In Italia, in base a quanto stabilito dal Codice della Strada, i veicoli a motore sono ammessi alla circolazione su strada solo se dotati di targa. Lo stabilisce, nello specifico, il comma 1 dell’articolo 100; secondo il dispositivo, infatti, “gli autoveicoli devono essere muniti, anteriormente e posteriormente, di una targa contenente i dati di immatricolazione”. Le moto e i rimorchi, invece, devono montare la targa soltanto sul retro.
I “dati di immatricolazione” ai quali fa riferimento la normativa includevano, fino al 1992, la sigla che identificava la provincia nella quale era stato immatricolato il veicolo. Tale riferimento è stato rimosso dall’introduzione di un nuovo formato (le cosiddette ‘targhe europee’), utilizzate a partire dal 1993. Da allora, la targa riporta un codice alfanumerico che rappresenta un identificativo univoco tra un determinato veicolo e il protocollo di immatricolazione.
Ogni numero di targa, corrispondente ad una specifica immatricolazione, viene annotato in un apposito registro pubblico, il PRA – Pubblico Registro Automobilistico – gestito dall’ACI, l’Automobile Club d’Italia. Nel database del PRA sono riportati tutti gli estremi di identificazione dei veicoli immatricolati in Italia. Chi, per interesse o necessità, volesse avere accesso a tali informazioni, può farlo richiedendo una visura.
Il termine, in realtà, identifica sia l’attività di ricerca all’interno della banca dati sia il documento riepilogativo contenente i dati riscontrati. Nello specifico, quindi, la visura della targa di un veicolo è una ricerca, effettuata all’interno del Pubblico Registro Automobilistico, a partire dal solo numero di targa.
Esistono diversi modi per richiedere ed ottenere una visura della targa di un veicolo. Anzitutto, è possibile rivolgersi direttamente al PRA, inoltrando richiesta presso un ufficio competente per il territorio. In alternativa, è possibile effettuare la procedura in modalità telematica, attraverso il sito ufficiale dell’ACI.
Vi è poi una terza soluzione, ossia affidarsi ad un portale specializzato come Ivisura.it per effettuare una ricerca targa all’interno del Pubblico Registro Automobilistico. In ogni caso, è sufficiente conoscere con esattezza il numero di targa del veicolo sul quale si vuole fare la ricerca d’archivio. È bene ricordare che non sono registrati al PRA alcune particolari categorie di veicoli, ossia i ciclomotori (motocicli con cilindrata fubi a 50 cc), i mezzi agricoli e i veicoli immatricolati prima del 1993.
In linea di principio, la visura targa serve a raccogliere le informazioni principali relative ad un determinato veicolo tra quelli registrati al PRA. Nello specifico, un documento di visura riporta:
Di conseguenza, la visura della targa è un ottimo strumento di tutela nell’ambito della compravendita di auto e moto tra privati. In casi del genere, infatti, è nell’interesse del potenziale acquirente verificare se il veicolo risulta registrato al PRA e se, eventualmente, sia sottoposto a fermi amministrativi o altri gravami. In tal caso, infatti, il veicolo non può essere ammesso alla circolazione su strada se non dopo la rimozione di tali impedimenti. Nello scenario peggiore, la visura consente di verificare se l’auto risulta rubata oppure cancellata dal Pubblico Registro Automobilistico. Tali riscontri possono essere utilizzati per valutare in maniera più accurata la possibilità di acquisto ed evitare possibili rischi successivi alla chiusura della transazione.
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