La GTI è cresciuta ma allo stesso tempo è sempre giovane, rimane infatti fedele al concetto cardine di tanto tempo fa, la sportività. Rispetto alla precedente è più elegante e dà meno nell’occhio se non per l’intramontabile baffo rosso.
Design
Appena si entra dentro la Golf GTI, nella versione Performance, la sensazione è di tornare indietro nel tempo, per la precisione nel 1976, anno in cui entrò nel mercato la prima Golf GTI. Il motivo sono gli inconfondibili sedili con trama scozzese rivisitati oggi in versione ancora più sportiva, molto avvolgenti nella seduta e nello schienale e dotati di diverse regolazioni manuali. Anche i sedili posteriori sono ergonomici in tipico stile sportivo, purtroppo il posto centrale risulta un po’ sacrificato, ma non poteva che essere cosi. Lo sguardo volge alla teutonica strumentazione molto rigorosa, funzionale e di facile comprensione; i materiali della plancia sono di grande qualità come d’altronde gli assemblaggi, evidentemente effettuati in maniera maniacale, forse un po’ di colore all’interno dell’abitacolo non guasterebbe, ma d’altronde, il monocolore nero, sobrio e tipicamente tedesco, la fa da padrone.
Unici eccessi che i designer si sono concessi, riguardano gli inserti lucidi in effetto carbonio sulla plancia e il logo GTI posto in rilievo sul volante sportivo, in pelle nera a fondo piatto con cuciture rosse. Ogni tasto è posizionato nel posto giusto, in modo razionale e dove il pilota si aspetta di trovarli. La pedaliera è in acciaio inox spazzolato, come anche il grande poggiapiede sinistro.
Al centro del cruscotto è presente un display touch screen capacitivo a colori da 6,5″, che consente la gestione, del navigatore satellitare (un po’ lento nella ricerca e nell’elaborazione del percorso), del telefono vivavoce bluetooth, della radio e della SD card, dei comandi vocali e delle impostazioni della vettura. Più sotto, dietro la leva del cambio sono presenti sia un ingresso AUX-in che uno USB. Inoltre, sono inclusi di serie per 3 anni, i servizi Car-Net che consentono ad esempio, di avere informazioni sempre aggiornate sul traffico e sul meteo presenti alla destinazione.
Il mitico frontale della Golf GTI Performance è caratterizzato dalla struttura a nido d’ape con logo GTI e la linea rossa sul bordo inferiore della calandra, in aggiunta troviamo tre lamelle aerodinamiche laterali. La percezione di dinamicità è data anche dal disegno dei fari anteriori e dallo splitter nero sul bordo inferiore dello spoiler. Nella parte laterale, quello che salta agli occhi immediatamente, sono i dischi freno anteriori auto ventilanti da 340 mm con pinze freni rosse e logo GTI che spiccano dai cerchi in lega Austin da 18”. Al posteriore i dischi sono da 310 mm, mentre la scritta GTI è presente anche su entrambi i parafanghi e il telaio è ribassato di 15 mm. Interessanti i listelli sottoporta illuminati in acciaio spazzolato.
Nel posteriore si notano immediatamente i due grossi scarichi cromati posti agli estremi ed uniti visivamente da un estrattore di colore nero lucido. Lo spoiler maggiorato, in tinta con la carrozzeria, contribuisce a rendere più filante la linea. Il logo Volkswagen posto sul portellone funge da maniglia per l’apertura del vano di carico, molto regolare nella forma e con una capacità di 380 litri, utile la possibilità di scegliere tra due altezze per i bagagli.
Alla guida del 2.0 TSI da 230 CV
La Volkswagen Golf GTI Performance in prova è spinta da un motore 2.0 TSI con 230 CV e, rispetto alla nuova nata GTI Clubsport, con 265 CV, si differenzia per avere qualche CV in meno e una dotazione differente. Possiamo garantirvi però che le sensazioni di guida sono le stesse, con lo stampo GTI che la Golf porta su ogni modello.
Lo sterzo progressivo è di una precisione millimetrica in ogni situazione grazie alla rapportatura variabile che, a parità di angolo, diminuisce il numero di giri volante. Per i meno tecnici, il tutto si traduce in una guida più sicura, dal momento che si riesce a fare quasi tutto senza spostare la posizione delle mani sul volante. Inutile dire che questo ci ha portato alla ricerca continua di percorsi ricchi di curve. L’erogazione del 4 cilindri è fluida anche ai bassi regimi e la marcia risulta ricca di comfort, ma, come un felino, è pronto a scattare violentemente aggredendo la strada in un crescendo di accelerazione che ci porta presto al limitatore, il tutto ottimamente distribuito dal cambio a doppia frizione DSG.
Il comportamento dinamico è da sportiva, come si richiede ad una GTI, ed anche l’assetto è globalmente rigido, con il retrotreno che segue fedelmente le traiettorie e la frenata risulta “vigorosa”. Da non dimenticare il fondamentale lavoro che, per la prima volta su di una Volkswagen sportiva, svolge il blocco del differenziale anteriore elettroidraulico, esso, infatti, contribuisce a migliorare il comportamento dinamico rendendo più preciso l’inserimento e la percorrenza di curva, aumentando la forza motrice sulla ruota più esterna alla curva in modo da mantenere il maggior controllo possibile. Il peso di 1382 Kg della nostra 5 porte in prova non ha influito nei repentini trasferimenti di carico, merito anche dell’altezza da terra portata a -15 mm e dei pneumatici 225/40 R18 che fanno scorrere l’auto come se fosse sulle rotaie. Per gli amanti del sound, possiamo dire che non coinvolgnete come quello della sorella maggiore Golf R ma, in scalata, utilizzando il cambio al volante, questa Golf GTI Performance ci ha dato grandi soddisfazioni. I consumi sono direttamente proporzionali al peso del vostro piede sul gas, se siete leggeri i consumi si assestano sui 6,5 l/100 Km.
Prezzo e concorrenti
Nella versione 5 porte in prova la Golf GTI Performance con cambio DSG ha un prezzo d’attacco di 35.500 euro mentre la 3 porte di 33.600 euro, se qualcuno ancora fosse legato al cambio manuale i prezzi scendono di 1.900 euro. A questi, va aggiunto obbligatoriamente il colore esterno pastello (415 euro) oppure metallizzato (635 euro) o infine il perlato (1235 euro). Inutile dire che gli equipaggiamenti sono al top, l’auto è veramente ricca di dotazioni sia all’interno che all’esterno. La vettura in prova ad esempio, è dotata del colore pastello Pure White (415 euro), cristalli posteriori oscurati (270 euro), Cruise Control adattivo (580 euro) e sistema di infotainment con navigatore satellitare Discover Media e interfaccia telefono Comfort (1365 euro) per un totale di 38.130 euro.
In una nicchia di sportive compatte le alternative sono davvero tante, partendo dalle cugine tedesche BMW 125i con 5 porte, cambio automatico e 218 CV proposta a 38.449 oppure la Mercedes classe A 250 Supersport con cambio automatico a 7 rapporti DCT e 218 CV ad un prezzo leggermente superiore di 40.570 euro, oppure la più dotata di CV per la precisione 300 ossia l’AUDI S3 Sedan ad euro 41.150. Anche dal listino italiano potremmo attingere, con l’Alfa Romeo Giulietta Veloce 1.750 cc e 240CV con cambio a doppia frizione ed un prezzo interessantissimo di 34.900 euro. Le scelte sono molte ed ognuna merita interesse per le caratteristiche che esprime. A voi la scelta.
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