La destinazione delle vacanze è ancora importante ma, sempre di più, conta cosa si fa e in compagnia di chi. Sono questi, in estrema sintesi, i risultati della ricerca “Vacanze estive 2013: è una questione di destinazione?” dell’Osservatorio Europcar-Doxa sugli Stili di vacanza degli italiani – nato nel 2008 e giunto alla nona edizione della survey – che quest’anno, oltre all’analisi sui flussi turistici si è focalizzata sulle motivazioni che spingono gli italiani a scegliere una località, un villaggio, una nazione.
Una scelta che nel 2013 riguarda il 44% degli italiani – è la percentuale stimata da Doxa con una delle ricerche più autorevoli e rappresentative del settore – e già questo è un dato significativo, che attesta una stabilizzazione del numero di vacanzieri dopo la forte caduta (-13%) registrata negli anni scorsi (dal 56% nel 2010, al 49% nel 2011, fino al 43% nel 2012).
Il mare è, come sempre, la destinazione privilegiata dagli italiani (67%), seguito a distanza dalla montagna e collina (18%), dalle città d’arte (6%), dai tour (3%), a pari merito con lago, campagna o altre destinazioni, con la Puglia ancora prima mèta per chi sceglie l’Italia, seguita da Toscana e, ex aequo, Sardegna e Liguria. Il 26% dei vacanzieri 2013 andrà all’estero, principalmente in paesi low cost come Spagna, Grecia, Croazia, che insieme pesano per circa il 50% delle destinazioni straniere.
È intorno a questi tre gruppi che la ricerca è andata articolandosi, mettendo in evidenza un aspetto sorprendente: se la mèta riveste ancora un ruolo preponderante, cresce l’attenzione per le attività che vi si possono svolgere (il 21% dichiara che sceglie dove andare in base alle attività da praticare, il 12% mette sullo stesso piano località e attività). I vacanzieri italiani sono attivi, se è vero che ben il 94% si dedicherà ad almeno un’attività sportiva, culturale, hobby o altro durante le prossime vacanze: il 53% farà passeggiate ed escursioni, il 35% visite culturali, il 27% attività sportive, passioni e hobby – dalla musica al collezionismo – saranno perseguite dal 24%, mentre l’11% si dedicherà attivamente all’enogastronomia (un dato fisiologicamente più basso perché già connaturato alle vacanze estive rispetto ai weekend e agli short break invernali) e l’8% si dedicherà anche ad attività wellness. E per un terzo dei vacanzieri si tratta di una passione da praticare solo in questo periodo, che c’entra poco o nulla con gli sport o gli interessi che si coltivano durante l’anno, dunque una componente fortemente active della vacanza.
La destinazione si trasforma quindi in un contenitore dentro il quale trovare appuntamenti culturali, sport, percorsi enogastronomici o naturalistici, locali più o meno di tendenza, possibilità di fare nuovi incontri e sviluppare nuove relazioni.
Un aspetto, quest’ultimo, che sta diventando sempre più importante, perché per quasi i tre quarti di chi si muove da casa (72%) la vacanza è sinonimo di aggregazione e socialità e senza rilevanti distinzioni tra i curiosi, i prudenti e gli abitudinari. Italiani compagnoni? Forse il termine si dovrebbe aggiornare e dovremmo parlare di italiani sempre più social-evoli, se è vero che 2 su 10 si affidano ai social network anche durante la vacanza per trovare in loco compagni che condividono le stesse passioni, con una maggior presenza nella fascia d’età 15-34 anni.
Per quanto riguarda le caratteristiche delle vacanze degli italiani, l’auto è il mezzo di trasporto più diffuso (65%), seguito dall’aereo (21%), dal treno (7%) e da altri mezzi (7%) e si segnala in crescita l’intermodalità, soprattutto per i viaggi con lunghe tappe di trasferimento. Il 28% di chi viaggia in aereo ha dichiarato di noleggiare un’auto e, in effetti, sempre più ampio è il rapporto del vacanziero con il mondo del rental: il 13% – in aumento rispetto al 10% dello scorso anno e al 7% del 2011 – pensa che sicuramente o probabilmente utilizzerà durante le prossime vacanze un’auto a noleggio, effetto, sicuramente, della diffusione del trasporto aereo, ma anche delle esigenze di risparmio delle famiglie italiane, che hanno tagliato la seconda macchina tenendo solo l’auto da città e noleggiano l’auto per le vacanze. C’è, poi, un’aumentata sensibilità verso il mero “utilizzo” del mezzo, anche perché l’auto di proprietà viene percepita come sempre più costosa nell’usura, il carburante e le assicurazioni (che sono ora spesso calibrate sui km effettivamente percorsi).
I dati sulla durata delle prossime vacanze estive degli italiani registrano per quasi l’80% soggiorni tra i 7 e i 15 giorni con un calo delle “vacanze lunghe” e una crescita dei week-end. Una tendenza ormai strutturale negli ultimi anni, certamente legata anche a un diverso modo di impiegare il tempo libero – più periodi di vacanza durante l’anno – ma, inevitabilmente, la conferma della crisi almeno per tutto il 2013.
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