La “moda” automobilistica del nuovo decennio non la scopriamo oggi, sono i SUV. Un tipo di auto che ha diviso in due il punto di vista del pubblico interessato al mondo dei motori, incontrando il favore di molti, anzi moltissimi, ma anche le “occhiatacce” di chi ama guidare in basso, ma nel business è il mercato a decidere, non sono le fazioni, e il successo dei suv è il testimone di questo movimento.
Anche i SUV, quindi, devono essere piacevoli da guardare e da guidare e la Ford Kuga, da quando esiste, su questo ha puntato parecchio, sin da quando è nata, nel 2008, ad oggi, evolvendosi e modernizzandosi, ma rimanendo fedele a se stessa, come poche altre auto hanno saputo fare.
Ford Kuga: il SUV americano in Europa (2008-2012)
Quello che si può considerare come primo SUV di Ford esiste dal 1965, si chiama Ford Bronco, ma era nato, commercializzato e pensato, oggi come allora, per gli Stati Uniti. Negli anni l’Ovale Blu presentò altri sport utility per le Americhe i cui nomi oggi sono familiari anche a noi, come l’EcoSport, l’Edge e l’Explorer, che hanno raggiunto l’Europa rispettivamente nel 2012, 2015 e 2019, ma sono andati ad affiancare la Kuga, che già aveva conquistato il nostro mercato.
La Ford Kuga, infatti, fu presentata a Francoforte nel settembre del 2007 ed arrivò nelle case dei clienti nell’estate dell’anno successivo. Lo scopo per cui nacque è chiaro: offrire un nuovo paradigma di versatilità all’interno della gamma, inserendosi in un mercato florido e sempre più affollato, il che comportò anche la necessità di partire bene da subito, ordine a cui la Kuga obbedì.
Nasceva sulla piattaforma della compatta Ford Focus, condivisa anche con la pratica e spaziosa C-Max, ma univa la guidabilità della prima alla versatilità della seconda, piacendo per il suo dinamismo, la comodità della guida alta e per l’ampio spazio per passeggeri e bagagli. Il design particolarmente massiccio visivamente la rendeva più grande di quanto fosse realmente e, di fatto, era abbastanza compatta: lunga 4,45 m, larga 1,84 e alta 1,68. Le dimensioni a prova di città europea, poi, accompagnavano una dotazione completa per l’epoca, da viaggiatrice, tra cui figurava il FAP, il cambio manuale a sei rapporti o automatico a 5 e la trazione integrale ad inserimento automatico (entrava in funzione quando le ruote slittavano sui fondi a bassa aderenza), seppur di serie uscisse con trazione anteriore.
Tra i suoi vanti figurano le 5 stelle Euro NCAP e motorizzazioni intriganti. Chi usava la Kuga per macinare km poteva affidarsi al 2.0 l turbodiesel disponibile con 136, 140 o 163 CV, sempre parsimonioso e brillante anche nella variante meno potente grazie a buoni livelli di coppia. C’era anche la motorizzazione turbobenzina, la quale si dimostra particolarmente interessante per i “nerd” dei motori come il sottoscritto. Si tratta di un 2.5 l 5 cilindri in linea di derivazione Volvo capace di sviluppare 200 CV e 320 Nm da gestire con un cambio sequenziale a doppia frizione.
Una chicca tecnologica davvero innovativa per l’epoca presente sulla prima Kuga è la presenza delle mappe per il servosterzo, settabili su comfort, sport e standard. Questa generazione di Ford Kuga venne prodotta solo in Germania e commercializzata fino al 2012, anno in cui venne presentata la mk2.
La seconda generazione (2012-2019)
La nuova generazione di Ford Kuga introdotta nel 2012 fu molto apprezzata in Europa, con volumi di vendita così interessanti da farla distribuire nel mondo. A gennaio del 2011, dopo la presentazione della nuova Focus (e della C-Max), già si parlava di un concept chiamato Ford Vertrek, la quale sarebbe diventata la sostituta della Kuga (e dell’Escape in America). Da quel reveal avvenuto a Detroit non passò nemmeno un anno e, ad ottobre 2011, vide la luce la seconda generazione di Ford Kuga (che divenne la nuova Escape in America, seguendo il nuovo piano industriale che prevedeva modelli concepiti univocamente per tutti i paesi).
