La prova su strada della Volkswagen Golf 8, compatta di segmento C che propone tante novità con la nuova serie. Vi raccontiamo, nel nostro primo contatto la Golf 8, gli interni, gli esterni, i motori, le prestazioni, gli allestimenti e i prezzi.
La Volkswagen Golf è sempre stata il punto di riferimento nel “segmento C” e questo lo dimostrano i numeri di vendite con oltre 35 milioni di vetture in 45 anni di attività. A quasi 8 anni dal lancio della Volkswagen Golf 7 e a 12 dalla Golf di sesta generazione, vediamo cosa è cambiato nel nostro primo contatto in anteprima sulle strade portoghesi, in attesa dell’arrivo nelle concessionarie, previsto per marzo 2020.
Facile da riconoscere, con un design inconfondibilmente Golf. L’ottava generazione non cambia particolarmente e le proporzioni, infatti, non vengono stravolte rispetto al modello precedente. A cambiare, invece, è il linguaggio stilistico, più moderno e tecnologico, principalmente ispirato alla ID3, ma con qualche richiamo anche a Polo e T-Roc. Le linee tese che si sviluppano in orizzontale sul frontale allargano visivamente la vettura, mentre le nervature che troviamo sul cofano motore e sulle fiancate, si dilungano fino alle imponenti spalle posteriori, conferendo così dinamicità all’insieme. I cerchi sono disponibili a partire da una dimensione di 16 pollici, fino a 18”.
I fari a LED nella versione più ricca adottano la tecnologia Matrix IQ.Light, che tramite i 22 LED per proiettore modulare a matrice, forniscono diverse funzioni di illuminazione capaci di interagire con la strada. Concludono le novità esterne i gruppi ottici posteriori dal design rivisitato e il nuovo logo, ereditato proprio dalla ID3. Infine, le dimensioni della Volkswagen Golf 8 crescono leggermente rispetto al passato con una lunghezza maggiore di circa 2 centimetri per un totale di 4,28 metri, una larghezza di 1,79 metri e un’altezza 1,46 metri. Migliorato il coefficiente aerodinamico, che da 0,30 è passato a 0,275.
Le novità più importanti su questa Golf 8, però, si nascondono all’interno dell’abitacolo con importanti innovazioni dal punto di vista tecnologico.
L’attenzione è subito catturata dai due schermi, il primo è da 10,25 pollici e riguarda la strumentazione completamente digitale presente di serie, mentre il secondo può essere da 8,25 o 10 pollici e comanda il nuovo sistema di infotainment. Si tratta di un sistema connesso attraverso la Online Connectivity Unit e dotato di una scheda eSIM. Questi due elementi permettono l’accesso a una serie di servizi online divisi in diversi pacchetti. Si va dalla Digital Key, con apertura/chiusura porte e accensione vettura da smartphone e si prosegue con la posizione del parcheggio, la verifica dello stato dell’auto, varie ricerche online, webradio, hotspot e tanto altro. In opzione si può aggiungere un terzo schermo, quello proiettato dall’Head Up Display a colori e in alta definizione, che aiuta a distrarsi meno durante la guida.
Nel complesso, la combinazione di questi display, chiamata Innovision Cockpit, è ben realizzata, l’infotainment è veloce e funzionale, anche se, proprio come uno smartphone, necessita di qualche momento per essere compreso e utilizzato appieno. In aiuto alle funzioni che mette a disposizione la Golf 8 c’è l’assistente vocale “Ciao Volkswagen”, che, come quelli dei competitor già presenti sul mercato, permette di velocizzare diverse pratiche, rendendo più snello e pratico l’utilizzo quotidiano.
La maggior parte dei pulsanti sono a sfioramento, a partire da quelli dei fari e proseguendo con quelli del climatizzatore o dell’imperiale, e malgrado possano sembrare scomodi nell’utilizzo, aggiungono un carattere futuristico all’abitacolo, anche se si sporcano molto facilmente a causa delle superfici in nero lucido. Contribuisce all’aspetto scenografico anche l’illuminazione d’ambiente, personalizzabile in molte colorazioni differenti.
Sulle versioni con cambio automatico fa il suo debutto la piccolissima leva shift-by-wire. Grazie alle sue dimensioni ridotte aiuta a “ripulire” il design della parte centrale, davanti alla quale sono posizionate due prese USB-C e il vano di ricarica wireless per smartphone. In termini di qualità, la nuova Volkswagen Golf è molto ben realizzata, con accoppiamenti ben fatti e una buona leggibilità dei display. Bene i materiali nella parte superiore dell’abitacolo, meno quelli attorno al tunnel centrale e nei pannelli delle porte.
