C’era grandissima attesa per la tavola rotonda tra i sindacati dello storico stabilimento torinese di Mirafiori, da anni attraversato da grandi incertezze riguardanti il suo futuro produttivo, e il Gruppo Stellantis, rappresentato in primis dal suo CEO, Carlos Tavares. L’esito di questo attesissimo incontro, del resto, non ha deluso: Tavares ha infatti annunciato che Mirafiori non chiuderà, ma anzi diventerà la casa dell’inedita e sorprendente FIAT 500 ibrida nel primo quadrimestre del 2026. La gemella con motore termico della FIAT 500e, la prima elettrica di grande serie della Casa del Lingotto prodotta a Mirafiori dal 2021, infatti, ha l’obiettivo di sostituire l’ormai vetusta 500 del 2007, ancora prodotta in Polonia e antieconomica da aggiornare alle nuove normative di sicurezza.
La nuova FIAT 500 ibrida, poi, si prefissa di ridare nuova linfa allo stabilimento torinese, che dopo varie crisi a partire dagli anni ’90 è caduto in un calo di produzione che fino ad oggi non accennava ad arrestarsi. Secondo Tavares, l’arrivo della FIAT 500 ibrida a Mirafiori prometterebbe una produzione annua di 200.000 esemplari, andando a superare il doppio dell’attuale produzione della sola variante elettrica, che ha chiuso il 2023 con circa 80.000 unità prodotte. La declinazione della FIAT 500 in versione ibrida, inoltre, getta un’ulteriore indizio sulla sempre meno convinta posizione dei grandi gruppi industriali sulla mobilità elettrica, che da unica soluzione auspicata (e a volte obbligata dalle stringenti normative comunitarie) sta diventando sempre più una possibilità da affiancare alle alimentazioni termiche elettrificate. Scopriamo allora tutti i dettagli di questo storico annuncio, tutto quello che sappiamo sulla FIAT 500 ibrida e su quanto costerà, ipotizzando un listino di questa attesissima compatta con motore termico.
L’attesissimo incontro tra Carlos Tavares, il CEO di Stellantis, e i sindacati degli operai che lavorano a Mirafiori non è stato privo di tensioni. Del resto, lo storico stabilimento torinese, edificato nel 1939 e capace, nel suo periodo di massimo splendore, di avere fino a 60.000 lavoratori e oltre 10 modelli prodotti in contemporanea, non gode affatto di ottima salute. I mesi di aprile e maggio sono stati caratterizzati da lunghi periodi di cassa integrazione, con la precarietà data non solo dai numeri in calo della 500 elettrica, attuale bestseller della fabbrica torinese, ma anche dalle lentissime vendite delle Maserati Levante e GranTurismo, con quest’ultima che, anche in versione Folgore 100% elettrica, stenta a decollare.
Dopo una lunghissima riunione, durata quasi 3 ore e non priva di tensioni tra le parti, è trapelata la notizia che tutti attendevano. Il CEO Carlos Tavares e i sindacati hanno concordato sull’approdo a Mirafiori della FIAT 500 ibrida, trapelato alla fine della riunione ai microfoni dei colleghi del TGR Piemonte di RAI 3: la nuova 500 Hybrid, realizzata sulla base dell’attuale variante elettrica, arriverà sul mercato nel primo quadrimestre del 2026, tra poco meno di 2 anni. Questo è il tempo necessario che il Gruppo franco-italiano ritiene necessario per l’adeguamento del progetto all’adozione di un motore termico, e alla preparazione di tutta la filiale, dalle componenti alla formazione della manodopera. Avremo sicuramente maggiori informazioni nelle prossime ore, con le comunicazioni sui canali ufficiali del Gruppo Stellantis.
Le parole di Tavares, quindi, confermano le voci dell’imminente arrivo di una FIAT 500 ibrida basata sull’attuale versione elettrica, apprezzata da clienti e addetti ai lavori (noi compresi) per essere un progetto sostanzialmente riuscito. Realizzata su una piattaforma inedita (ma fin dall’inizio pensata per accogliere anche eventuali motori termici), la FIAT 500e è una piccola cittadina bella da vedere, ben fatta e tecnologica dentro e con una buona guidabilità. Nella nostra esperienza, poi, si è fatta notare per essere una delle piccole elettriche più riuscite, con un’ottima gestione della frenata rigenerativa e una buona efficienza.
I dati di vendita, infatti, hanno premiato la 500e, che nel suo segmento ha sempre spiccato come una delle più vendute, seppur capitolando di fronte al colosso Tesla nel mondo delle elettriche. Questa scelta di FIAT è emblematica di questo problema: sebbene fosse una buona elettrica, il suo essere una BEV ha ridotto il bacino d’utenza, non permettendo né alla fabbrica di Mirafiori né alla stessa FIAT, che tanto ha investito su questo progetto, di ottenere i volumi di vendita previsti. Proprio per questo, Stellantis ha deciso di investire sulla piattaforma della 500 elettrica e “ibridizzarla”, per aumentare le vendite e quindi la produzione nello storico stabilimento di Mirafiori.
