La BMW XM è una delle vetture più controverse degli ultimi decenni: la più potente M della storia è un enorme SUV ibrido dal look futuristico e dirompente. Insomma, è quanto più lontano da ciò che la divisione BMW M ha sempre rappresentato: passi la trazione integrale e le varie X…, le BMW M sono tradizionalmente berline tre volumi e coupé slanciate, eleganti, seducenti nelle linee, repellenti all’elettrificazione e puramente inclini al sovrasterzo. E la XM cosa c’entra? Avremo tempo per scoprirlo dal 2023.
BMW XM: fedele al concept
La BMW XM entra di petto, anzi, di muso, nell’olimpo dei super-SUV di lusso, sfoggiando in prima battuta un listino (per la Germania) di oltre 170.000 euro per una versione base (ai quali aggiungere decine e decine di optional estetici e non).
Fedelissima al concpet presentato pochi mesi or sono, la BMW XM si posteggia sotto ai riflettori con linee aggressive ed imponenti, sfrontate al punto da battere anche la più preparata delle X6. La griglia frontale in primis è mastodontica, da far sembrare piccola quella della M3, e le forme squadrate risaltano i sottilissimi fari full led sdoppiati (ispirati dalla nuova X7). Il paraurti inclinato e sporgente con le sue maxi prese d’aria fa il resto per irrobustire il look generale.
La fiancata non si risparmia quanto a muscolosità: per quanto la vetratura sia ampia e siano equipaggiati i cerchi da 23”, le portiere sono immense e non fanno che aumentare la possenza della BMW XM. Anche il posteriore è aggressivo, ma il disegno è già più pulito rispetto al frontale e ai fianchi. Gli elementi distintivi sono i terminali di scarico esagonali sovrapposti ai lati del paraurti, il finto diffusore con finiture a contrasto e i larghissimi e sottili gruppi ottici dallo sguardo intimidatorio. Delle sette tinte disponibili per la BMW XM, tre sono inedite per la famiglia M ed una è firmata dall’atelier BMW Individual, il cui catalogo presto si completerà di altri 50 colori.
BMW XM: interni lounge
Con un listino così elevato non ci si può aspettare nulla che non possa competere con mezzi del calibro di Lamborghini Urus o Aston Martin DBX. BMW ci tiene a ribadire he gli interni della XM sono da “vera lounge”, degni di una vettura sportiva di lusso e maniacalmente curati davanti, dietro e sopra alla testa del conducente. Il tetto in alcantara si unisce ai montanti colorati a loro volta collegati al cruscotto in pelle, il quale può essere colorato allo stesso modo (oppure no) degli enormi sedili in pelle Merino con cuciture a contrasto. Tutto ciò che si pone sotto agli occhi degli occupanti è personalizzabile, dalle tinte ai materiali, fatto salvo per il BMW Curved Display (con l’ultima generazione dell’interfaccia di infotelematica BMW), il tradizionale volante dalla corona paffuta e il pannello con leva del cambio, rotore e modalità di guida (che si poteva ammodernare come sulla BMW iX, al posto di usare il medesimo delle auto di penultima generazione).
Speciale attenzione è stata posta anche ai sedili posteriori con i pacchetti per il comfort dedicati e i sistemi di intrattienimento per gli occupanti.
Il 4.4 l V8 all’ennesima potenza: la BMW XM supera i 653 CV e un equilibrio perfetto
Anche se dal punto di vista estetico le vetture dell’elica sono sempre più criticate, una volta dietro al volante cala il silenzio e BMW mette d’accordo tutti (come è accaduto per la M3, capace anche di disintegrare le critiche dei puristi del tuttodietro che si sono cimentati alla guida). Nemmeno la BMW XM fa eccezione.
La scheda tecnica menziona subito il 4.4 l V8 biturbo, proposto con 490 CV (ma se consideriamo che le attuali X5 e X6 M superano i 620 con il medesimo propulsore sappiamo che c’è margine di crescita) in abbinamento ad una powerunit elettrica BMW eDrive da 197 CV collegata ad un accumulatore da 25,7 kWh installata sotto al pianale. La potenza di sistema per le prime XM ad uscire dalla fabbrica sarà di 653 CV e la coppia di 800 Nm, erogati a tutte e quattro le ruote grazie alla trazione integrale X Drive e al sempre più rapido cambio automatico M Steptronic da 8 rapporti. BMW XM promette di coprire lo 0-100 km/h in 4,1 s e proseguire fino a 270 km/h (con il pacchetto M Driver’s). Non finisce qui: BMW ha già parlato della prima edizione speciale della XM. Non si chiama Competition ma Label Red, debutterà nella primavera del prossimo anno e porterà il sistema ibrido plug-in fino a quota 748 CV e 1.000 Nm.
Lo stesso powertrain (con dovuti accorgimenti e potenze riviste) verrà montato anche sulle BMW da corsa destinate a gareggiare nelle 24 Ore di Daytona e Le Mans.
Dal punto di vista dinamico la BMW XM vanta una distribuzione dei pesi perfetta: 50% davanti e 50% dietro. Siccome la BMW XM non sarà un’auto leggera, i tecnici hanno affinato il già eccezionale assetto e telaio del super-SUV, basandosi sulle accortezze che hanno saputo stupire sulle attuali X della gamma M Competition. La XM potrà quindi garantire massimo comfort e massime prestazioni grazie alle sospensioni Adaptive M Professional (che cambiano risposta anche con la selezione delle modalità di guida) e alle barre antirollio adattive a controllo elettronico (anch’esse regolabili grazie alle tarautre del motorino elettrico da 48 V dedicato). In aggiunta a ciò, la BMW XM è resa più stabile anche dalle quattro ruote sterzanti (che debutta così nella gamma M). Siccome la XM non vuole rinunciare alla sportività, ma nemmeno al comfort, le molte sfaccettature di utilizzo della vettura devono molto all’elettronica dietro alle singole modalità di guida.
Oltre alle solite Normal, Comfort, Sport e Spot Plus, meritano una menzione speciale i programmi dell’M Setup 4WD Sport (che indirizza la maggior parte della coppia al retrotreno) e 4WD Sand (con il blocco del differenziale posteriore per affrontare i percorsi più impegnativi e dosare al meglio l’elevata potenza nelle situazioni difficili). Non mancamo la modalità di guida Individual, con la quale creare l’equilibrio ideale per l’esperienza del conducente, e nemmeno le modalità per la gestione del sistema ibrido (che può far funzionare la XM come una vettura full-hybrid, full electric o disattivare la componente elettrica per conservare l’energia immagazzinata nel pacco batterie).
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