Prove su strada

Volvo XC90 | Prova su strada

Tempo di lettura: 6 minuti

Ci sono vetture che rappresentano della tappe fondamentali per un costruttore e la Volvo XC90 appartiene a questo gruppo. L’auto è l’emblema del rilancio del Marchio svedese e rappresenta la base di sviluppo dei modelli Volvo dei prossimi anni. Il SUV premium sette posti dal forte impatto visivo porta con se una miriade di innovazioni tecnologiche rivolte alla sicurezza e all’efficienza dei consumi.

La Volvo XC90 ha portato a battesimo anche la nuova Architettura di Prodotto Scalabile (SPA), oltre che un impegnativo programma di investimento del valore complessivo di 11 miliardi di dollari che ha permesso alla casa svedese di sviluppare i successivi modelli XC60, S90 e V90.

Design: capostipite di una nuova era

Le prime a colpire sono le luci diurne a LED sagomate a ‘T’ e ribattezzate “Martello di Thor”, così come il nuovo stemma metallico che contribuisce a creare un volto completamente nuovo e disinvolto che distingue le nuove generazioni di vetture. Il cofano più ampio, la linea di cintura non esageratamente alta e le fiancate più accentuate confluiscono nei nuovi gruppi ottici posteriori simili a un tatuaggio, tutti importanti elementi distintivi della linea del nuovo SUV. Infine, per rendere ancora più mascolina e prestante la linea della vettura, per l’XC90 sono disponibili cerchi in lega fino a 22 pollici.

Internamente la Volvo XC90 offre un eccezionale mix di lusso, spazio, versatilità ed efficienza. Merito sopratutto della piattaforma SPA, che con il motore trasversale diversamente dalle sue competitors, regala un abitacolo dagli spazi generosi e dalla massima flessibilità abbinata ad confort raffinato da categoria superiore.

 Tutta nuova è l’impostazione degli interni rispetto al passato: l’elemento che colpisce di più è senza dubbi la console con comandi che si azionano attraverso uno schermo verticale a sfioramento simile ad un tablet, che di fatto è il cuore del nuovissimo sistema di controllo di bordo Sensus. Questo schermo ha un ottimo touch 9 pollici che lo avvicina in tutto e per tutto a quello dei più moderni tablet in commercio. Attraverso esso è possibile comandare tutte le funzioni della vettura ed in questo modo sono scomparsi praticamente tutti i pulsanti tradizionali dalla plancia. Il sistema di infotainment solo touch può distrarre alla guida, non tanto a causa delle schermate molto intuitive (tre a scorrimento orizzontale, una verticale) quanto per la quantità di informazioni riprodotte, specialmente quando si decide di regolare le impostazioni della vettura. In ogni caso il sistema è molto ben fatto e, volendo, nella schermata principale, vengono riassunte le informazioni principali: navigatore, telefono e radio. Optional molto interessante è l’impianto audio della Bowers & Wilkins che offre un’esperienza sonora di altissimo livello, composto da un amplificatore da 1.400 watt e ben 19 diffusori Bowers & Wilkins.

Altro elemento caratterizzante degli interni sono i sedili dal profilo molto rastremato che, oltre a garantire il massimo confort, lasciano maggiore spazio di movimento ai passeggeri seduti sui divani posteriori. In cinque a bordo si sta davvero comodi, con uno spazio esagerato a livello delle ginocchia, che non toccano mai i sedili anteriori. I sedili della terza fila (optional da 1.550 euro) offrono un buon confort ai passeggeri che non superano il metro e 70 cm di altezza. Molto ampio il bagagliaio con i suoi 314/692/1868 litri di capienza per rispettivamente 7/5/2 posti occupati, peccato per la soglia di carico un po’ alta, ma abbassabile, grazie alle molle pneumatiche disponibili come optional. Il portellone è ovviamente automatico nell’apertura.

