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E se l’ibrido diventasse Bio? L’idea di Stellantis prende vita

Tempo di lettura: 2 minuti

Stellantis ha avuto un’idea che sembrerebbe essere geniale con l’ibrido che può diventare Bio. L’intuizione di Stellantis è quella di unire l’ibridio ai biocarburanti e sta prendendo vita in Brasile, dove sono stati presentati i nuovi motori Bio-Hybrid con sistemi mild hybrid, full hybrid e plug-in del colosso nato dalla fusione tra FCA e PSA.

Stellantis: prendono vita i nuovi motori Bio-Hybrid

Stellantis ha presentato “Bio-Hybrid”, un’idea rivoluzionaria capace di elettrificare gli attuali motori flex alimentati da benzina o etanolo, o da un mix dei due combustibili. Si tratta quindi dell’ultima evoluzione delle tecnologie motoristiche che è stata mostrata al polo automobilistico di Betim, nello Stato brasiliano del Minas Gerais. È proprio dal Brasile che è partita la realizzazione della tecnologia Bio-Hybrid, sviluppata dal Tech Center Stellantis per il Sudamerica con l’ausilio di fornitori, ricercatori ed altri partner riuniti intorno alla piattaforma collaborativa “Bio-Electro”. È da questa sinergia che hanno preso vita tre specifiche piattaforme.

L’idea Bio di Stellantis: le tre piattaforme

Sono ben tre le piattaforme Bio sulle quali sta lavorando Stellantis in Brasile, e tutte sono affiancate da una quarta architettura esclusivamente elettrica:

  • la tecnologia Bio-Hybrid ideata da Stellantis è caratterizzata da un inedito dispositivo elettrico multifunzione capace di sostituire l’alternatore, il motorino di avviamento e genera coppia aggiuntiva per il motore termico nonché energia per una piccola batteria agli ioni di litio da 12 volt. Il tutto è capace di garantire prestazioni migliori e consumi ridotti con una potenza fino a 3 kW;
  • la Bio-Hybrid e-DCT è caratterizzata da due motori elettrici, il primo sostituisce l’alternatore ed il motorino di avviamento mentre il secondo è accoppiato alla trasmissione e risulta essere più grande. Insieme alimentano una batteria da 48 volt;
  • la piattaforma Bio-Hybrid Plug-in è dotata di un accumulatore che viene ricaricato dal sistema di frenata rigenerativa, dal motore termico o da una fonte esterna. Ha un motore elettrico che fornisce energia direttamente alle ruote della vettura.

L’idea di Stellantis per decarbonizzare il Brasile

Stellantis ha escogitato questa soluzione per un Paese in particolare: il Brasile. È proprio nella nazione carioca che Stellantis ha individuato nell’etanolo, già utilizzato nell’80% del parco circolante brasiliano grazie alla tecnologia Flex Fuel, come fornitore di un forte contributo alla riduzione delle emissioni di CO2. Inoltre, combinato con l’elettrificazione, rappresenterebbe un’alternativa competitiva per la decarbonizzazione dei trasporti rispetto ad un elettrico presenta ancora costi troppo elevati in Paesi in via di sviluppo proprio come il Brasile e gli Stati sudamericani.

Il tutto è stato mosso dai risultati emersi da una prova dinamica con un veicolo alimentato con quattro fonti di energia distinte, il risultato sarebbe che la propulsione ad etanolo emette il 18% in meno di CO2 rispetto ad un veicolo elettrico alimentato con energia europea ed il 60% in meno rispetto alla benzina.

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