In Europa la commercializzazione venne avviata nel secondo semestre del 2012 con la produzione degli esemplari per l’Europa nello strategico stabilimento di Valencia. La nuova Ford Kuga, ancora una volta, nasceva sulla base della segmento C e della monovolume, collocandosi nel segmento dei suv compatti, ma superando appena i 4,5 m, guadagnando 8 cm in lunghezza e 4 in larghezza. Seguendo la linea della concept, la Kuga mk2 è meno muscolosa, più filante e comunque grintosa, all’interno l’abitacolo si conferma spazioso e ben realizzato ricalcando quello delle vetture da cui ha preso forma, mentre il bagagliaio non era poi così capiente. Debutta su questa generazione di Kuga il sistema infotelematico SYNC, capace di ospitare il navigatore e collegarsi allo smartphone (senza sistemi di mirroring) tramite USB o cavo AUX e la cui interfaccia è visualizzabile da un piccolo display da 5” in cima alla plancia, ma i cui comandi sono poco intuitivi in quanto distribuiti sulla vasta consolle centrale (e lo schermo non è touch).
La gamma motori è stata aggiornata, ma il livello di potenza è quasi lo stesso per quanto riguarda il motore a gasolio (2.0 l da 115, 120, 140 e 163 CV), inferiore (rispetto alla precedente Kuga) quello del 1.6 ecoboost a benzina che raggiunge i 150 o i 182 CV. Questi propulsori devono spostare una vettura più pesante di oltre 100 kg rispetto a prima, il risultato è una minor brillantezza bilanciata da un maggior comfort sia per quanto riguarda la risposta dell’assetto che per quella dell’insonorizzazione. Lo sterzo diventa più turistico e meno affilato e a listino si può optare per la trazione integrale (più raffinata di quella della generazione uscente) e il cambio automatico a doppia frizione.
Il 2016 è l’anno del restyling, o quanto meno della presentazione, siccome nelle concessionarie arriverà nel 2017 e le novità introdotte sono tante ed importanti, partendo dal sistema di infotainment Sync 3 (con il display touch da 8” compatibile con Apple Carplay e Android Auto) e dai fari adattivi bi-Xeno. La linea è decisamente moderna, caratterizzata dalla grande calandra e da nuovi cerchi da 17, 18 e 19”, mentre la gamma motori viene ampliata per garantire una maggior varietà ed accontentare chi ha più sete di CV: viene introdotta una nuova motorizzazione 1.5 l turbodiesel da 150 CV e il 2.0 l viene portato fino a 180 CV (con la trazione integrale intelligente), mentre la Kuga a benzina si affiderà al 1.5 Ecoboost (turbocompresso) da 120, 150 o 182 CV.
La nuova trazione integrale si affida ancora di più all’elettronica con il Torque Vectoring, il controllo dinamico della trazione in curva. Lato ADAS debutta la frenata di emergenza automatica fino a 50 km/h e il sistema di parcheggio semiautomatico. La seconda generazione di Ford Kuga si posiziona presto tra i SUV dominanti del mercato Europeo difendendo la posizione fino alla fine del 2019, quando uscirà di produzione per passare il testimone all’attuale generazione.
Ford Kuga: la terza serie e l’arrivo dell’elettrificazione
Presentata all’evento Ford Go Further (a tema elettrificazione) tenutosi ad Amsterdam nell’aprile del 2019, la terza generazione di Kuga, insieme a buona parte della gamma, diventa ibrida.
Go Further per Ford non fu solo un evento di presentazione, bensì si sviluppò in un tour europeo (chiamato Go Electric) in cui venivano mostrate al pubblico le vetture ibride dell’Ovale Blu, i sistemi di elettrificazione, gli obbiettivi e le potenzialità attraverso un vero e proprio percorso informativo sulle ultime tecnologie e lo sguardo al futuro del costruttore. Chi partecipò ebbe anche l’occasione di provare l’accelerazione delle auto elettriche in un simulatore reale (isolato e chiuso) costituito da un binario rettilineo sul quale veniva lanciata la sedia con l’occupante allo stesso valore di m/s2 di cui è capace la Mustang Mach-E.
Questo per dire che la nuova Kuga è stata tra le prime vetture di Ford ad abbracciare il grande cambiamento che interessa l’odierno panorama automotive, ma, per quando la road map verso la decarbonizzazione presenti tempistiche stringenti, il mid-suv ci si è approcciato con la dovuta gradualità, senza abbandonare le motorizzazioni tradizionali.
