Il “dominio” di Stellantis in Sud America (sue il 22% delle quote dei mercati sotto l’Equatore americano) fanno pensare a una nuova strategia per compensare il ritardo con cui quell’area, e non solo lei, sta affrontando l’elettrificazione e più genericamente la transizione energetica.
I ben informati sanno che proprio in quei paesi da anni si utilizzano carburanti basati sull’etanolo, un prodotto di scarto dell’agricoltura; ecco perchè Stellantis sta studiando una soluzione che potrebbe diventare la norma già nel 2025: l’ibrido Flex.
La notizia è stata ripresa da Reuters e confermerebbe le voci secondo cui in quella mercato così importante Stellantis starebbe già studiando tecnologie utili a rendere “ibrido” il già esistente motore a etanolo. Antonio Filosa, colui che dirige le direttive del gruppo in Sud America, ha già confermato l’arrivo di nuovi modelli (se ne contano 16) di cui 7 dotati del nuovo motore ibrido Flex.
La sfida, i test potrebbero partire a breve, sarebbe tutta nell’adattare il funzionamento del motore a combustione all’elettrificazione già esistente in casa: si parlerebbe, quindi, di motori mild hybrid 48 Volt e dell’ibrido plug-in che oggi equipaggia, tra gli altri, la nuova Alfa Romeo Tonale.
Stellantis si è da tempo accorta che l’Europa e l’America e parte dell’Asia marciano in una direzione, il resto del mondo è ancora decisamente “acerbo” di elettrificazione. Per questo motivo i brand coinvolti (Fiat, Jeep, Peugeot, Citroen) potrebbero studiare questa soluzione anche su un mercato competitivo come quello indiano. Ricordiamo che l’aria che respiriamo è sempre una, a prescindere dalla parte del mondo in cui ci troviamo.
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