L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare a 200.000 FIAT 500 prodotte a Mirafiori: facendo due calcoli, alle 80.000 unità di 500e attuali se ne dovrebbero aggiungere almeno 120.000 elettriche. Per arrivare a questo ambizioso obiettivo, ci vorrà un listino aggressivo e adeguato alle richieste del mercato. Quale sarà, quindi, il prezzo della FIAT 500 ibrida? L’attuale 500e parte, nella sua versione d’accesso da 23 kWh e 95 CV, da 28.950 euro, mentre la 500 Hybrid prodotta a Tychy parte da 18.000 euro. Ci possiamo quindi aspettare un prezzo di partenza a metà tra questi due listini, inferiore, per forza di cose, ai 24.950 euro della FIAT 600 Hybrid in allestimento base. La nuova FIAT 500 ibrida costerà quindi tra i 20.000 e i 23.000 euro in versione base, con le più ricche posizionate a 26.000 euro?
È ancora presto per dirlo, ma nella sua storia la 500 non ha mai fatto fatica a vendere anche con un listino più alto delle rivali. Probabile, poi, l’introduzione della variante Cabrio, per dare un’erede alla sfiziosa FIAT 500C lanciata nel 2009 e ancora ai primi posti per vendite tra le scoperte. Potrebbe poi stupire la declinazione elettrica dell’originale 500 3+1, dotata di una piccola porta ausiliaria sul lato del passeggero, già proposta per la 500e e, perché no, appetibile anche in una eventuale versione ibrida.
Abbiamo quindi parlato del prezzo della futura FIAT 500 ibrida, con un idea di listino possibile per la clamorosa ibrida italiana. Come sarà, invece, a livello meccanico? Sicuramente, sarà confermata la piattaforma sviluppata specificamente per la 500 elettrica, sebbene sviluppata a partire dal pianale SCCS, che fin dalla sua genesi ha offerto la possibilità di utilizzare powertrain con motore termico. L’idea di FIAT è quella di sostituire la vendutissima 500 termica attuale con questa nuova 500, più moderna e riuscita su tutti i fronti: guidabilità, estetica, interni e tecnologia. Per conoscere meglio l’attuale 500 elettrica, vi rimandiamo alla nostra prova su strada, con tutti i pregi dell’attuale EV del Lingotto, dallo stile inimitabile all’ottima tecnologia di bordo, che rimarrà sicuramente invariata.
Nella “rinascita ibrida” della 500 è centrale il ruolo dell’immortale FIAT 500 del 2007, che nonostante sia in vendita ininterrottamente da ben 17 anni è ancora una delle citycar più vendute grazie al suo stile e alla sua iconicità. Sebbene la 500 (prodotta fin dal 2007 nello stabilimento Stellantis di Tychy, in Polonia) sia ancora apprezzata dal pubblico, per il Gruppo franco-italiano è diventato semplicemente antieconomico aggiornare la storica 500 alle nuove normative.
Queste infatti richiedono, da luglio 2024, la presenza di sistemi di sicurezza avanzati per tutte le auto nuove vendute sul territorio europeo, dalla frenata automatica di emergenza al mantenitore attivo di corsia. Se FIAT ha aggiornato la mitica Panda con il lancio della Pandina, per la 500 si è pensato ad una soluzione alternativa, quella di accantonare il vecchio progetto del 2007 e dare nuova linfa alla Nuova 500, presentata come elettrica nel 2020 e oggi pronta ad accogliere un nuovo powertrain.
A proposito, c’è ancora incertezza sul motore della FIAT 500 ibrida, con diverse opzioni sul tavolo. La soluzione più immediata sembrerebbe l’installazione del 1.0 Hybrid visto sulla 500 “originale”. Sebbene parco ed efficiente, il piccolo 1.0 tre cilindri aspirato ha solo 70 CV ed è dotato di cambio esclusivamente manuale, una combinazione che si sposa bene alle abitudini (e alle tasche) degli italiani ma potrebbe risultare fin troppo “seduta” e poco pratica per lo scenario attuale. Decisamente più sensata sarebbe l’introduzione del cavallo di battaglia di Stellantis, il nuovo 1.2 tre cilindri turbo “Middle-Hybrid” con sistema ibrido leggero a 48 V con cambio doppia frizione eDCT (prodotto, tra l’altro, proprio a Mirafiori) a 6 marce, magari in versione “base” da 100 CV come visto sulla FIAT 600 Hybrid (qui la nostra prova in anteprima)
In questo modo, si otterrebbe una piccola 500 vispa e vivace, con prestazioni quasi sportive e un’ottima efficienza. Rimane sullo sfondo la possibilità di installare l’altro motore Middle Hybrid, il 1.5 quattro cilindri da 130 CV visto sulle FIAT Tipo e 500X Hybrid, anch’esso con cambio doppia frizione e possibilità di muoversi a zero emissioni a basse velocità. Il 1.5, però, appare fin troppo potente e voluminoso per essere accolto nel vano motore della FIAT 500 ibrida. Sullo sfondo restano altre combinazioni, magari con il 1.3 quattro cilindri aspirato della famiglia FireFly utilizzato su alcuni modelli sudamericani a marchio FIAT, o l’elettrificazione del 1.0 T3 da 100 CV visto, tra le altre, su FIAT Tipo e 500X.
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