Esperienze

L’alta Via del Sale a bordo dell’iconica Jeep Wrangler Rubicon

Tempo di lettura: 6 minuti

L’itinerario di quest’oggi vede protagonista un tracciato fuori dagli schemi, immerso nel panorama mozzafiato delle Alpi piemontesi-liguri e francesi. L’Alta Via del Sale è un percorso interamente sterrato che collega Limone Piemonte, in provincia di Cuneo, e Monesi di Triora, nella Liguria montana, per un totale di 56 km.

La strada è percorribile durante i mesi estivi (da fine giugno a fine ottobre) da pedoni, ciclisti e veicoli. Attenzione però, il martedì ed il giovedì l’accesso è riservato solo a mezzi non motorizzati. L’orario di accesso al percorso è dalle 8:00 alle 18:00 e sono richieste circa 4 ore per percorrerlo in auto/moto, anche qualcosa in più se si vuole godere degli invitanti panorami o se si vuole fare un pranzo, rigorosamente al sacco per l’assenza quasi totale di strutture ricettive.

La fedele compagna di viaggio che ci farà divertire durante questo tragitto è la Jeep Wrangler Rubicon, iconica fuoristrada americana che ha fatto sognare intere generazioni di amanti dell’off-road. Qui declinata nella quarta generazione non dimentica le peculiarità che hanno fatto del suo nome un mito, partendo dal design degli esterni fino alle doti tecniche. Nell’esemplare da noi provato non mancano gli pneumatici BF Goodrich Mud-Terrain T/A di serie, che rendono la Wrangler inarrestabile di fronte a qualsiasi fondo stradale.

Questo percorso nasce con l’intento di coniugare il piacere di guida con la bellezza dei paesaggi e luoghi italiani, cercando le strade più divertenti e scenografiche da percorrere in auto. L’obiettivo principale è quello di valorizzare la sosta in ogni singola tappa, rendendo il viaggio il più coinvolgente possibile e non considerandolo un mero trasferimento da un punto A ad un punto B

Questa guida vuole dare un consiglio pratico nella pianificazione di un viaggio e, come tale, potrà essere seguita fedelmente oppure utilizzata semplicemente come uno spunto di idee da cui partire.

In Breve. Per chi va di fretta…

Se volete dare uno sguardo rapido al nostro percorso trovate in testa all’articolo la cartina interattiva del viaggio. Sulla mappa sono tracciate le strade percorse con la geo-localizzazione delle foto scattate live durante il nostro tour.

Tutto il viaggio km per km da Limone Piemonte a Monesi di Triora

Il nostro itinerario si apre da Vernante, paesino che conta poco più di 1.000 abitanti. Questa località è facilmente raggiungibile prendendo l’autostrada A6 Torino-Savona, uscendo in direzione Cuneo e procedendo verso il colle del Tenda. La peculiarità di Vernante è rappresentata dagli innumerevoli murales di Pinocchio che impreziosiscono le facciate delle case. Specie se si è accompagnati da bambini, è divertente camminare lungo la via principale e ripercorrere la storia del romanzo di Carlo Collodi. Da non perdere il museo Attilio Mussino, in onore del pittore che ha illustrato “Le avventure di Pinocchio”.  

Procediamo in direzione Limone Piemonte, comune di 1.535 abitanti e mille metri di altezza, famosa meta turistica per le attività invernali. È facile perdersi nelle vie del centro storico e scoprire angoli caratteristici molto suggestivi. Prima di raggiungere il traforo del Tenda, che porterebbe in Francia, si prende il bivio verso il Limonetto, un’antica frazione che apre la vista agli ampi tornanti del Colle di Tenda. Questa strada ha una grande importanza storica (risalente all’età romana) come una delle vie di passaggio fondamentali tra Piemonte e Liguria.

Dopo una lunga serie di tornanti tortuosi e scenografici arriviamo ad un bivio dove procediamo verso destra in direzione dei Forti, lungo una strada sterrata. L’avventura inizia con il passaggio attraverso il Forte Centrale, una delle imponenti costruzioni militari all’interno delle quali si può passare in auto. Una foto in questa location è d’obbligo.  

