Il repentino taglio dei prezzi di Tesla nel mese di gennaio 2023, con una riduzione di oltre 12.000 euro, sta facendo discutere appassionati ed addetti ai lavori. Tra i più critici verso la mossa di Tesla è Luca De Meo, CEO del Gruppo Renault. Il manager italiano ha pesantemente criticato il taglio escogitato e messo in atto da Tesla. “Stanno drogando il mercato”: queste le parole del CEO De Meo al Financial Times che non lasciano granché spazio alle interpretazioni.
Attacco frontale, senza giri di parole e mezzi termini, è in questa maniera che Luca De Meo, CEO del Gruppo Renault, ha criticato l’attuale operato di Tesla in merito al brusco taglio dei prezzi. Se Elon Musk è intenzionato a cambiare il mercato dell’elettrico ribassando in maniera tangibile i prezzi delle vetture, non tutti sono d’accordo con le sue intenzioni, i primi a manifestare dissenso sono stati, inevitabilmente, i clienti Tesla, indispettiti per questa scelta che ha portato le nuove vetture della Casa a costare anche 10.000 euro in meno del prezzo di sole poche settimane fa. Questa mossa ha ridimensionato corposamente il valore delle Tesla usate, complicandone la rivendita. Quindi subito dopo i clienti Tesla ecco arrivati anche i dissensi dei vari manager del mondo dell’automotive, uno su tutti è De Meo, che ha detto:
“Se io avessi abbassato del 20% il prezzo delle elettriche mi avreste criticato. Loro hanno invece abbassato il prezzo del 20% dopo averlo alzato del 20% sei mesi fa e tutti li applaudono. Non credo sia una cosa molto razionale. Abbiamo bisogno di stabilizzare il prezzo delle auto elettriche perché gli investimenti sono ingenti e non vogliamo creare un mercato malato nel lungo termine. Il taglio di prezzi è una furbata per rientrare nella soglia di prezzo fissate da alcuni governi per gli incentivi statali. Forse tra sei mesi potrebbero tornare a rialzare i prezzi, chi lo sa, o continuare a ridurre i prezzi di listino come spero, magari fino a zero, ma noi continueremo a salvaguardare il valore delle EV per i nostri clienti. I cinesi sono partiti dal basso. Un’azienda che in Cina vende 200.000 auto elettriche può facilmente fare dumping con altre 200.000 EV in un’altra regione. Come costruttori europei stiamo assistendo ad una competizione asimmetrica che, in un modo o nell’altro, dobbiamo correggere. Non sono un esperto di politiche commerciali, ma vedo una sfida impari che va riequilibrata se vogliamo sviluppare un’industria europea delle EV e noi siamo i primi a volerlo”.
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