Le vendite auto in Europa hanno visto un incremento del +29,8% in agosto nell’area UE+Efta, ma non è vero boom. Scopriamo perché.
La crescita delle vendite è infatti legata all’entrata in vigore dal 1° settembre del nuovo sistema WLTP per misurare le emissioni in sede di omologazione. Dal 1° settembre non possono infatti più essere immatricolate vetture di tipo non ancora omologato con il sistema WLTP (salvo una modesta quota in deroga per un periodo di tempo limitato).
La conseguenza di questa situazione è stata in agosto una vera corsa da parte delle case automobilistiche a smaltire le vetture non ancora in regola con la nuova normativa a suon di sconti e promozioni. L’impatto sulle immatricolazioni è stato, come si è detto, assolutamente rilevante. In agosto oltre ad un incremento complessivo che, come si è visto, sfiora il 30% ben 28 dei 31 mercati nazionali dell’area UE28+Efta sono in crescita e di questi 22 con incrementi superiori al 20%.
In calo sono invece soltanto tre piccoli mercati: Islanda, Svizzera e Svezia. In quest’ultimo paese in agosto il calo è stato del 17,5% dopo un calo del 49,4% in luglio. Questi catastrofici risultati svedesi sono dovuti alla brillante trovata del Governo di questo paese di introdurre dal 1° luglio per i veicoli di nuova immatricolazione un bonus/malus ecologico con una penalizzazione economica per chi inquina di più e un vantaggio economico per chi inquina di meno. Il risultato è quello che si è visto e legittima il dubbio che nel suo furore ambientalista il Governo svedese abbia sbagliato qualche calcolo.
“Al di là della vicenda svedese e dell’effetto WLTP – secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – il mercato europeo dell’auto si conferma in buona salute”. L’Acea ha diffuso oggi anche i dati delle vendite auto di luglio da cui risulta un incremento nell’area del 10,1% e un risultato più contenuto per il periodo gennaio-luglio che con oltre dieci milioni di immatricolazioni mette a segno un incremento del 3,7%, che dopo l’apporto straordinario di un agosto gonfiato dall’effetto WLTP, sale per i primi otto mesi dell’anno al 5,9% con la conseguenza che sembra ormai scontato che l’area supererà a fine anno per la prima volta il livello di immatricolazioni ante-crisi, cioè del 2007.
Il consuntivo del periodo gennaio-agosto mette in luce ancora una volta che a trainare il mercato europeo sono soprattutto i cinque maggiori mercati dell’area che complessivamente si aggiudicano il 71% delle vendite. Nella pattuglia di questi cinque grandi mercati sono in crescita quello spagnolo (+14,6%), quello francese (+8,9%), quello tedesco (+6,4%), mentre il mercato italiano è attestato sui livelli dell’anno precedente (-0,1%) e quello del Regno Unito accusa un calo del 4,2%, ma si mantiene sostanzialmente sui livelli record toccati negli ultimi tre anni. Per quanto riguarda in particolare il mercato italiano l’effetto WLTP in agosto c’è stato, ma ha avuto un’entità decisamente contenuta (+9,5%) rispetto al contesto europeo.
L’effetto WLTP ha dato quindi in Italia soltanto un piccolo contributo alle vendite auto in un mercato che, dopo tre anni di crescita molto sostenuta, nel 2018 si è attestato sui livelli dell’anno precedente in attesa, se le condizioni economiche lo permetteranno, di ottenere nuovi incrementi, visto che i livelli ante-crisi sono ancora lontani.
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