Si prosegue lungo la strada sino ad arrivare al varco di ingresso della Cabanaira, in prossimità di un impianto sciistico. Il pass per poter accedere all’Alta Via del Sale è acquistabile direttamente sul sito ufficiale ad un prezzo di 15 euro. Ricordiamo che il martedì e il giovedì i veicoli motorizzati non posso transitare. Superato il pedaggio, si incontrato tornanti murati che accompagnano un’ottima vista sull’intera vallata. Qui si inizia a fare sul serio: l’altitudine sale con rapidità quindi bisogna prestare la massima attenzione a dove si posizionano le ruote.

Quando la strada si fa impegnativa, impostiamo la pagina relativa all’Off-road nel sistema Uconnect con schermo touchscreen da 8,4 pollici. Qui si potranno avere tutte le informazioni riguardanti il funzionamento dei sistemi 4×4, il bloccaggio del differenziale, l’inclinometro e altre caratteristiche relative alle doti fuoristrada del Wrangler. Gli stessi dati possono essere riportati sul display TFT da 7 pollici al centro della strumentazione.

Dopo alcuni saliscendi sul versante piemontese, si arriva in uno dei punti più caratteristici del territorio: il Colle della Boaria. Uno scorcio mozzafiato che inquadra il famoso tornante intagliato nella roccia, denominato Zabriskie Point. Sfortunatamente ci sono poche piazzole dove fermare l’auto per godersi la vista.

Il Colle della Boaria è uno degli scorci più suggestivi della Via del Sale

Dopo questa tappa, si entra (anche se solo per pochi chilometri) in territorio francese. In questo tratto la strada si fa meno impegnativa e si arriva al rifugio Don Barbera, in località Colle dei Signori. Se vi fermate per una breve sosta, potrete sentire il fischio delle marmotte e vedere la tipica fauna alpina. Oltrepassato il rifugio, il tracciato diventa molto suggestivo, con svariati precipizi sulla Valle Tanaro. La strada continua sul crinale che costeggia la Cima di Pertegà per addentrarsi nella fitta foresta di conifere del Bosco delle Navette.

Attraversando il Bosco, la discesa si fa meno ripida. È sempre meglio mantenere una velocità bassa in caso qualche animale dovesse attraversare la strada. Anche qui, le radici delle conifere che si intrecciano sul manto stradale mettono alla prova le doti off-road della Jeep Wrangler Rubicon. Sul tracciato da noi percorso, però, è veramente difficile riuscire a mettere in difficoltà il comportamento del veicolo. Il merito è attribuito al sistema di trazione integrale Rock-Trac, che equipaggia specificatamente la Rubicon da noi provata, abbinato alla nuova modalità di guida 4H AUTO (selezionabile attraverso la leva sul tunnel della trasmissione). Quest’ultima ripartisce automaticamente la trazione da due a quattro ruote motrici.

Si cambia panorama: eccoci all’interno del Bosco delle Navette

Abbiamo deciso di imboccare una piccola deviazione sul percorso per poter testare i limiti della Wrangler. Sia su fondo fangoso, sia attraverso un piccolo guado l’auto ha saputo dimostrare un ottimo livello di trazione. Anche nelle salite più estreme (beccheggio 20%), o sui twist più accentuati, grazie alla possibilità di sganciare la barra antirollio, la Jeep ha dimostrato grandi capacità di arrampicata, regalandoci così forti emozioni. Il potente propulsore 2.0 litri quattro cilindri turbo da 272 cavalli ha dimostrato una potenza infinita per un utilizzo off-road. Infine, il nuovo cambio automatico ZF a otto rapporti si è dimostrato l’alleato perfetto del propulsore, con cambiate veloci ed un’ottima intuitività nella selezione dei rapporti.

