La transizione elettrica sta prendendo sempre più piede. Seppur in maniera molto graduale, il processo di elettrificazione del parco auto si sta sempre più popolando di vetture alimentate elettricamente. Le auto amiche dell’ambiente sono sempre di più ed a rappresentare questo fenomeno sono i numeri di mercato in Europa relativi al 2022, i quali attestano il raggiungimento di quasi il 25% di auto vendute con motore ad impatto ambientale pari a zero o comunque contenuto entro i famosi 60 grammi di CO2.
In Europa cresce l’acquisto di auto elettriche, diminuiscono Diesel e benzina
In Europa l’elettrificazione continua la sua ascesa. I problemi dei consumatori, le incertezze economiche, i prezzi elevati e l’inefficacia degli incentivi in alcuni importanti Paesi hanno sì rallentato questo processo, ma non l’hanno affatto arrestato.
L’Acea ha registrato dei dati di mercato inerenti l’anno scorso, i quali dicono che le elettriche e le ibride plug-in hanno raggiunto il 22,93% del mercato sulla somma dei dati disponibili in Europa dai singoli paesi. Confrontando con quanto rilevato sul 2021, la crescita si attesta sul +19% circa, quindi la presenza nel parco auto di vetture ad emissioni zero sale dal 39,85% al 46,31%. A rigor di logica, a registrare un calo sono state le auto alimentate con motori termici, Diesel e benzina sono passati dal 57,85% al 51,25%.
In Europa cresce l’acquisto di auto elettriche, i numeri
In Europa l’elettrico corre veloce, perché in Italia no?
Tutto bene, per i fan delle auto elettrificate, dopo aver letto questi dati. E poi c’è l’Italia. Secondo i dati UNRAE pubblicati il 1 gennaio 2023, quindi relativi ai 12 mesi 2022, nel nostro paese l’elettrico puro ha registrato un timido 4,3%, in caduta libera dopo il 7,0% del 2021. Le plug-in, invece, 5,1% contro il 6,4% del 2021. Facendo un rapido calcolo, auto elettriche e ibride plug-in hanno rappresentato il 9,4% del mercato contro il dato, superiore di quasi il triplo, del mercato europeo.
Infrastrutture carenti, incentivi mal distribuiti, poco potere di spese, inflazione. L’Italia si scontra con la realtà e rimane indietro rispetto agli altri paesi europei che sembrano pronti a convertirsi all’elettrico. I dati parlano, il futuro preoccupa.
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