Una frase ormai ricorrente: “Lui c’è“. L’abbiamo sentita pronunciare da Corinna, sua moglie, nel documentario “Schumacher” rilasciato su Netflix lo scorso 15 settembre, ora la ripete anche Piero Ferrari, il figlio del Drake, ricordando il campione tedesco che tante soddisfazioni ha regalato a Maranello in occasione del ricevimento del premio Mecenate.
In tanti si aspettavano qualche rivelazione in più da parte della moglie e dei figli (sebbene il figlio Mick si sia lasciato andare a un “darei tutto quello che ho per poter parlare con lui di motorsport) ma quel “Lui c’è” fa capire che Michael Schumacher è lì, è vivo, fa sentire la sua presenza, come all’epoca dei suoi successi.
Ormai sembra però chiaro, e le parole di Piero Ferrari pronunciate durante la consegna del premio Mecenate presso il Salone d’Onore del Coni a Roma non fanno che confermarlo.
Piero Ferrari, che nella foto di copertina vediamo accanto al 7 volte campione del mondo durante le Finali Mondiali 2006 a Monza, quando il Kaiser salutò i suoi tifosi in rosso per l’ultima volta, ha descritto Michael come una persona semplice, ricordando alcune serate passate a bere una bottiglia di vino, come si fa con gli amici.
Emblematiche, però, poche parole: “Ne parliamo come se fosse morto, ma lui non lo è. Lui c’è, solo che non riesce a comunicare“. Ora non sappiamo se, come capita per i malati nel suo stato, ci sia una tecnologia in grado di leggere i suoi movimenti, e non ci addentriamo nell’argomento. Quello che sappiamo è che la voglia di non mollare è lì con lui, ed è già tanto.
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