in

Una truffa “quasi perfetta”: svelato il raggiro che colpisce le auto usate

Tempo di lettura: 2 minuti

Nel mondo apparentemente sicuro dei marketplace online, dove ogni giorno migliaia di auto cambiano proprietario, si nasconde una trappola insidiosa che sta colpendo un numero crescente di venditori privati in Italia e in tutta Europa. A lanciare l’allarme è CARFAX, società leader nei report sulla storia dei veicoli, che ha smascherato un sistema fraudolento diffuso su scala globale, già definito una “truffa quasi perfetta”.

Il meccanismo della truffa: piccolo danno, grande guadagno

Il raggiro è tanto semplice quanto efficace. Tutto parte da un annuncio pubblicato su una delle principali piattaforme di compravendita auto. Il venditore privato viene contattato da un presunto acquirente che non chiede sconti, anzi, si dimostra pienamente disposto a pagare il prezzo richiesto. L’unica condizione? Ricevere un report sulla storia del veicolo.

Fino a qui, nulla di strano. Ma il link fornito dall’acquirente per ottenere questo report rimanda a un sito fasullo, studiato per apparire affidabile. Il venditore, fidandosi, acquista il documento – spendendo tra i 20 e i 60 euro – e, a quel punto, l’acquirente scompare nel nulla. Il documento, ovviamente, è falso o privo di dati rilevanti. Nessuna compravendita, solo una piccola somma sottratta. Tuttavia, su larga scala, il guadagno per i truffatori diventa enorme.

Truffa diffusa in tutta Europa (e non solo)

Secondo l’indagine condotta da CARFAX, l’Italia è uno dei paesi più colpiti, insieme a Germania, Stati Uniti e Australia. I siti-trappola creati dai truffatori hanno cicli di vita brevi, spesso non superiori a 3 o 4 settimane, per poi riapparire sotto un nuovo dominio. Un metodo che rende estremamente difficile individuarli e fermarli.

È una frode ben congegnata e molto redditizia,” ha spiegato Johannes Loose, Head of Marketing di CARFAX Europe, “perché il danno è limitato per ogni vittima, ma grazie alla tecnologia e all’automazione, i truffatori riescono a contattare milioni di utenti con estrema facilità e bassi costi”.

I responsabili? Tracce in Europa dell’Est e oltre

Le prime tracce informatiche conducono in Romania, Bulgaria, Lituania, ma emergono anche connessioni con Pakistan. CARFAX è già al lavoro con le autorità e i gestori dei marketplace per aumentare la pressione sui criminali, ma, come ha dichiarato Frank Brüggink, CEO di CARFAX Europe, “serve una maggiore consapevolezza tra i venditori e più responsabilità da parte delle piattaforme. Le persone devono potersi muovere nel mercato dell’usato con fiducia”.

Come difendersi?

In attesa di interventi più incisivi da parte delle autorità e dei marketplace, la prevenzione resta l’arma più efficace. Ecco alcune buone pratiche da seguire:

  • Non acquistare mai documenti da link ricevuti da sconosciuti.
  • Affidarsi solo a siti ufficiali come carfax.eu o servizi riconosciuti.
  • Diffidare da acquirenti troppo disponibili o che evitano il contatto diretto.
  • Segnalare comportamenti sospetti alle piattaforme.

Un tema di fiducia per l’intero mercato

La truffa sarà oggetto dell’intervento di Jason Byrnes, Head of Dealer Business di CARFAX, alla conferenza AutosBuzz 2025 in corso oggi a Berlino. La sua presentazione, intitolata “Unmasking Vehicle History Fraud: Safeguarding Trust in Automotive Marketplaces”, punterà l’attenzione su come la fiducia sia un elemento fondamentale nel mercato delle auto usate e su quanto sia urgente intervenire per tutelare venditori e acquirenti da questo tipo di frodi digitali.

byd-seal-6-dm-i

BYD Seal 06 DM-i: la nuova plug-in station wagon che sfida le premium

Incendio Jacksonville aeroporto

Un’auto in fiamme paralizza l’aeroporto: 50 auto distrutte e voli bloccati