Esperienze

Tra borghi e vigneti: il Veneto a bordo della Peugeot 508 | Percorsi Italiani

Tempo di lettura: 11 minuti

L’inverno è alle porte e, con l’arrivo dei primi fiocchi di neve, ci sono alcuni luoghi in Italia che regalano la giusta atmosfera per poter passare un week-end in totale relax, magari proprio il prossimo 8 dicembre, in occasione dell’Immacolata. Per questo, il nostro nuovo appuntamento di Percorsi Italiani vi porterà alla scoperta dell’arte, della cultura e della cucina di una delle regioni più pittoresche della nostra penisola, il Veneto. La fedele compagna di questo viaggio sarà la Peugeot 508, la nuova ammiraglia del Leone.

Le nostre proposte di viaggio vogliono coniugare insieme il piacere di guida con la bellezza dei paesaggi e luoghi italiani, per questo le scelte ricadranno sempre su strade poco frequentate e divertenti da percorrere in auto. L’obiettivo è certamente quello di raggiungere le varie mete con l’intenzione di valorizzare il viaggio non considerandolo un mero trasferimento da un punto A ad un punto B, ma una vera esperienza da vivere con entusiasmo al pari del resto del tour.

Le nostre tappe o le strade scelte possono essere seguite fedelmente o possono essere utilizzate semplicemente come spunti utili per altri vostri giri. Lo scopo di questi Percorsi Italiani è, in sostanza, quello di offrirvi uno strumento sfruttabile a vostro piacere. Per le soste ci siamo affidati agli hotel e ristoranti della Guida Rossa Michelin. La Guida non segnala solo i ristoranti stellati, che rappresentano circa il 10% dei selezionati, ma al suo interno si trovano anche gli esercizi che offrono una cucina di qualità, spesso a carattere tipicamente regionale, con menu a meno di 30/35 euro; questi locali sono indicati sotto il nome di “Big Gourmand”. Anche per gli hotel il discorso è simile, non si trovano solo alberghi di lusso, ma anche soluzioni per tutte le tasche.

In Breve. Per chi va di fretta…

Se volete dare uno sguardo rapido al nostro percorso trovate in testa all’articolo la cartina interattiva del viaggio. Sulla mappa sono tracciate le strade percorse con la geolocalizzazione delle foto scattate live durante il nostro tour.

Tutto il viaggio km per km da Verona a Venezia

Per il nostro viaggio abbiamo scelto di affidarci alle prestazioni della Peugeot 508 1.5 Diesel BlueHDi da 130 CV, l’ammiraglia del Marchio francese che punta a stupire grazie a interessanti cambiamenti rispetto al passato, equipaggiata appositamente per l’occasione con gli pneumatici estivi Michelin Pilot Sport 4 235/45 R18. Con una scultura del battistrada derivata direttamente  dall’esperienza dalla Casa nelle competizioni motoristiche FORMULA E, WEC e WRC, questo pneumatico offre ottime prestazioni su strada senza compromettere il comfort, fattore indispensabile per vetture di questo segmento. Con la nuova tecnologia “Dynamic Response” una cintura ibrida di aramide e nylon trasmette un’ottima sintonia tra asfalto e conducente. Il battistrada, oltretutto, si adatta in modo dinamico alle condizioni della strada in modo da migliorare l’impronta a terra. Questi sono i connotati che hanno permesso al  Michelin Pilot Sport 4 di vincere cinque importanti test a livello mondiale, per handling e sicurezza. 

La prima tappa del nostro percorso è Verona, città simbolo dell’amore e meta di numerosi turisti

La nostra proposta di itinerario ha inizio con la città di Verona, capoluogo da poco più di 250.000 persone (secondo solo a Venezia nella Regione) che sorge lungo le rive del fiume Adige. L’incantevole località è divenuta simbolo dell’amore grazie alla famosa tragedia shakespeariana “Giulietta e Romeo”, infatti, una delle più gettonate attrazioni  turistiche è proprio il balcone di Giulietta. Addentrandosi nelle vie veronesi, è facile rimanere colpiti da una bellezza stratificata, frutto dell’impronta segnata da una cultura scaligera, veneziana e rinascimentale.

