in

80 anni di storia Volkswagen: dal Maggiolino a fornitore globale di servizi di mobilità

Tempo di lettura: 3 minuti

80 anni fa è cominciata la storia Volkswagen, una delle Case automobilistiche più di successo al mondo. Il 28 maggio 1937, infatti, a Berlino veniva fondata la “Gesellschaft zur Vorbereitung des Deutschen Volkswagens mbH” (Società per la preparazione dell’Auto del Popolo Tedesco), predecessore del Gruppo Volkswagen odierno.

Nel corso degli anni l’Azienda, la cui storia cominciò con la produzione del Maggiolino, si è sviluppata in una realtà globale con 12 Marche, 120 stabilimenti di produzione in quattro continenti, più di 620.000 Collaboratori e più di 10 milioni di veicoli venduti all’anno.

80 anni di storia Volkswagen

Fin dall’inizio del 20esimo secolo, il sogno di una mobilità accessibile per tutte le classi sociali ha affascinato uomini e ingegneri. Il regime nazionalsocialista sfruttò quest’idea popolare per i suoi interessi e, nel 1934, il “Reichsverband der Automobilindustrie” (Associazione dell’Industria Automobilistica del Reich) commissionò a Ferdinand Porsche la costruzione dell’“Auto del Popolo Tedesco”. Assieme al suo team, Ferdinand Porsche sviluppò un veicolo che fu pronto per la produzione nel 1938 e che democratizzò la mobilità per decenni a partire dalla fine della seconda Guerra Mondiale. Il Maggiolino gettò le basi del Gruppo Volkswagen e fu la vettura più di successo del suo tempo con più di 21,5 milioni di unità prodotte.

Nel maggio 1938, cominciarono i lavori di costruzione di uno stabilimento sul canale Mittelland, nell’odierna Wolfsburg, per produrre il Volkswagen Tipo 1, al tempo conosciuto come KdF-Wagen. La sua produzione però rimase propaganda con solo 630 vetture prodotte nello stabilimento di Wolfsburg fino al 1945. Invece, vennero fabbricati armamenti per la seconda Guerra Mondiale, inclusi veicoli militari (conosciuti come Kübelwagen) e anfibi. Dopo la fine della guerra, gli inglesi assunsero la responsabilità dello stabilimento e della città, e improntarono la strada per il successo di Volkswagen. Si occuparono attivamente della ricostruzione e nel dicembre 1945 cominciò la produzione del Tipo 1 con 55 unità, che presto venne chiamato con affetto “Maggiolino”. Gettarono anche le basi per l’orientamento globale di mercato di Volkswagen: le esportazioni cominciarono a partire dal 1947 con cinque veicoli nei Paesi Bassi.

L’amministrazione britannica trasformò Volkswagen in una Azienda civile di fatto, che fu in grado di partire dalla pole position nel miracolo economico tedesco. Nell’ottobre 1949, gli inglesi cedettero l’amministrazione fiduciaria al governo federale tedesco e la gestione venne affidata allo Stato della Bassa Sassonia. Il Volkswagen Maggiolino e Transporter hanno dato forma in modo definitivo all’ulteriore espansione di Volkswagen. L’alta domanda di entrambi i modelli portò alla costruzione di ulteriori stabilimenti: dal 1956 il Transporter venne prodotto ad Hannover, le scatole del cambio a Kassel, assi e utensili a Braunschweig e lo stabilimento di Emden fu costruito per le esportazioni oltremare. Con questi successi, Volkswagen rappresentò simbolicamente il miracolo economico tedesco dopo la seconda Guerra Mondiale, non solo in Germania ma anche all’estero: nel 1952, il primo importatore ufficiale fu fondato in Canada, seguito dalla controllata brasiliana “Volkswagen do Brasil Ltda.” nel 1953. Il 1960 vide la privatizzazione della maggior parte delle aziende statali, e Volkswagen venne convertita in una società per azioni. Al tempo, contava già 64.100 Collaboratori e produceva 888.500 veicoli l’anno. Un ulteriore slancio di crescita fu portato dalla transizione in gruppo multimarca: nel 1965 Volkswagen acquisì Auto Union GmbH, che si fuse con NSU Motorenwerke Aktiengesellschaft nel 1969 per formare l’odierna Audi AG. Ulteriori marche seguirono dalla metà degli anni 80: SEAT (1986), ŠKODA (1991), Bentley (1998), Bugatti (1998), Lamborghini (1998), Porsche (2009), MAN (2011), Ducati (2012), e Scania (2015).

Fra il 1973 al 1975, i passaggi da motori raffreddati ad aria a quelli raffreddati ad acqua e da trazione posteriore ad anteriore simboleggiarono una pietra miliare nella storia del Gruppo e il principio di una nuova era. I modelli Passat, Scirocco, Golf e Polo portarono l’Azienda fuori dalla crisi del 1973 dovuta al declino dei volumi di vendita e allo shock dei prezzi del petrolio. La Golf, che darà il nome a un’intera categoria di auto e della quale sono state vendute più di 33 milioni di unità a oggi, avanzò rapidamente fino a diventare il successore del Maggiolino in qualità di vettura trasversale per tutte le esigenze. Il Gruppo è diventato anche un player globale grazie alla sua entrata lungimirante nel mercato cinese, nel 1985, quando la prima Volkswagen fu prodotta in collaborazione con un partner locale. Oggi, il Gruppo opera con due joint venture con partner cinesi, una terza seguirà presto.

Nel 2016, il Gruppo ha venduto circa quattro milioni di veicoli in Cina. Con la sua “TOGETHER – Strategy 2025”, l’Azienda sta guidando con risolutezza la sua trasformazione da una delle maggiori Case automobilistiche a fornitore leader di mobilità sostenibile, e digitalizzazione, mobilità elettrica, guida autonoma e nuovi servizi di mobilità giocano un ruolo fondamentale in questo. Con 80 anni di storia, il Gruppo Volkswagen guarda al futuro e, ancora una volta, sarà essenziale dimostrare uno spirito innovativo e la volontà di cambia

Campione

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

Ford e gli investimenti alternativi

Quando l’auto vale più del “mattone”: Ford e le sue auto di maggior valore

Museo Ferrari

Due nuove mostre al Museo Ferrari di Maranello