Categorie: Prove su strada

Volkswagen Golf Sportsvan | La prova su strada

Tempo di lettura: 4 minuti

La base di partenza è quella della settima generazione della Golf, che (come l’Audi A3, la Skoda Octavia e la Seat Leon) sfrutta il nuovo pianale modulare MQB, che può essere adottato per auto di dimensioni diverse senza stravolgere la maggior parte dei componenti sottopelle. La linea si fa più matura e “rigida” e segue il family feeling dei nuovi modelli di Wolfsburg a partire dalla nuova Passat.

Rispetto alla Golf berlina lo Sportsvan dentro è tutta un’altra auto. Se la prima è abbastanza comoda per quattro persone, la seconda ha spazio in abbondanza per le gambe e la testa di tutti i passeggeri. E’ bastato allungare il passo di 33 mm (ora 2,670m), allungare il corpo vettura di 83 e alzare il tetto di 12 cm, per avere un altro concetto di abitacolo.

Spazio da van e qualità tedesca 

I passeggeri più alti di uno e ottanta ora non hanno problemi ne all’altezza della testa, ne per le ginocchia. Rimane lo spazio anche per due tavolini dietro schienale. Comode le bocchette e la presa 12v dedicate ai passeggeri posteriori, così come i numerosi vani sparsi nell’abitacolo. Il Pack Light migliora il colpo d’occhio notturno, grazie alle strisce di led e le altre luci di cortesia.

La seduta in generale è leggermente più alta della Golf standar di 50mm, più da monovolume che non più una berlina compatta: nonostante ciò è immediato trovare la corretta posizione di guida. Solo i più sportivi preferiranno un sedile più basso e un volante più verticale, ma per quello c’è la Golf “liscia”. Comode le ampie regolazioni di sterzo e poltrona e trovar la posizione è molto semplice.

A livello di bagagliaio siamo passati dai 380 ai 590 litri di vano, anche grazie al divano scorrevole e al doppiofondo regolabile. Interessanti i ganci e occhielli portaborse, leggermente pesante da richiudere, invece, il grande portellone posteriore. Per gli amanti degli sport, o delle domeniche all’Ikea, conviene sapere che la poltrona del passeggero anteriore può essere ripiegata in avanti “a tavolino” per caricare oggetti lunghi fino a 240 cm.

Le plastiche e la plancia sono ben fatte, curate negli assemblaggi anche in zone nascoste, con quasi tutti i portaoggetti (e son tanti) rivestiti e materiali soft touch e le zone in vista schiumate. Manca un po’ di varietà cromatica e originalità nelle forme: vista una (VW) viste tutte, verrebbe da dire.

Alla guida: comoda e dai bassi i consumi

Il 1.6 TDI è una vecchia conoscenza: aggiornato per l’occasione a Euro 6, ma senza dover ricorrere all’additivo AdBlue. La velocità massima è pari a 192 km/h e lo 0-100 km/h viene coperto in 11,3 secondi, un tempo nella media del segmento turbodiesel.

Quello che si percepisce, oltre i freddi numeri, è di un motore che spinge bene, ma che non è troppo reattivo: in parte dovuto al peso maggiore, in parte al cambio a soli cinque rapporti, ma è la coppia di 250 Nm, da 1.500 a 3.000 giri, ad esser inferiore alle concorrenti turbodiesel. Non è un auto “ferma”, ma chi cerca sprint e viaggia spesso a pieno carico è meglio che punti al cambio DSG o direttamente al 2.0 TDI 150cv.

Tra le curve la Golf Sportsvan si rivela tutt’altro che impacciata: le sospensioni son ben frenate e il rollio è contenuto. Con il Driving Profile Selection (optional) è possibile “settare” i parametri di motore, erogazione, fari direzionali, clima, cambio DSG e ammortizzatori attivi, se presenti, per impostare una modalità eco, comfort, dinamica o personalizzata. Quindi percorrere una strada di collina è pur sempre un piacere, anche grazie alla spalla ribassata /45 dei pneumatici 225 con cerchi da 17 pollici.

In città grazie ai sensori e alle dimensioni, tutto sommato, contenute muoversi non è mai un problema. A pagamento è disponibile il Park Assist, che manovra da solo l’auto. Le luci “attive” Bi-xeno aiutano nelle svolte a bassa velocità, così nelle curve delle statali più buie.

In autostrada nonostante la mancanza di una sesta, il motore “frulla” basso: 2.400 giri a 130 km/h e l’insonorizzazione è curata. Anche i fruscii, tipici del corpo vettura da monovolume, non sono un problema. Con 50 litri di serbatoio ed un consumo di 16km/l a velocità i codice, le soste per rifornimento si dimezzano. Nel misto abbiamo anche toccato i 19.5km/l, mentre in città, con start and stop, non si scende mai sotto i quattrodici.

Sicurezza al top per dinamica e sensoristica attiva

Oltre ai sette airbag, che, all’occorrenza, diventano nove, ordinando anche i due laterali posteriori per il torace, troviamo, sempre a pagamento le poltrone a regolazione elettrica con funzione massaggio.

Tanta anche la tecnologia che debutta su questa monovolume, a partire dal sistema di monitoraggio dell’angolo cieco dei retrovisori che, sfruttando gli stessi radar, segnala anche i veicoli in arrivo quando si sta uscendo in retromarcia da un parcheggio a “pettine”. Molto utile, così come i sensori e il parcheggio assistito (optional), infatti i montanti anteriori della Sportsvan son “ingombranti” e nelle svolte strette ostacolano parecchio la visuale. In frenata poi l’auto è ben piantata e l’elettronica governa bene i bruschi movimenti che nascono da manovre azzardate.  A pagamento son disponibili telecamere e radar per mantenimento in corsia e cruise control attivo, di serie invece frenata anticollisione multipla e rilevatore di stanchezza

Avanzato il sistema di navigazione Discover Pro, che offre un ampio schermo capacitivo touch da 8 pollici, con sensore di prossimità, comandi vocali, lettore CD/DVD, cartografia 3D Europa e disco fisso da 64 GB per archiviare musica o video.

Prezzi e concorrenti

La Golf Sportsvan è offerta, oggi in promozione, a partire da 17.900€, ma se cerchiamo un diesel si sale a 22.250€, la Highline 1.6TDI costa 27.150€, ma con gli optional presenti sul nostro modello (navigatore, sensori di ausilio alla guida, pack luci, bixeno, ecc.) sfiora i 35.000€.

Non son certo pochi però la qualità è curata nei minimi dettagli, lo spazio è abbondante e il comfort veramente elevato, con consumi e costi di gestione che, grazie al millesei turbodiesel, non spaventano affatto.
Le competitors più quotate son sicuramente le chiaccherate Fiat 500Living, Citroen C4 Picasso, Ford C-Max e l’Opel Meriva. Metà tra le monovolume e le crossover, trovano posto anche le Renault Captur e Peugeot 2008.

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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