Partendo da piazza Brà, dov’è situata l’Arena di Verona, iconico anfiteatro romano noto per l’ospitare spettacoli e concerti di fama mondiale, si raggiunge facilmente tramite una via pedonale piazza delle Erbe, la più antica piazza di Verona, tutt’ora centro di vita per il mercato dei piassaroti (commercianti di piazza). Innumerevoli le chiese da visitare, come quella di S. Fermo Maggiore, il Duomo di Verona, la Chiesa di San Giorgio in Braida, la Basilica di Santa Anastasia e il complesso di S. Zeno Maggiore. Immancabile una visita al Castelvecchio, fortezza nata sotto l’ordine della famiglia Scala (importante pedina nel governo veronese) più per difendersi dalla città che per proteggerla. A quest’ultima è collegato il ponte Scaligero che unisce le due sponde dell’Adige: questo è percorribile a piedi e offre una piacevole vista sia sul castello che sul fiume. La bellezza del centro storico è tale da ricevere il titolo di “Patrimonio culturale dell’Umanità” dall’UNESCO. 

Sicuramente la visita della città vi ruberà almeno metà giornata, dunque, il nostro consiglio è quello di pranzare in uno dei tipici ristoranti veronesi, d’altronde quale metodo migliore per conoscere al meglio il territorio? La Guida Rossa Michelin offre un’infinita scelta tra ristoranti stellati (Casa Perbellini vanta due stelle Michelin) o Big Gourmand per poter assaporare i prodotti tipici, senza troppi impegni. Suggestivo lo “Special Mr. Martini”, ristorante che nasce all’interno di una ex pompa di benzina e offre uno show room dedicato agli appassionati di motori. 

Dal fiume Adige si ha una scenografica vista sulla Chiesa di San Giorgio in Braida

Lasciata la città di Verona, a bordo della Peugeot 508 imbocchiamo la A4/E70 per raggiungere Bassano del Grappa, uno dei borghi più belli e caratteristici della provincia di Vicenza. Nota per il suo storico Ponte Vecchio che attraversa il Brenta, Basan (come viene comunemente chiamata in Veneto) è fortemente coinvolta nello scenario della Grande Guerra : nel 1928 il suo nome viene affiancato a quello del Grappa, massiccio sul quale le truppe italiane soffrirono una stremante resistenza, dopo la rotta di Caporetto. Facilmente visitabile a piedi, Bassano vanta diverse chiese tra cui il Duomo, costruito all’interno della Prima Cerchia Muraria del Castello degli Ezzelini, la chiesa di San Francesco e la chiesa di San Giovanni Battista. 

Continuando il nostro itinerario, incontriamo Bassano del Grappa, piccolo borgo molto caratteristico

La storia di questa cittadina s’intreccia da secoli con quella della distilleria di Grappa di Bortolo Nardini, nome ben radicato nel passato e nella tradizione del luogo. Nardini fonda la grapperia nel 1779 (la più antica distilleria d’Italia e l’unica originaria di Bassano), in una posizione strategica per il commercio nel territorio, proprio ai “cardini” del Ponte Vecchio prima citato. L’attività è suddivisa in tre differenti strutture: la grapperia Nardini, la distilleria di Monastier di Treviso e, infine, le Bolle.

Quest’ultima è un’innovativa opera architettonica che colpisce per un design molto ricercato e avanguardistico, formato da due “bolle” in vetro (all’interno delle quali si svolgono attività di ricerca) e ispirato all’alchimia della distillazione. Il progetto delle Bolle di Massimiliano Fuksas rievoca, infatti, un carattere che unisce la tradizione e l’innovazione, seguendo la filosofia che da sempre ha contraddistinto il marchio Nardini. Le sedi che ormai da 250 anni hanno segnato (e continueranno a scrivere) la storia di Bassano del Grappa, sono aperte al pubblico previa prenotazione per visite di gruppo. Presso la grapperia Nardini potrete assaporare alcune specialità come la celebre grappa bianca o la Tagliatella, un distillato che deriva da un “mix” di differenti grappe (in veneto tagliare è sinonimo di mischiare) richiesto in passato dai viandanti che, non potendo permettersi una degustazione precisa, si accontentavano di unire insieme tutti gli i diversi tipi di liquore ottenuti dai fondi degli sgocciolatoi delle giare. Attenzione, però, a non esagerare prima di rimettersi al volante della vostra auto.