Per quanto riguarda l’abitabilità di bordo in quattro passeggeri si viaggia comodi. Dietro, gli occupanti non hanno problemi per gambe e testa ma, ovviamente il quinto passeggero soffre un po’ gli spazi come d’altronde accade su tutte le vetture della categoria. Il bagagliaio non varia rispetto alla versione precedente e registra una capacità che parte da 380 litri e arriva a 1.237.
Le novità sul fronte propulsori non mancano. Tre le soluzioni ibride affiancate dalla tecnologia 48V, gli eTSI da 1 l (90 CV) e da 1,5 l (130 e 150 CV), mentre sono due plug-in hybrid con potenze di 204 CV e 245 CV per la versione sportiva GTE. Per quanto riguarda i motori termici tradizionali, troviamo due benzina 1.0 TSI tre cilindri da 90 e 110 CV i 1.5 da 130 e 150 senza MH, due Diesel quattro cilindri 2.0 da 115 e 150 CV e un metano TGI da 150 CV. Le trasmissioni disponibili sono un manuale a 6 rapporti e un automatico DSG a 7 rapporti.
Al lancio per l’Italia sono cinque le motorizzazioni: 1.0 TSI da 110 CV, 1.5 130 CV, 1.5 Mild Hybrid da 150 CV con DSG e i due turbodiesel 2.0 115 CV e 150 CV.
Una volta seduti dietro al volante della compatta tedesca è facile trovare la giusta posizione di guida regolando in altezza e profondità sia il sedile sia il piantone dello sterzo. Il propulsore 1.5 da 130 CV da noi provato è abbinato al cambio manuale a 6 rapporti, una garanzia per la sua semplicità di utilizzo, con innesti morbidi ma consistenti e una velocità di cambiata molto buona.
Questo propulsore eroga 200 Nm di coppia dai 1.400 ai 4.000 giri, con una linearità sorprendente, tanto che, al contrario, non sembra di avere questa spinta, che però c’è e si avverte specie in allungo. Certo, non ci si può aspettare miracoli, ma la dose di brio c’è.
Questa versione, infatti, sin dai primi chilometri sembra rappresentare un buon compromesso tra sportività, comfort e consumi. Le varie modalità di guida (Eco, Comfort, Sport e Individual) aiutano a scegliere quale di questi aspetti far prevalere, ma nel complesso la Golf 8 si fa trovare pronta in ogni situazione di guida, anche per merito dell’Adaptive Chassis Control.
Preciso e piuttosto diretto lo sterzo, che rimane un filo troppo leggero nella guida sportiva, ma non soffre di vuoti, rimanendo sempre piacevole da manovrare.
Per confermarsi portabandiera della versatilità, l’assetto risponde bene a ogni esigenza del guidatore. Le Macpherson all’anteriore e il ponte torcente al posteriore (il multilink è riservato alle potenza dai 150 CV in su o sulle 4×4) garantiscono un assetto affilato al punto giusto, in grado di assorbire anche buche e avvallamenti dell’asfalto. Il comportamento della Golf tra le curve è molto neutrale, sia in in ingresso, sia in uscita di curva, restituendo un buon piacere di guida, forse meno divertente, ma molto sicuro.
Come compatta tuttofare di segmento C, la Golf 8 offre un’ottima insonorizzazione interna, anche ad andature autostradali, per un comfort che, come detto, non abbandona mai del tutto chi siede dietro al volante.
A proposito (anche) di autostrada, grandi passi in avanti anche in termini di ausilio alla guida. Di serie su tutti gli allestimenti troviamo il Lane Assist, il Front Assist e il sistema Car2X per la comunicazione con le infrastrutture e con le altre auto dotate di questa tecnologia. Finora riservata a modelli di segmenti superiori, il Car2X permette di dialogare con ciò che vi circonda, avvisando la vettura in caso di incidenti o altri inconvenienti spiacevoli lungo a strada.
A richiesta, invece, si può avere il Travel Assist, cioè la guida autonoma di secondo livello secondo Volkswagen (fino a 210 km/h), con il cruise control adattivo e il Traffic Jam Assist che controlla la vettura in situazioni di “traffico a singhiozzo”.
Infine, per quanto riguarda i consumi, la Volkswagen Golf 8 1.5 130 CV durante il nostro test drive ha fatto registrare un consumo medio pari a 6 l/100 km e questo è merito anche del sistema di disattivazione parziale dei cilindri.
Se cercate concretezza in un’auto, la Golf 8 ha fatto centro ancora una volta, anche se, bisogna ammettere, che non c’è più solo questo. Gli esterni non colpiscono per originalità, ma gli interni sono più caratteristici rispetto alle scorse generazioni, già solo per la presenza dell’abbondante tecnologia. In più, il buon piacere di guida e i tanti propulsori proposti garantiscono una scelta per ogni esigenza, in un periodo dove l’incertezza regna sovrana.
Qui trovate maggiori informazioni sui prezzi e sugli allestimenti previsti al lancio sul mercato italiano.
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