Mai come al giorno d’oggi il tema dell’inclusione sociale è sentito e dibattuto, partendo dalle disabilità, passando per l’uguaglianza e affrontando il tema delle discriminazioni, un grande ostacolo allo sviluppo della civiltà. E proprio dalla discriminazione parte l’iniziativa (lodevole) di Ford che ha come protagonista il “rude” Ranger Raptor, testimonial della lotta all’odio e alla non-accettazione della diversità altrui in campo automotive.
L’iniziativa del Very Gay Raptor nasce nel 2021, dopo che è stato pubblicato sui social del brand americano un commento omofobo sotto alla foto di un pick-up con livrea arcobaleno. La risposta degli altri followers di Ford non si è fatta attendere, dimostrando una forte unione contro le discriminazioni di genere, la quale ha spinto il costruttore stesso a dare vita (letteralmente) al Raptor in questione.
Il debutto a Goodwood, tra auto e dibattiti
Insomma l’unione fa la forza e il risultato è una grande attività di sensibilizzazione organizzata da Ford su un palcoscenico centrale per l’automotive: il Festival of Speed di Goodwood.
Proprio durante il celebre evento sarà esposto il “duraccioso” Ford Ranger Raptor di serie affiancato da un esemplare con la livrea arcobaleno, simbolo della comunità LGBTQ+. Provocatorio nel nome e nel voler contrastare lo stereotipo mascolino del veicolo, il Very Gay Raptor non è un veicolo fine a se stesso, ne una semplice mossa di marketing, ma una bandiera che richiama l’attenzione per il corollario di attività organizzate da Ford.
Stiamo parlando di dibattiti che si terranno sul cassone del pick-up, durante i quali alcuni rappresentanti dell’industria automobilistica si confronteranno su come sostenere e difendere la lotta all’omofobia e promuovere quindi l’inclusività nei confronti della comunità LGBTQ+.
Autore: Nicola Accatino
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