Le Bolle della distilleria Nardini sono un’opera moderna di estrema bellezza, capaci di coniugare insieme tradizione e innovazione

Il nostro itinerario continua in direzione di Asiago, piccolo comune da 6.441 abitanti. Il suo nome è conosciuto a livello europeo grazie all’omonimo formaggio a denominazione di origine protetta. L’Asiago viene sostanzialmente prodotto in due tipologie differenti: pressato (fresco) e d’allevo (stagionato). Sono oltre 100 le malghe che lo producono, dunque, sarà facile poterlo assaggiare, magari abbinato ad un calice di bianco fresco o, nel caso dell’allevo, da un calice di rosso fermo. 

Riprendiamo la rotta per raggiungere il ristorante La Rosina, conosciuto per la sua specialità del Baccalà mantecato. Lo chef Dante Facchin ci racconta quanto il rispetto dell’ingrediente e del territorio possano influire sulla costruzione di un piatto. Le sue ricette, infatti, vantano ingredienti a chilometro zero e sono caratterizzate da una ricercata semplicità. Per la creazione di una ricetta, Dante riprende le parole di Vasco “Le canzoni nascono da sole”, unendo semplici ingredienti, e senza troppa elaborazione, si crea un piatto magico.  

Il ristorante La Rosina offre piatti tradizionali, che utilizzano ingredienti a km zero e caratterizzati da una ricercata semplicità

Dopo la cena, riprendiamo la nostra Peugeot 508 in vista di Asolo, un piccolo centro abitato dallo spiccato interesse storico e artistico, entrato a far parte dei borghi più belli d’Italia. Il Natale è alle porte ma non solo per quello si respira un’atmosfera che trasmette tranquillità e pace. Una piccola via (percorribile in auto a senso alterno) taglia la cittadina per arrivare alla piazza centrale, oggi intitolata a Garibaldi, con l’antica fontana sovrastata dal leone di San Marco. Le sue dimensioni ridotte permettono alla cittadina di essere osservata velocemente anche di sera, però, noi consigliamo di dedicare un paio di ore alla luce del sole, in modo da poter osservare meglio la cattedrale, la Casa Longobarda e le mura fortificate che conducono alla Rocca. 

Seguendo le indicazioni della Guida Rossa Michelin, abbiamo scelto l’Albergo al Sole per il nostro soggiorno presso Asolo. L’esclusività del cinque stelle è premiata da un’impeccabile attenzione al dettaglio, comfort ai massimi livelli ma, soprattutto, dall’incantevole veduta che si ha dalla camera: davanti a noi il Castello della Regina Cornaro, attorno al quale si distende una splendida cornice di colline venete. Al primo piano dell’Albergo è disponibile il ristorante “La Terrazza”, una cucina moderna abbinata ad un luogo accogliente e raffinato, indicato per una romantica cena. Da segnalare la presenza delle colonnine di ricarica Tesla, per poter affrontare un nuovo percorso senza alcun problema di autonomia. 

L’albergo Al Sole regala un’atmosfera magica unita ad un panorama mozzafiato sulle colline venete

Dopo una piacevole notte di riposo, l’alba all’orizzonte e una colazione Reale, segnano il perfetto inizio della nuova giornata. Il nostro itinerario riparte in direzione di Valdobbiadene, patria del Prosecco Superiore DOCG, prodotto unicamente nel Trevigiano. Durante il tragitto abbiamo la possibilità di ammirare la Villa Barbaro a Masèr, uno splendido edificio realizzato dal Palladio nel 1557. Da qui, inizia il nostro percorso sulla “Strada del Prosecco”, la più antica strada del vino d’Italia che regala panorami mozzafiato, immersi nelle colline di viti tra Vittorio Veneto, Valdobbiadene e Conegliano. Proprio su questo tracciato, in ottobre, si corre la Centomiglia della Strada del Prosecco, un evento riservato agli appassionati di motori, proprietari di auto d’epoca di prestigio. Ad accompagnare questo percorso troviamo tante interessanti tappe come l’abbazia di Santa Bona, il Castelbrando, il Lago di Revine, il Mulinetto della Croda e la Pieve di San Pietro di Felleto. Se il tempo a vostra disposizione lo permette, sono consigliabili le visite ai numerosi castelli tra cui quello di Conegliano, di San Salvatore e di Collalto. 

