Trasformare un vetusto BMW ‘due valvole’ in una Special è diventata quasi una moda. Ormai se ne vedono di tutti i colori: enduro, alcune davvero ben riuscite, café racer, un tema che col motore boxer non è facile interpretare, oppure moto urbane un po’ alleggerite e verniciate con gusto…
Un fenomeno che ha portato da una parte a una lievitazione dei prezzi delle vecchie R80 ed R100, dall’altra alla ‘sparizione’ di esemplari ormai storici che hanno perso la loro identità a colpi di seghetto e fiamma ossidrica.
Un peccato sia per la storia sia per il portafoglio, poiché ci sembra oltremodo coraggioso disfare moto pagate 5 o 6.000 euro sull’altare di una moda. Qualcuno dice, e secondo me ci ha azzeccato, che fra qualche anno molti spenderanno la stessa cifra per riportarle all’originalità. E forse ha ragione…
La base è una R45
L’amico Luca, autore di questa trasformazione, crediamo non appartenga a questa schiera: innanzitutto perchè è un appassionato vero e di lunga data e poi perchè, a quanto ci ha detto, la BMW R45 da cui è partito l’ha pagata pochissimo e infine perchè il suo ‘sacrificio’ non toglie certo dalla circolazione un ‘pezzo da 90’ tra le BMW storiche.
La modifica più importante è stata senza dubbio l’adattamento del retrotreno, poichè il tradizionale forcellone in tubi coi due ammortizzatori è stato sostituito da un monobraccio completo proveniente da un R1100 GS.
Sia l’ammortizzatore originale che il leveraggio inferiore sono stati mantenuti tali e quali, ma è stato necessario intervenire sul telaio per creare un attacco idoneo e rinforzare tutta la zona.
Il piccolo motore R45, che non brillava certo per le prestazioni, è stato sostituito con un ben più corposo R100: operazione alquanto semplice poichè gli attacchi sul telaio sono identici.
L’avantreno è da Motard
Passando all’avantreno, la via più sbrigativa è stata quella di trapiantare in toto quello di una Husqvarna SM610 perfetto per lo scopo e anche di pregio, poiché trattasi di una bella e robusta Marzocchi Magnum.
Per quanto riguarda l’impianto di scarico, Luca ha cercato su internet e ha trovato il sito di Fritz Witzel un preparatore tedesco di BMW per il fuoristrada che, pur non essendo troppo noto in Italia, aveva il prodotto giusto.
Completata così la base tecnica, Luca si è potuto dedicare a quella estetica, che a nostro giudizio, considerato anche il limitato budget disponibile, ha dato risultati eccellenti.
Estetica: poca spesa tanta resa
Le plastiche e la sella provengono da una KTM degli anni ’80 (“non chiedermi il modello poiché le ho trovate a un mercatino e mi sono piaciute…”); il bellissimo filtro dell’aria in lamierino d’alluminio è opera della Over2000Riders di Torino (“costa un occhio… ma non potevo rinunciare poiché da al motore un aspetto decisamente speciale…”).
La chiave d’accensione, alla moda delle ‘regolarità’ di una volta, è stata abolita: al suo posto un semplice interruttore on/off inserito, insieme alle spie originali, su una piastra di alluminio autocostruita che riempie lo spazio vuoto davanti al serbatoio.
La strumentazione originale è stata sostituita da un altro ‘reperto’ scovato nel garage di Luca, ovvero un contagiri proveniente da monoposto di Formula 2 degli anni ’70!
Il portatarga con fanalino posteriore che proviene da un Ducati Monster: “Tutti gli altri particolari sono stati fatti a mano dal sottoscritto con paziente lavoro seghetto e lima nel mio garage…”, ha aggiunto Luca.
Qualche doveroso ringraziamento
“Sicuramente senza l’aiuto del mitico Franco, da sempre meccanico BMW il risultato non sarebbe stato lo stesso. Nella sua officina in via Ferriere è un punto di riferimento per tutti i biemmevuisti di Torino.
Ha sopportato le mie domande più o meno tecniche (io, in fondo, non sono un meccanico), poi mi ha fornito tutti i ricambi che di volta in volta mi servivano a prezzi onestissimi e, come se non bastasse, mi ha aiutato tutte le volte che ne avevo bisogno. Senza il suo aiuto mi sarei perso per strada e credo che avere un amico così sia un po’ il sogno di tutti gli appassionati come me…”.