Uno di quei rally da ricordare: basterebbero queste parole per presentare quello che è stato il Rally del Messico edizione 2018, quello del ritorno in grande stile di Loeb, in grado di condurre le danze per buona parte della gara prima di una foratura, e del ritorno al successo del campione Ogier, suo erede ufficiale, dopo il successo d’apertura al Rallye di Montecarlo.
A completare il podio un consistente Dani Sordo su Hyundai i20 Coupè WRC e un sorprendente Kris Meeke (Citroen), per alcuni tratti stabile in seconda posizone.
Gli occhi erano puntati tutti su di lui, sul nove volte campione del mondo Sébastien Loeb. Direte, prevedibile, certo, ma a 44 anni e dopo anni di lontananza dal rally che conta ha confermato tutto quello di buono che si è sempre scritto sul suo conto, ovvero che il piede è stato ed è ancora molto pesante.
Tanto che, e non era così scontato, l’alsaziano è riuscito pian piano a scalare la vetta fino ad agguantare la prima posizione fino alla seconda tappa, dove, sfortunatamente, è stato rallentato da una foratura che l’ha costretto ai piedi del podio. La cronaca racconta di un cambio gomma in PS14, ritardo fatale e difficile da recuperare, un vero smacco.
Stessa sorte per Sordo, che ha limitato i danni tornando secondo grazie a un errore di Meeke che è stato rimesso in gara da alcuni coraggiosi spettatori dopo un capottamento, ed ecco che Ogier si è ritrovato primo: non un dominio come quello del Monte ma si sa, la fortuna aiuta gli audaci. Vero che una volta raggiunta la prima posizione Ogier ha marciato come un treno e per gli altri non c’è più stato nulla da fare.
Un podio che si è deciso quindi sul finale ma che conferma il buono stato di forma del campione del mondo e del team Citroen Racing dopo l’inizio opaco di mondiale, con il secondo posto sulle nevi svedesi e il terzo di Meeke al Rally del Messico (senza foratura di Loeb sarebbe stata doppietta?)
In casa Hyundai non ha spinto come dovrebbe Mikkelsen e anche Neuville, vincitore in Svezia, è stato colpito da diversi problemi alla vettura tra i quali la rottura del servosterzo in PS8, danno che ha reso di fatto di fatto inguidabile la sua i20 WRC.
Toyota è invece la grande sconfitta del rally in terra messicana. Prima Latvala, poi Lappi e Tanak sono stati costretti al forfait per problemi al motore. La Yaris è competitiva ma l’aerodinamica estrema della vettura non fa raffreddare il motore come dovrebbe, in Toyota dovranno presto trovare una soluzione.
POSIZIONE | PILOTI | TEAM | TEMPO |
---|---|---|---|
1 | Ford Fiesta WRC | 3h 53′ 58,0” | |
2 | Hyundai i20 Coupè WRC | + 1′ 13,6″ | |
3 | Citroen C3 WRC | + 1′ 29,2″ | |
4 | Hyundai i20 Coupè WRC | + 1′ 48,4″ | |
5 | Citroen C3 WRC | + 2′ 34,6″ | |
6 | Hyundai i20 Coupè WRC | + 9′ 13,0″ | |
7 | Skoda Fabia R5 | + 10′ 34,7” | |
8 | Toyota Yaris WRC | + 15′ 47,1″ | |
9 | Ford Fiesta R5 | + 17′ 19,3″ | |
10 | Ford Fiesta R5 | + 24′ 28,1″ |
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