Il volante risulta essere un po’ grosso da impugnare e poco sagomato, ma è molto ben rifinito, peccato per i comandi, che con pochi tasti vogliono comandare troppe funzioni, dal volume, al navigatore al cluster riconfigurabile. Quest’ultimo è completamente digitale, personalizzabile, ma essenziale, con la mappa del navigatore posizionata al centro per non distrarre lo sguardo dalla strada. Alcuni comandi non sono troppo ergonomici, come la rotellina infossata e poco grippante per selezionare le modalità di guida, invece sono numerosi sono i vani portaoggetti nelle portiere e nel tunnel e non c’è parte che ci deludi al tatto: le famose plastiche rigide qui sono state bandite, per tenere fede alla qualità costruttiva che da sempre si ritrova sulle auto del Marchio svedese. Piace molto l’head up display, con informazioni chiare ed essenziali.

Alla guida della Volvo XC90 D5 biturbo diesel da 235 CV

La gamma motori culmina per i diesel con l’unità D5 biturbo diesel da 235 cv oggetto della nostra prova. Qui la robusta coppia di 480 Nm da 1.750 a 2.250 giri, non male per un duemila quattro cilindri, permette di muovere agevolmente la vettura, dal peso di 2.130 kg rilevati. La vettura possiede un’ottima spinta, grazie al biturbo, e molto pronta già  a bassi regimi, merito della tecnologia Power Pulse, un compressore che si occupa di accumulare aria fino a 12 bar, che permette, quando si preme repentinamente l’acceleratore, di eliminare l’inerzia del turbo per incrementare lo scatto; anche l’allungo non è male. I dati dichiarati parlano di 220 km/h di velocità di punta e 7,8 secondi per lo 0-100, in linea con i competitors, che però son quasi tutti sei cilindri diesel. Piace meno la ruvidità del cambio nella marcia a bassa velocità ed il timbro del diesel poco insonorizzato, anche all’interno dell’abitacolo.

Dinamicamente la Volvo Xc90 non se la cava male: nonostante la stazza il rollio è contenuto, la vettura si lascia guidare con una certa disinvoltura, ma non si tratta di un suv sportivo. In Dynamic è più reattiva, con lo sterzo che acquista carico e precisione. L’unica mancanza che si sente è quella dei paddle al volante, che sarebbero utilissimi per comandare al meglio la trasmissione durante la guida sportiva, c’è la leva, ma non segue i dettami della biomeccanica: per scalare rapporto occorre tirare e non spingere. Dimensioni e peso sono stati gli avversari più ostici degli ingegneri Volvo, che hanno lavorato molto per migliorare il piacere di guida. Il risultato raggiunto è molto buono, ma qui si preferisce la guida in souplesse, anche per via di un sottosterzo al limite e dei controlli elettronici, che esagerando si fanno parecchio invasivi.

A livello dinamico la Volvo XC90 offre cinque diverse modalità di guida che modificano, a seconda della scelta, la risposta di motore, sterzo, cambio automatico, trazione integrale e delle sospensioni pneumatiche (optional da 2.630 euro presente sulla vettura del nostro test). Le cinque modalità sono: Comfort, Eco (per ridurre al minimo i consumi), Dynamic la la modalità più sportiva ed aggressiva, Off-Road (per il fuori strada) e Individual, la modalità in cui si può impostare separatamente ogni singolo parametro tarando su misura la propria XC90. 

In autostrada le doti da stradista dell’XC90 sono evidenti e, grazie al sistema Pilot Assist, che si è appena evoluto (ora arriva fino a 139 km/h), le lunghe sessioni di guida diventano molto meno stancanti: la Volvo è capace di mantenere il centro della corsia e la distanza di sicurezza dall’auto che la precede, frenando anche fino a fermarsi e ripartire. È uno dei primi passi verso la guida autonoma. I consumi invece son inferiori alle aspettative, ma ovviamente la massa e le dimensioni impediscono di far miracoli al duemila turbodiesel: parliamo di 11km/l di media, che con 71 litri di serbatoio sono oltre 750 km di autonomia. A 130 km/h il motore ronfa a 2.050giri in ottava marcia.

