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Volkswagen Touran 2.0 TDI | Prova su strada

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I designer hanno riprogettato il volume della versione precedente conferendo alla carrozzeria un carattere più vigoroso con superfici moderne e scolpite, giochi di luce ricchi di contrasti e linee orizzontali disegnate con precisione.

I fari a LED, come ogni VW dell’era moderna, impreziosiscono il nuovo muso andando a sostituire i dispositivi allo Xeno. La tecnologia LED è impiegata per anabbaglianti e abbaglianti con funzione Light Assist per la gestione degli abbaglianti e di luci di svolta attive.

Interni: la qualità è elevata, ma la flessibilità è estrema

Dentro il sistema di sedili ripiegabili a scomparsa di nuovo sviluppo dell’MPV a cinque o sette posti garantisce massima versatilità e semplicità di utilizzo. Lo spazio abbonda in tutte le direzioni e il divano scorrevole permette di ritagliare il volume sufficiente di volta in volta nell’abitacolo in lunghezza o nel bagagliaio, che si è già ingrandito di ben 48 litri (743 litri totali) nella configurazione a 5 posti, che scendono a soli 173 con tutti i sette posti disponibili. L’Easy Open (optional) consente l’apertura elettrica del portellone con il movimento del piede, utile con le mani cariche dalle borse della spesa.

I sedili della seconda fila sono diventati decisamente più leggeri e una volta abbattuti diventano tutt’uno con la superficie di carico. La prima fila di sedili, per guidatore e passeggero, è spaziosa sia in altezza che in larghezza, la seconda fila di sedili è composta da tre sedili singoli che permettono a tre adulti di trovare comodamente posto e nel caso di scorrere indipendentemente, mentre la terza fila di sedili ospita altri due sedili singoli adatti per lo più a bambini. Proprio le poltrone centrali con 285€ si trasformano in due comodi seggiolini per bambini, con rinforzo inferiore regolabile in altezza e sostegni laterali per la testa.

La plancia tipica VW, ripresa dalla Golf, è molto squadrata e convenzionale, gli accostamenti però sono impeccabili e i materiali quasi tutti al top, anche se il design e il colore non brillano per originalità… Sono poche le zone in cui c’è una plastica sottotono. Molto utile e funzionale il clima Pure Air a tre zone, che mantiene la temperatura anche nell’estrema fila posteriore e con filtro anti allergeni consente di aver un abitacolo più pulito. Bene la funzione “Rest” che tiene in temperatura l’abitacolo per qualche mezz’ora.

Nuovi i sistemi di infotainment con schermo touchscreen da 8 pollici. Offrono l’App Connect con CarPlay (Apple) e Android Auto (Google) basate sulla tecnologia MirrorLink che consente la visualizzazione delle più diverse App della Volkswagen sul display del sistema di infotainment.

Alla guida del 2.0TDI: confort impeccabile, consumi buoni

Noi abbiamo provato il 2.0TDI 150cv, volendo si può optare per il DSG, ma anche il manuale sei marce della nostra prova non sfigura per nulla. La coppia robusta di 350Nm spinge l’auto anche a pieno carico e se si fa molta strada è la variante di potenza più corretta. Il DSG? Non necessario alla luce di 1.800€ aggiuntivi, a meno di non percorrere molti tragitti cittadini, dove diventa irrinunciabile. Le prestazioni son buone e i 208km/h e lo 0-100 coperto in soli 9.3 secondi lo dimostrano: il 150cv è il motore più corretto, per quest’auto. Solo gli stradisti incalliti sentiranno l’esigenza del 190cv, mentre il 1.6TDI è fiacco, specie se viaggiate sempre a pieno carico.

Tra le curve sa esser sportivetta, ma in modo molto “soft”. Il motore spinge, ma il rollio per quanto contenuto richiama alla guida tranquilla. Le buche invece sono assorbite bene, complici i cerchi non troppo estremi, le sospensioni che trasmettono colpi sordi e “di qualità”. Frena nella media e non va in crisi anche in seguito ad una discesa prolungata a pieno carico. L’elettronica vigila come un padre di famiglia e se in parte disattivata permette ben pochi eccessi.

In città si parcheggia abbastanza facilmente, con sensori telecamera e volendo il park assist. Il diametro di volta è abbastanza contenuto e le continue fermate e ripartenze son ben assecondate dal motore “robusto”.

I consumi non fanno gridare al miracolo, ma son validi sia nel misto che in autostrada, rispettivamente siamo su 14-15km/l, che non è male, considerato peso e superficie frontale. In autostrada si viaggia rilassati con fruscii irrisori e motore poco sopra i 2.000giri. L’autonomia con 58 litri di serbatoio è sufficiente a percorrere oltre 800km con un pieno di gasolio.

Tecnica: leggerezza, efficienza e sicurezza

La nuova Touran è stata la prima monovolume nata sulla base del pianale modulare trasversale MQB sviluppato dalla Volkswagen. L’adozione dell’MQB ha consentito di trasferire l’aumento della lunghezza esterna 4.527 mm (+ 130) quasi completamente sul passo 2.791mm (+ 113) incrementando in questo modo lo spazio a disposizione a bordo.

Come già avvenuto per gli altri modelli basati su MQB, anche per la nuova Touran la Volkswagen è riuscita a ridurne il peso con un delta finale di ben 62 Kg, il peso rilevato nel modello in prova è di 1.630kg. I progressi sul fronte della riduzione del peso sono stati raggiunti grazie all’adozione di tecnologie innovative per la costruzione leggera nei sistemi di propulsione e nella carrozzeria. La riduzione di peso si è tradotta direttamente in contenimento dei consumi, risultato a cui ha contribuito anche la buona aerodinamica della vettura. Con un CX abbassato fino all’ottimo valore di 0,296, la riduzione dei consumi ha fatto registrare un -19% rispetto al modello precedente.

Le ultime tecnologie a bordo non mancano di certo: tra i sistemi di assistenza di serie rientrano la frenata anti collisione multipla, il cruise control con regolazione automatica della distanza ACC ed il Front Assist con funzione di frenata di emergenza City, il dispositivo di assistenza alla guida in colonna, il sistema proattivo di protezione occupanti, il rilevatore di stanchezza. Volendo si aggiunge il Line e Side Assist con assistenza all’uscita dal parcheggio e il Trailer Assist.

Inoltre, la seconda versione del Touran ha ottenuto le 5 stelle ai severissimi crash test EuroNCap, con un ottimo 89% di protezione ai bambini.

Prezzo e concorrenti

L’entry level della Touran Trendlinde 1.2TSI benzina parte da 24.500€, per il nostro modello Highline con 2.0TDI 150cv e cambio manuale contatene 10.250 in più. Se a questi aggiungiamo: metallizzato, cerchi 17 pollici, selezione modalità di guida, park assist, portellone elettrico Easy Open, pack Cargo e navigatore Discover Pro con radio DAB+, keyless, fari full LED anteriori e posteriori con Dynamic Light Assist, telecamera posteriore e tutta l’assistenza alla sicurezza di cui sopra, il conto sale a oltre 43mila euro. Come per tutte le tedesche, se ci si lascia prendere dagli optional, il saldo finale diventa davvero elevato per una vettura media da famiglia.

Le concorrenti? Dalla premium BMW Serie 2 Gran Tourer, alla Citroen C4 Picasso, passando da Ford CMax-7, Peugeot 5008 e Renault Scenic.

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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