Ancora una volta ci affidiamo alla Guida Rossa Michelin per la scelta di un ristorante dove poter pranzare. A Follina, una delle cittadine della Strada del Prosecco da meno di 4.000 abitanti, è presente il noto ristorante “La Corte”, una stella Michelin, sotto la guida dello Chef Donato Episcopo. Classe ’73, di origine salentina, Donato costruisce la sua carriera lavorando per diversi ristoranti in tutta Italia e ricevendo importanti insegnamenti come quelli dello chef Heinz Beck. La sua cucina è semplice e le ricette riprendono la tradizione italiana: solo 4/5 ingredienti genuini regalano ai suoi piatti un’Anima unica, ricca di gusto, colore e fantasia. Il piatto consigliato per non appesantirci troppo durante il nostro viaggio è il Filetto di trota salmonata laccata alla soia con estratto di mandorle, sorbetto di carota e cavolo viola fermentato. Il locale è caratterizzato da ambienti sontuosi impreziositi da affreschi e sale che seguono tematiche differenti. Disponibile, oltretutto, un bistrot per chi volesse pranzare con meno impegno o godersi una raffinata pausa tè in completo relax.  

Un piatto che porta con se un’anima ricca di gusto e colore

Durante il nostro tragitto immersi nella viticoltura veneta abbiamo potuto apprezzare l’ottimo controllo degli pneumatici Michelin Pilot Sport 4 che, nella configurazione da 18 pollici, hanno saputo nascondere alcune irregolarità del manto stradale, regalandoci un viaggio davvero confortevole. 

Concluse le curve ci avviciniamo alla prossima tappa: Treviso, una città caratterizzata da portici e canali che ricorda lontanamente Venezia. Il nostro consiglio è quello di posteggiare la vostra vettura all’interno delle storiche Mura e di godervi al meglio la zona pedonale della cittadina. Sono davvero tante le attrazioni turistiche da visitare e le dimensioni ridotte del centro storico rendono l’itinerario molto coinvolgente. Passeggiando si è circondanti da una topografia prevalentemente medievale, impreziosita da diversi affreschi tardogotici e rinascimentali. Con un pizzico di attenzione, è facile rimanere felicemente colpiti dai tanti particolari che rendono Treviso un piccolo scrigno d’arte. La Loggia dei Cavalieri, con i suoi grandi archi a tutto sesto e gli affreschi che decorano la parte esterna, ne è un esempio. La Piazza dei Signori, che nel mese di dicembre ospita i mercatini di Natale, è lo storico centro del governo comunale, mentre, dal palazzo del Podestà svetta la Torre Civica detta dai locali “Campanon”. Poco distante dalla piazza, l’imponente Duomo di Treviso e il Battistero si ergono sulle fondamenta di un tempio paleocristiano. 

L’Isola della Pescheria sul Cagnan Grande, con il suo Mulino, completa uno scenario davvero particolare che, sul calar del sole, sfoggia il suo massimo splendore. Quasi per caso, è facile incontrare gli oltre venti palazzi storici di Treviso così come le trentatré fontane presenti all’interno delle Mura. Tra le innumerevoli chiese da visitare, spiccano i nomi della Chiesa di San Francesco, di transizione fra il romanico e il primo gotico, e della Chiesa di Sant’Agostino dalla particolare architettura a pianta ellittica con facciata ricurva e dinamica. 

La città di Treviso, una città caratterizzata da portici e canali tutta da visitare

All’orario di cena ci accingiamo verso l’ultima tappa della giornata, nonché del nostro viaggio in Veneto: Venezia. Quest’ultima è una delle città più importarti della penisola italiana, patrimonio dell’UNESCO, meta di numerosissimi turisti e panorama unico al mondo. I tanti canali che attraversano la città creano un’atmosfera particolare che, unita ad un mix di architettura bizantina, barocche e gotica, regala un carattere romantico e inimitabile al paesaggio, rendendola una perla a livello mondiale.  