In città le dimensioni non aiutano, ma nelle manovre a bassa velocità si è aiutati dal Surround View (optional da 610 euro), che consente una visuale a 360° attorno all’auto grazie all’elaborazione di tutte le informazioni rilevate da tutte e quattro le telecamere. Il dispositivo Park Assist Pilot (opzionale) infine offre anche la funzione di manovra automatica per il parcheggio, ma non sempre si rivela veloce e preciso.

Il confort non viene mai meno, sia quello acustico, sia quello del fondo stradale: le buche, anche le più profonde, così come i tratti sconnessi, non impensieriscono la XC90, merito delle già citate sospensioni pneumatiche optional presenti nell’esemplare da noi guidato.

Sicurezza al top come da tradizione

Anche la Volvo XC90 non tradisce la tradizione della Casa svedese in tema di sicurezza. Il SUV svedese monta due sistemi innovativi: una funzione di frenata automatica agli incroci, per prevenire gli scontri frontali e un pacchetto di protezione in caso di uscita di strada. Quest’ultimo, in caso di uscita dalla carreggiata, tende le cinture di sicurezza dei sedili anteriori per mantenere i passeggeri in posizione ottimale. Per evitare lesioni alla spina dorsale, un dispositivo di assorbimento dell’energia ubicato fra il sedile ed il suo telaio attutisce le forze verticali che possono generarsi quando la vettura urta con violenza contro il terreno.

Anche il City Safety dicitura con cui si indicano l’insieme delle funzioni di frenata automatica offerte di serie da Volvo, ha subito delle evoluzioni. Il sistema è ora in grado di rilevare la presenza di veicoli, ciclisti e pedoni in transito davanti all’auto, sia di giorno sia di notte e con la nuova funzione Large Animal Detection, che rileva gli animali di grossa taglia sulla strada, annoso problema che ha causato moltissimi incidenti nel nord Europa.

Infine non va trascurato che grazie al Queue Assist, aggiunto all’Adaptive Cruise Control, la nuova XC90 è in grado di offrire una guida semi-autonoma nel noiosissimo traffico cittadino attraverso una funzione che permette di seguire automaticamente il veicolo che precede fino a 50 km/h, mentre il Pilot Assist è utile in autostrada fino a 139km/h.

La Volvo XC90 ha ottenuto le cinque stelle nei test Euro NCAP 2015, aggiudicandosi quindi il punteggio massimo previsto. La XC90 con tecnologia City Safety inclusa nella dotazione standard si è distinta come prima vettura in assoluto a ottenere un punteggio pieno nelle due categorie di test AEB (Frenata Autonoma d’Emergenza) che includono i tamponamenti fra vetture nei Centri Urbani e nelle Aree Interurbane (AEB City & AEB Interurban). Nell’ottica dell’ormai consolidata strategia Vision 2020, Volvo punta a realizzare entro il 2020 automobili che consentiranno di azzerare il numero di vittime o feriti gravi a seguito di un incidente. 

Prezzi ed allestimenti

La nuova Volvo XC90 parte da un prezzo di 59.650€ per la versione D4 Momentum.

Inscription e RDesign rappresentano due versioni top. Il primo è stato pensato per i clienti che desiderano un look elegante e interni lussuosi, mentre l’allestimento RDesign è avvolto da un’aura sportiva e dinamica. L’auto della nostra prova è Incription con cerchi da 21” in motorizzazione D5 con 7 posti e costa 73.630, ma con pack clima, il media sound, i sedili suplementari, le molle ad aria e i fari led attivi si sfiorano i novantamila euro.

La concorrenza? Sicuramente le ammiraglie e ruote alte del segmento premium, come l’Audi Q7, la BMW X5, il Range Rover, la Mercedes GLE e la Porsche Cayenne.

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Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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