Trump ha firmato. No, non un autografo sulla felpa di un fan col cappellino rosso. Ha firmato ufficialmente i dazi: 25% sulle auto straniere, in nome del patriottismo a quattro ruote. “Ci stanno saccheggiando!” ha tuonato. Gli americani, dice, torneranno a costruire Mustang invece di stare su TikTok.
Peccato che le guerre economiche non si combattano con le chiavi inglesi ma con i portafogli. E quelli, da domani, peseranno meno: tra auto, farmaci e microchip, una famiglia media americana spenderà fino a 4.200 dollari in più l’anno.
Nel frattempo l’Europa, già stordita da inflazione e cali di vendite, si prepara al contraccolpo come un pugile suonato. La Germania rischia il KO industriale, l’Italia guarda impotente i propri fornitori sparire sotto una valanga di tariffe.
Altro che America First. Qui è l’economia globalizzata a finire ultima. E a pagarne il conto, come sempre, sarà chi la macchina la costruiva, ancora. Non chi la usa per fare propaganda.
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