Una volta usciti dalla pineta, incontreremo il bivio che porta al Passo del Tanarello. La scelta, il funzione delle vostre disponibilità, sarà tra la discesa verso Monesi di Triola oppure il proseguimento lungo il percorso sterrato in direzione della Baisse de Sanson, o ancora in direzione del Passo della Guardia. Nel caso decidiate di continuare lungo la Via Del Sale, vi consigliamo una sosta ai caratteristici borghi di Bajardo e di Dolceacqua. Scendendo lungo la vallata si arriva alla città di Ventimiglia, molto vicina a Bordighera e Ospedaletti, ottime location per una cena a base di pesce.

Le Off-road Pages mostrano l’inclinometro per le salite più estreme

Il nostro viaggio a bordo della Jeep Wrangler termina qui. Speriamo di avervi conferito una piccola parte delle emozioni che questo suggestivo percorso ci ha trasmesso. Se siete appassionati di fuoristrada, siamo sicuri che non rimarrete delusi da questo itinerario, specialmente se ad accompagnarvi sarà un’auto come la Wrangler, inarrestabile di fronte a qualsiasi tracciato. Con l’augurio che anche voi possiate affrontare questo tragitto, vi diamo appuntamento al prossimo itinerario!

Consigli utili per affrontare la Via del Sale

Prima di avventurarsi su qualsiasi tracciato fuoristrada, è bene prendere conoscenza di alcuni consigli per non incappare in qualche spiacevole inconveniente. Se siete abituati a portare la vostra auto in off-road è probabile che li conosciate già, però è bene farli presenti a chi vuole avventurarsi per la prima volta su una strada con fondo sconnesso.

In primis, la scelta degli pneumatici è un punto fondamentale. Per il percorso da Limone a Monesi non sono necessari pneumatici tassellati. È bene sempre controllare dove si posizionano le ruote e cercare di evitare le rocce più appuntite mantenendo una velocità contenuta e costante. Se invece, come nel nostro caso, siete in compagnia di gomme specifiche per terreni fangosi i rischi si riducono e si possono superare dislivelli impegnativi senza grosse difficoltà. Se lo spazio a vostra disposizione lo permette, è previdente portare una ruota di scorta da utilizzare in caso di foratura. Durante il percorso, il nostro consiglio è quello di non diminuire la pressione degli pneumatici (che porterebbe ad un aumento di trazione) essendo la strada poco tortuosa e dunque facilmente percorribile anche con una taratura settata per un utilizzo stradale.

I tornanti della Via del Sale regalano panorami mozzafiato

Consiglio fondamentale: prima di affrontare qualsiasi salita/discesa è necessario controllare che non ci siano vetture provenienti in senso opposto. In alcuni punti la strada si fa stretta e gli spiazzi dove far manovra sono pochi. Di frequente si incontrano moto e bici ma, in tal caso, non ci sono grossi problemi di passaggio. Il buonsenso dovrà guidare ogni vostra azione in modo da evitare pericoli per voi stessi e fastidi per gli altri. Meglio scegliere una giornata soleggiata ed evitare pioggia o nebbia, sia per il panorama che andrebbe perduto, sia per la pericolosità del tracciato.

Durante la discesa è consigliato mantenere una marcia bassa, in modo da far lavorare il freno a motore e non affaticare l’impianto frenante della vettura. Se il veicolo dovesse perdere aderenza, bisogna ridurre la pressione sul pedale del gas e mantenere quanto più possibile la direzione di marcia, in modo da evitare uno slittamento laterale che porterebbe a ribaltamento.

Se volete addentrarvi in un piccolo guado oppure nel fango sono necessari pneumatici appositi che garantiscano la giusta trazione. È consigliato avere un argano a disposizione nel caso in cui doveste chiamare qualcuno a soccorrervi. Se vi bloccate, muovete il veicolo avanti e indietro alternando la prima e la retromarcia e (soprattutto) se non siete sicuri della giusta traiettoria arretrate prima che sia troppo tardi.

Attenzioni ai guadi, meglio avere un argano a disposizione

Una volta appresi i concetti alla base della guida in fuoristrada, non vi resta che attrezzare la vostra vettura e partire per un’avventura all’insegna del divertimento!

Andrea Genre

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Andrea Genre

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