Continua il rapporto di collaborazione tra la Guardia di Finanza e la Volkswagen, iniziato lo scorso anno con la fornitura di Volkswagen Caravelle 4Motion alle Stazioni del Soccorso Alpino del Corpo.
La casa automobilistica tedesca ha ora fornito alle Fiamme Gialle un lotto di auto blindate – modello Passat – che saranno destinate a specifici servizi di sicurezza e scorta.
L’utilizzo di queste particolari vetture, dotate di motori potenti e di differente struttura telaistica rispetto ai modelli di serie in ragione del maggior peso degli schermi e delle blindature aggiunte al veicolo, ha richiesto lo svolgimento di uno specifico corso di guida tenutosi presso il circuito dell’Istituto Sperimentale Auto e Motori (ISAM) di Anagni (FR).
Un team d’istruttori e piloti di alto livello appartenenti alla Guardia di Finanza ed alla Scuola di Guida Sicura (SGS), coadiuvato dai responsabili dell’Ufficio Motorizzazione del Comando Generale del Corpo, ha dato la possibilità ai partecipanti di familiarizzare con le nuove vetture e di affinare stile e capacità tecniche di guida veloce su auto caratterizzate da un peso superiore alle berline di serie.
Le Volkswagen Passat in versione blindata, peraltro dotate di trazione integrale e cambio DSG, sono quindi state sperimentate simulando differenti situazioni operative d’emergenza, che hanno messo a dura prova uomini e mezzi; una prova superata a pieni voti da tutti.
Una breve riflessione al termine dell’articolo
Un indubbio plauso va a Volkswagen per saper coltivare con così tanta professionalità un rapporto importante come quello con le nostre forze dell’ordine, dotandole di mezzi capaci di aiutarle nel fondamentale servizio svolto. Non può non sollevare qualche perplessità, tuttavia, la scelta di un’amministrazione dello Stato che opta per un marchio estero, specie alla luce del momento non facile che sta vivendo il nostro sistema produttivo. È possibile che il marchio italiano non abbia partecipato alla gara d’appalto – non siamo in grado di dirlo – così come ci rendiamo conto che l’attuale gamma dell’intero Gruppo Fiat non offre un modello comparabile alla Passat e che questa assenza pesa non solo in questo frangente specifico, ma più in generale nella competitività del Lingotto. Ma forse ci si sarebbe potuti “accontentare” – ad esempio – di una Alfa Romeo Giulietta, oppure se la trazione integrale è un elemento indispensabile, di una Fiat Freemont. Lo sappiamo, non sono delle Passat, ma sono pur sempre automobili italiane. Ed in un momento come quello che stiamo vivendo, non si tratta di un dettaglio.
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