L’ultima Kuga è basata sul nuovo pianale della compatta Focus (C2), ottimizzato per ospitare anche i nuovi powertrain collegati alle batterie, ma con dimensioni ben più generose del passato (e alle concorrenti nel segmento dei c suv, piazzandosi, sostanzialmente nel segmento successivo), con una lunghezza di 4,62 m, larghezza di 1,88, altezza di 1,66 ed un notevole passo di 2.7 m, a tutto panaggio degli occupanti. Come vi raccontiamo nel dettaglio in questo articolo, la Ford Kuga è riuscita a raggiungere un lodevole equilibrio in termini di comfort e piacevolezza di guida, con prestazioni all’altezza in relazione alla massa, che sale sulle più pesanti (ma più potenti) plug-in fino a 1.844 kg, ma scende a 1.529 per la variante a gasolio (decisamente meno pesante della Kuga mk2, meno potente della mk3 elettrificata).
Il rollio e il beccheggio sono ben gestiti, rendendo il suv Ford ben piantato, ma sempre accomodante, capace di un leggero piglio sportiveggiante anche nelle andature più turistiche. Anche la linea suggerisce l’evoluzione di questo spor utility, nato con un look più rugged, ma ora decisamente ammorbidito e meno fuoristradistico, abbandonando il dogma di due decenni fa che automaticamente rendeva le vetture un po’ più alte dei fuoristrada. Su questa linea anche gli interni sono diventati più sofisticati, vuoi per la massiccia tecnologia sbarcata sui nuovi modelli del produttore americano, vuoi per la sempre maggior attenzione costruttiva tipica della modernità e del progresso. Quello stesso progresso che ha permesso di gestire dalla chiara grafica del sistema Sync 3, tra le altre cose, le telecamere a 360 gradi e i parametri di intervento dei sistemi di ausilio alla guida di livello due, ma che ha anche permesso di montare la strumentazione digitale da 12,3” dietro al volante, i fari full led e molto altro ancora. Un must che non poteva mancare è la possibilità di scegliere una Ford Kuga a trazione integrale, resa ancora più sfruttabile anche dalle mappe per la guida su strada e non.
Ma la grande novità, oltre alle linee più morbide e affusolate e alla dotazione tecnologica al passo con i tempi, è la gamma motori articolata sui tre livelli di ibridazione sin dal 2020 (anno in cui è arrivata nelle concessionarie). La Kuga si poteva ordinare con il 1.5 turbobenzina da 120 e 150 CV, o con il 1.5 turbodiesel da 120 oppure ancora con il 2.0 l 190 CV (gasolio). Contemporaneamente era disponibile anche la variante mild hybrid del 2.0 l turbodiesel, la cui potenza si attesta a 150 CV, ma i cui consumi scendono rispetto alle gemelle non elettrificate, raggiungendo quasi i 4 l/100 km. Il secondo step di elettrificazione disponibile nella gamma Kuga è quello rappresentato dal powertrain full hybrid, composto da un 2.5 turbobenzina da 150 CV e uno elettrico meno potente, insieme in grado di erogare 190 CV (e 230 Nm) e rasentare consumi (nel misto) di 20 km/l, muovendosi, alle basse velocità e nel traffico cittadino (a patto di saper dosare il piede), senza usare una singola goccia di carburante.
Questa condizione si verifica molto più frequentemente con la Kuga plug-in hybrid, capace di percorrere 50 km nella sola modalità elettrica grazie alla batteria agli ioni di litio da 14,4 kWh, ma anche di sfruttare le sinergie della componente termica (la stessa della full hybrid) e dei motori elettrici per erogare 225 CV, garantendo rapide accelerazioni e buone percorrenze in termini di consumi.
Arrivati alla conclusione della storia della Ford Kuga, se pensate che quest’ultima sia ai titoli di coda vi sbagliate di grosso. Ford sta già lavorando sulla prossima generazione di questo SUV europeo che ha saputo mantenere la sua posizione sul mercato per 14 anni godendo di un notevole successo commerciale. In rete già circolano le prime foto dei prototipi camuffati, dai quali già si percepisce il family feeling con la “mamma”, la Focus, l’auto dalla quale la Kuga nacque, si sviluppò e si svilupperà ancora. Il futuro della Kuga è tutto da scrivere, mentre quello della Focus che l’ha ispirata è avvolto da pesanti nubi.
Autore: Nicola Accatino
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