanere fermi quando si trova la colonnina occupata.   

In corrente diretta (max 30 kW), la Spring si ricarica passando dal 15% al 80% in soli 40 minuti, permettendo di recuperare circa 130 km di autonomia. Per ottenere la stessa autonomia con una Wallbox da 7,4 kW si impiegano circa 3 ore. Se avete modo di ricaricare la vostra Dacia Spring a lavoro oppure di notte a casa, non dovreste incontrare grandi difficoltà negli spostamenti quotidiani. Nella peggiore delle ipotesi, con batteria scarica e presa domestica da 2,3kW (10A), si impiegano circa 13 ore e mezza per raggiungere il 100%. 

Capitolo sicurezza, non dovrete aspettarvi grandi sorprese. Presente il limitatore di velocità, mentre non è disponibile neanche a richiesta il cruise control. La frenata di emergenza (AEBS) funziona bene, avverte il conducente con un “bip” e non interviene invasivamente, all’occorrenza rinforza la frenata per evitare un incidente.  Da segnalare anche la presenza di un solo tergicristalli anteriore che, non coprendo completamente la superficie vetrata, penalizza la visibilità, specie quando il parabrezza è sporco o quando piove a dirotto. Restando sulla visibilità, lo spessore del terzo montante costringe il conducente a qualche acrobazia per poter controllare la ¾ posteriore. Con la telecamera e i sensori di parcheggio, nessun problema in fase di manovra. 

Prezzo e incentivi Dacia Spring: marcata la differenza con le concorrenti ma attenzione all’arrivo del nuovo modello

Il prezzo Dacia Spring parte da 21.450 euro per la versione Essential Electric 45, che salgono ai 23.200 € per la top di gamma Extreme Electric 65 da noi provata. Nel mezzo ci sono gli allestimenti Business e Cargo, entrambi abbinati unicamente alla motorizzazione da 45 CV. 

L’allestimento Extreme vanta di serie il Pack Navigation (con schermo touchscreen, compatibilità con smartphone, USB, sensori e retrocamera), le barre portatutto sul tetto e i sedili rivestiti in TEP. A richiesta, si deve aggiungere la ricarica fast fino a 30 kW (600 euro), il cavo di ricarica Modo 2 (250 euro) e la tinta carrozzeria blu Ardesia (700 euro), per arrivare al prezzo Spring in prova di 24.750 euro. 

rame Dacia Spring

Il vantaggio è evidente quando si approfitta degli eco-incentivi del 2024. Tuttavia, i 10 milioni di euro previsti nel piano del ministro Adolfo Urso sono attualmente bloccati dal Consiglio dei ministri in attesa di approvazione. Dunque si dovrà aspettare almeno fino ad aprile/maggio, quando arriverà sul mercato la nuova Dacia Spring 2024. 

Una scelta difficile per chi non ha fretta di acquistare una nuova elettrica. Se il nuovo modello non porta grandi novità a livello di motore e autonomia, è giusto precisare che sono state corrette un paio di sbavature presenti sulla Spring da noi provata. Ad esempio, è disponibile il frunk sotto il cofano anteriore che permette di stivare comodamente i cavi di ricarica, così come una frenata rigenerativa più efficace che permetterà – probabilmente – di guidare con il solo pedale dell’acceleratore.

Tornando agli incentivi Dacia Spring, sarà possibile abbassare il prezzo di massimo 13.750 euro ma, se doveste acquistarla oggi, potrete usufruire di uno sconto di 5.000 euro con rottamazione (3.000 euro senza rottamazione). Tutto ciò senza considerare che alcuni concessionari proporranno prezzi vantaggiosi prima dell’arrivo del nuovo modello. 

Le concorrenti dirette della citycar rumena sono poche e nessuna fa meglio di lei in termini di prezzo. Sotto i 3 metri e 70, troviamo la Renault Twingo e la FIAT 500 elettrica. Ci sono anche le gemelle Seat Mii electric e Volkswagen e-up!. Salendo di dimensioni – e di prezzo – troviamo la nuova Citroen e-C3, la Honda-e, la nuovissima Renault 5 E-Tech, e la triade Peugeot e-208, Opel Corsa Electric e nuova Lancia Ypsilon

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