Una volta parcheggiata la vostra vettura, per chi volesse concedersi una notte nel lusso di un esclusivo Hotel, la Guida Rossa Michelin consiglia il JW Marriott Venice, il Metropole, il Palazzo Venart e il Belmond Hotel Cipriani sull’isola della Giudecca. Tutti ospitano un ristorante stellato dove potrete assaporare piatti tipici della tradizione veneziana. Se la stanchezza non prende il sopravvento, è consigliato un tour panoramico del Canal Grande a bordo di un vaporetto o di una gondola: da qui potrete ammirare al meglio la magia che solo Venezia, di notte, sa regalare.  

Tutta la bellezza di una delle più caratteristiche città al mondo: Venezia!

L’ultimo giorno del nostro itinerario in Veneto, è totalmente dedicato alla scoperta del patrimonio culturale veneziano. Obbligatoria la tappa in piazza San Marco, dominata dallo svettante campanile (chiamato dai locali “el paron de casa”), e dalla basilica, il “gran tempio” di Venezia, nata come cappella ducale e, solo nell’Ottocento, diventata sede del Patriarcato. Al suo fianco troviamo Palazzo Ducale, capolavoro dell’architettura civile e sede del doge: all’interno colpiscono la ricca scala d’Oro e l’imponente scala dei Giganti, in cima alla quale si svolgeva l’incoronazione del nuovo doge. Poco oltre si vede il Ponte dei Sospiri, così chiamato perché luogo di passaggio per i condannati alla prigionia. 

Addentrandoci all’interno del centro storico, tra calli e campielli, troverete numerosi ponti, tra i quali spiccano il Ponte di Rialto, suddiviso in tre percorsi pedonali da due file di botteghe, e il Ponte degli Scalzi, che prende il nome dall’omonima Chiesa. Da qui è facile arrivare al vecchio ghetto ebraico, nel quartiere Cannaregio, distante dall’architettura sfarzosa del centro ma capace di stupire nella sua semplicità. Infine, innumerevoli sono le chiese e i palazzi da visitare: di particolare bellezza la Chiesa Santa Maria della Salute che, situata alla punta della Dogana, offre una piacevole vista su piazza San Marco. Se siete appassionati di arte moderna, non perdete l’occasione di visitare il museo Peggy Guggenheim. 

Tanti altri luoghi meravigliosi attendono il nostro passaggio – tra cui le isole di Murano e Burano – ma, purtroppo, il tempo a disposizione è finito. Per concludere il nostro itinerario nella perla veneta, citiamo le parole di Nietzsche che ne illustrano al meglio lo spirito: “Se dovessi cercare una parola che sostituisce musica potrei pensare soltanto a Venezia”.

Con l’arrivo dei primi fiocchi di neve, decidiamo di montare le Michelin Pilot Alpin 5, per avere il massimo controllo anche su fondo bagnato

Terminato il viaggio in Veneto, il nostro long test a bordo della Peugeot 508 continua e, dato che iniziano a cadere i primi fiocchi di neve, decidiamo di montare gli pneumatici invernali Michelin Pilot Alpin 5, in dimensioni 235/45 R18. Il nuovo disegno del battistrada offre alle Pilot Alpine 5 maggiore trazione su neve, minore tendenza all’aquaplaning, grazie ad una scanalatura centrale, e migliore precisione in curva. Oltretutto, la nuova tecnologia “Tread Compound” permette di avere una maggiore aderenza, ottimizzando dunque le prestazioni su fondo bagnato e scivoloso, senza però compromettere i consumi di carburante. Infine, l’effetto velluto sul fianco esterno dello pneumatico esalta l’estetica dell’ammiraglia del Leone, aggiungendo un carattere davvero elegante alla vista laterale. 

I chilometri percorsi a bordo della Peugeot 508 sono stati tanti, accompagnati da differenti paesaggi in diverse condizioni di guida, su ogni tipologia di strada. Nella speranza di poter affrontare un’altra volta un viaggio tra storia, gastronomia e cultura nei territori veneti ci auguriamo che seguiate i nostri consigli, per vivere un’esperienza indimenticabile come abbiamo fatto noi. Al prossimo itinerario!

 

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Andrea Genre

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