Sono passati quasi 30 anni dal momento in cui Fiat presentava una vettura tanto iconica quanto unica nel suo gere, stiamo parlando della Fiat Barchetta, una spider con due posti secchi e tetto in tela che risultò essere particolarmente apprezzata ai tempi e fortemente ammirata ancora oggi. La Fiat Barchetta era nata in un momento di grande fermento per il costruttore torinese che nei primi Anni Novanta aveva realizzato vetture fortunate come la Tempra, la Cinquecento, la Croma, la Punto, l’Ulysse, alla coppia Bravo Brava, la Coupé realizzando anche la Fiat Barchetta.
L’interesse sempre molto acceso per l’eterna spider prodotta da Fiat a partire dal 1995 ha permesso a Marco Maltese di realizzare un restomod che mette al centro proprio l’eterna Fiat Barchetta, puntando anche sulla motorizzazione elettrica, con la volontà di amplificare maggiormente il ciclo di vita della spider anche valutando ad un domani votato all’elettrificazione.
Oggi come allora viene rimarcato l’iconico stile partorito dall’estro di Andreas Zapatinas, ispirato a quello delle gloriose biposto da competizione degli Anni Cinquanta, che rimane un must assoluto nel comparto delle piccole spider tanto da essere invecchiato con notevole dignità e con grazia uniche nel loro genere. Non volendo modificare gli stilemi essenziali che caratterizzano le morbide curvature della Barchetta, con gli iconici fanali posteriori frazionati in quattro elementi, Maltese ha mantenuto praticamente intatto quasi tutti i dettagli della Fiat Barchetta aggiungendone alcuni di forte impatto.
La base del restomod è una Barchetta pre restyling
Al centro del progetto di restomod in digitale c’è la Fiat Barchetta prima serie, ovvero la variante pre restyling prodotta fra il 1995 e il 2003; una scelta decisamente azzeccata visto che si tratta della variante più riuscita e maggiormente ricercata anche oggi.
Partendo dalla parte anteriore, le modifiche interessano il muso che appare ora più pulito grazie alla griglia in basso ora chiusa, data l’idea di utilizzare un motore elettrico con aperture per l’aerazione poste ai lati e di forma triangolare che riprendono le linee della Fiat Barchetta; si nota anche un piccolo spoiler a contrasto. Non mancano poi modifiche applicate ai fari che presentano adesso una firma luminosa a LED con due elementi orizzontali alloggiati nella stessa struttura, con copertura trasparente, vista già sulla Fiat Barchetta “endotermica”.
Particolarmente innovativo appare la gestione stilistica dell’intera sezione posteriore. Maltese ha infatti introdotto, rispetto alla Fiat Barchetta originale, due piacevoli gobbe, ispirate alle iconiche roadster degli Anni Sessanta, che partendo dai poggiatesta dei sedili maggiormente sportivi si allungano verso il posteriore dando vita ad un design decisamente inedito per la piccola spider torinese. Allo stesso tempo vengono modificati i fanali che mantengono i quattro elementi rettangolari, ma adottano soltanto un sottile contorno a LED “riempito” da un elemento in tinta con la carrozzeria. Non è stato ancora comunicato se la capote viene ancora utilizzata o se la Fiat Barchetta Maltese restomod potrà fare a meno di questo elemento lasciando l’abitacolo sempre esposto. Sempre al posteriore la Fiat Barchetta restomod adotta ora un semplice diffusore mentre i cerchi da 17 pollici migliorano le proporzioni generali della spider: le pinze dei freni verniciate in giallo forniscono un tocco di sportività a carattere alla vettura.
Interni al passo con i tempi
Appare rivisto anche l’abitacolo della Fiat Barchetta restomod, senza però adottare modifiche. Ci sono ora i nuovi sedili sportivi con poggiatesta integrato, rivestimenti in pelle, nuove prese d’aria e una console centrale rivista attraverso l’adozione di un piccolo touchscreen dedicato all’infotainment. Viene aggiornato anche il tunnel centrale, dove non è più presente la leva del cambio per ovvi motivi, ed è stata rivista anche la strumentazione dedicata alla climatizzazione dell’abitacolo rispetto a quella vista nella Fiat Barchetta originale.
Il quadro strumenti a tre elementi circolari presenta ora una strumentazione interamente digitale configurabile; c’è l’illuminazione ambientale e l’apertura delle portiere, dall’interno, viene praticata sfruttando un elemento in pelle.
Il cuore del cambiamento
I cambiamenti maggiori sono stati quelli destinati a ciò che si nasconde sotto la carrozzeria. La Fiat Barchetta restomod è stata concepita per ospitare un motore elettrico montato posteriormente che produce circa 240 CV di potenza, convertendo efficacemente la Fiat Barchetta in una vera e propria roadster a trazione posteriore. Per chiarire subito eventuali equivoci, l’originale Fiat Barchetta originale era dotata della trazione posteriore ed utilizzava un ottimo propulsore aspirato da 1.8 litri che produceva 130 CV. Pertanto, l’aumento di potenza e la coppia extra generata dal motore elettrico sembrano più che sufficienti per garantire prestazioni adeguate nonostante il peso aumentato; le batterie, in questo caso, vengono distribuite uniformemente tra i due assi.
Maltese ha definito la sua Fiat Barchetta “legal”, poiché la conversione del powertrain a emissioni zero le consentirebbe comunque di circolare legalmente sulle strade europee anche dopo il divieto imposto ai propulsori endotermici, ovvero dopo il 2035 minimo. Anche se questo non è altro che uno studio di design indipendente, sarebbe bello veder realizzato questo divertente progetto. Il designer Maltese ha notato che delle circa 60.000 unità della Fiat Barchetta prodotte fino al 2005, molte sono ancora regolarmente utilizzate dai loro proprietari, quindi potrebbe effettivamente esistere un mercato per una possibile conversione all’elettrico.
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