Siete pronti per conoscere la prima Ferrari a idrogeno? No, per vederne una varcare i cancelli di Maranello ci vorrà ancora molto tempo, mentre non si può dire lo stesso osservando ciò che hanno creato i ragazzi di Forge Design. Si tratta di un restomod, una di quelle operazioni di tuning in cui viene presa un’auto con qualche anno sulle spalle per trasformarla in un oggetto nuovo, mai visto prima.
La 250 GT Berlinetta SWB, presentata in prima istanza nel 1959 al Salone di Parigi e diretta progenitrice di quella bellezza rara che è la 250 GTO, è stata presa ed è stata resa più “moderna”. Il V12 è rimasto al suo posto, peccato che ora non vada più a benzina come ha sempre fatto, ma a idrogeno!
In realtà il team di Forge Design ha modificato anche alcuni aspetti riguardanti il telaio e la meccanica, avendo rivisto i pannelli della carrozzeria ora di alluminio (spessi solo 1,1 millimetri). Peso guadagnato per questa Competizione Ventidue, così è stata soprannominata la prima Ferrari a idrogeno. C’è l’immancabile carbonio, indispensabile quando si vuole guadagnare peso sulla bilancia, mentre il tocco retrò è dato dalle cinghie in pelle che chiudono il cofano e sono “light”. Anche il lunotto non è in vetro, ma in policarbonato. Al contrario, il tocco moderno è dato dai LED presenti nelle classiche luci rotonde rimaste molto fedeli alle originali.
Ferrari a idrogeno: sotto il cofano non è più la stessa cosa
Non sono stati svelati molti dettagli relativi al funzionamento del “nuovo” V12, se non che ora viene alimentato a idrogeno. Una strada che molti costruttori stanno già tentando, due su tutti BMW e Toyota, con quest’ultima che sta presentando a ruota molti prototipi di auto attualmente in produzione (come la GR Yaris a idrogeno) che smettono di funzionare con il classico carburante per sposare l’idrogeno. Attenzione, non c’è traccia di celle a combustibile: nei cilindri ci finisce semplicemente l’idrogeno.
In attesa di potervi dire di più, ciò che sappiamo è che ora esiste una Ferrari a idrogeno. La prima di molte? Troppo presto per dirlo…
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