La Casa Svedese come tutte le realtà del mondo automotive è stata influenzata dalla crisi dei componenti. L’anno scorso infatti c’è stato addirittura uno stop temporaneo alla produzione in Svezia e nelle fabbriche del Belgio (insieme ad Audi) per mancanza di materiale.
Così Volvo registrò nel luglio 2021 la vendita globale di 56.883 auto: l’8,7% in meno rispetto al 2020. Poi, verso la fine del 2021, le cose iniziarono a riassestarsi:
“La situazione è migliorata nel quarto trimestre, ma prevediamo che la carenza di semiconduttori in tutto il settore rimarrà un fattore limitante“
Questo era Håkan Samuelsson, l’amministratore delegato, a novembre 2021.
Volvo quindi si è rallentata, ma ha cominciato presto a riprendersi senza accusare colpi troppo duri o fatali. Scampato pericolo, ma la cosa non è stata presa sottogamba.
La carenza di materiali e l’aumento dei prezzi infatti – come sottolinea Samuelsson – rimangono fattori limitanti e che obbligano delle scelte: focalizzarsi e ottimizzare l’utilizzo del materiale.
Le soluzioni di Volvo
Da qui la svolta verso i SUV, anche di segmento B.
Scarseggia il materiale per le tecnologie? Volvo decide di lavorare sull’immateriale, quindi migliora i software dell’infotainment, collaborando con Google nello sviluppo, implementando tutte le sue funzioni per la connettività, e aprendosi anche al mondo dei videogame per i motori grafici, magari anche per un migliore accesso alle risorse.
Nel corso del 2022 dunque abbiamo verificato i primi risultati di queste scelte, che continueremo a anche durante il 2023. Ovviamente parliamo di auto.
Vediamo quali sono.
Volvo XC40 Recharge
Volvo apre le danze con la plug-in e la versione totalmente elettrica della vendutissima XC40.
Senza assolutamente stravolgere il design, rinnova le tecnologie interne e punta tutto sui nuovi powertrain che a dirla tutta spingono davvero forte: noi abbiamo provato la XC40 Recharge T8 da 408 CV e la plug-in T4 da 221 CV
La Volvo XC40 Recharge è già disponibile a un prezzo compreso tra i 47.750 e i 51.700 euro per l’ibrida plug-in e a 56.300 euro per la versione elettrica.
Volvo C40 Recharge
Il passo successivo è un crossover disponibile esclusivamente in versione 100% elettrica.
Questo passaggio apre alle prossime auto che usciranno nella medesima modalità. La Volvo C40 Recharge è disponibile in 2 versioni, una a trazione anteriore e l’altra 4X4, entrambe in più allestimenti, per un totale di 5 soluzioni che vanno dai 54.210 fino ai 66.910 euro di partenza.
La prima versione ha un unico motore che eroga 231 CV di potenza, mentre la versione a due motori arriva a 408 CV. Forti prestazioni però più votate all’efficenza che alla sportività.
Volvo XC90 e Volvo Embla
L’uscita di queste due auto in parallelo prevista per la fine dell’anno porta interessanti cambiamenti.
In primo luogo vedremo un restyling della Volvo XC90 – ovvero il SUV più grande di casa – di cui non abbiamo ancora i dettagli riguardanti il design. Quello che sappiamo è che ci saranno migliorie sui sistemi di sicurezza e di assistenza al pilota insieme ad avanzate soluzione di connettività.
Inoltre, sarà l’ultima volta che la Volvo XC90 uscirà con questo nome.
Così arriviamo alla Volvo Embla, che è la versione 100% elettrica della XC90 e la prima Volvo a chiamarsi con un nome proprio: Embla infatti è la Eva della mitologia nordica.
Questo importante passo a livello di brand si unisce alla collaborazione con la Epic Games per l’implementazione del potente motore grafico Unreal Design all’interno del sistema di infotainment della Embla. La Epic Games è una delle case di produzione di videogiochi più autorevole del mondo.
Volvo XC20
Concludiamo passando da un estremo all’altro e con l’ultima importante svolta per Volvo.
L’XC20 è un inedito B-SUV atteso per il 2023.
La casa svedese così si lancia nel segmento B – e questa è una certezza – anche se non sappiamo ancora nulla di preciso sulle specifiche e neanche se il nome sia definitivo o meno.
Il più quotato è quello che vi abbiamo indicato. Le alternative sono XC30, sappiamo di un misterioso XC10 registrato (ma si tratterà quasi sicuramente di un altro progetto), oppure ci possiamo aspettare un nome proprio in stile Embla: in fondo perché cambiare denominazione solo per un’auto?
Speculazioni a parte, sapremo di più nel corso del 2023.
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