40 anni fa, era il lancio del 1983, FIAT stava per lanciare la Uno, auto che fin dall’esordio convinse la critica in qualità di game changer, quindi in grado di ridefinire il paradigma delle piccole utilitarie da città. FIAT investì qualcosa come mille miliardi di lire per ingegnerizzarla e produrla, senza contare la fastosa presentazione a Cape Canaveral da dove allora partiva abitualmente l’ormai pensionato Shuttle.
Cosa ci faceva una vettura per la piccola borghesia come la Uno in mezzo alla stazione spaziale più famosa del mondo? Sicuramente un accostamento più che audace per la “Car of the Year” 1984, audacia che non poteva non passare dalla comunicazione del prodotto in un’epoca ancora lontano da internet e dai social ma già vicina alle esigenze di un pubblico che aveva voglia di vedere l’auto con occhi diversi.
Il video che vi proponiamo oggi, prodotto da Heritage Stellantis, ha raccolto il meglio per raccontare la storia di FIAT Uno. Lo spot FIAT Uno del 1983 vede, infatti, la partecipazione di Roberto Giolito, Heritage Stellantis (Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Abarth), e Maurizio Torchio, Head of Centro Storico Fiat. Non è stato intervistato ma la Casa torinese scelse il famoso vignettista Giorgio Forattini, classe 1931, per la realizzazione della campagna pubblicitaria. In quel periodo impazzavano in Italia i cartoni animati giapponesi e le puntate italiane della serie “Wacky races”. Da qui l’idea di trasformare la satira a matita in un editoriale che potesse diventare un racconto di che cosa volesse rappresentare la Uno all’epoca.
Giolito racconta…”La campagna affidata a Forattini è dirompente, rivoluzionaria poiché è la trasposizione dell’esercizio dell’auto al mondo della fantasia. Infatti, alle classiche domande del pubblico, ovvero “come funziona?”, “come appare?”, “costa poco usarla?” e “come si comporta in strada?”, il famoso vignettista risponde con personaggi simpatici che si sostituiscono all’auto: gli elefantini, il pinguino e il porcellino salvadanaio. Una volta era di moda dare alle vetture dei nomi di ispirazione animale, ad esempio la Fiat 500 A era più conosciuta con l’appellativo “Topolino”. Invece Forattini inventa dei veri personaggi che stupiscono il mondo ampliando la platea della campagna: piace ai bambini ma anche alle persone abituate ad una satira di qualità”.
Spot FIAT Uno e i termini…nati per l’occasione
Le caricature di Forattini diventano ben presto famosissime e con loro i termini creati ad hoc: “sciccosa”, “comodosa”, “scattosa”, “risparmiosa”. Bastano queste parole, di facile comprensione, per dare un volto alla fortunata citycar. Come ricorda Torchio nell’intervista, quelli che furono dei veri e propri neologismi diventarono in breve di uso comune in pieno stile anni ’80, decade vissuta con leggerezza e voglia di cambiamenti. Scattosa grazie al suo famoso FIRE 1.0, comodosa grazie all’abitabilità massimizzata per una vettura così piccola e sciccosa, grazie alla matita di Giugiaro. Infine, il maialino salvadanaio accende i riflettori sull’anima più risparmiosa del modello, in termini di consumi e costi di esercizio.
Lo spot FIAT Uno che viene raccontato nel documentario non fu ovviamente l’unico mezzo per comunicare l’arrivo della vettura simbolo di un’epoca. I più attempati, speriamo di non offendere, ricorderanno uno spot con protagonista una suora poco abile alla guida o della giovane coppia sotto la cascata. La cartolina promozionale, oggi sembra fantascienza ma negli anni ’80 si comunicava anche così, recitava “La voce della Uno!” e invitava il pubblico a recarsi in concessionaria per conoscerla meglio. Sulla busta era posta una puntina da piegare direttamente sul disco contenuto e, con il semplice movimento del dito, una magica voce registrata recitava “Ciao, sono la nuova FIAT Uno!“.
Non dimentichiamo che tutto lo SPOT FIAT Uno nacque da una semplice matita da disegno. Anche questo ormai è preistoria nel mondo digitale di oggi, e qui la nostalgia viene evidenziata molto bene dal pensiero di Giolito: “Oggi molte delle informazioni sul veicolo passano sugli schermi presenti a bordo, che a loro volta sono connessi con i display dei nostri smartphone. Siamo completamente avvolti da messaggi visivi e acustici. In questo contesto, quindi, una matita potrebbe esplorare ciò che non si si vede o si tocca, tracciarne le utilità e i vantaggi, per poi comunicarli al pubblico in modo immediato”.
Cosa rimane della FIAT Uno 40 anni dopo?
Prodotta tra il 1983 ed il 1995, la Uno è stata venduta in nove milioni di esemplari fuori e dentro il nostro paese. Chi vuole rivederla può visitare l’Heritage Hub di Torino dove è esposta una versione Selecta della Uno, insieme ad altri storici modelli che hanno cambiato per sempre la storia dei marchi italiani ora sotto il controllo di Stellantis. FIAT Uno è stata, senza dubbio, un’autentica world-car non solo come vendite ma anche di siti dove venne costruita. A volte cambiò nome, come in Brasile in cui divenne Mille, ma fu praticamente intoccata dal punto di vista formale, a dimostrazione di un progetto vincente capace di superare il giudizio più severo: il tempo.
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