Il debutto di Xiaomi nel mondo dell’automotive continua a far parlare di sé, ma questa volta per una notizia tragica. In Cina, un uomo ha perso la vita a bordo di una Xiaomi SU7 Ultra, la potente berlina elettrica del colosso tecnologico cinese, dopo che l’auto è stata avvolta dalle fiamme in seguito a un incidente.
Il dettaglio più inquietante? Le portiere non si sono aperte, impedendo ai soccorritori di estrarre il conducente.
L’episodio, che ha scosso l’opinione pubblica e i mercati finanziari, ha provocato un immediato crollo del titolo Xiaomi, che ha perso fino all’8,7% in Borsa nelle ore successive alla diffusione della notizia
Le “portiere della morte”: il problema che torna a far paura
L’incidente ha riacceso il dibattito su un tema noto nel mondo automotive: quello delle cosiddette “portiere della morte”, un fenomeno già emerso in passato su altri marchi — Tesla inclusa — dove sistemi di apertura elettronica si sono rivelati inaccessibili in situazioni di emergenza.
Secondo le prime ipotesi, il meccanismo di sblocco d’emergenza della SU7 potrebbe non aver funzionato correttamente dopo l’impatto, lasciando bloccate le porte mentre l’auto prendeva fuoco.
Nonostante non siano ancora chiare le cause precise dell’incidente, le prime ricostruzioni parlano di una perdita di controllo ad alta velocità, con la vettura che avrebbe impattato contro uno spartitraffico. La Xiaomi SU7 Ultra, ricordiamo, è una delle elettriche più performanti mai realizzate in Cina: oltre 350 km/h di velocità massima e 0-100 km/h in soli 1,98 secondi.
Un duro colpo per Xiaomi Auto: prestazioni da record, ma sicurezza da rivedere
Per Xiaomi, che ha da poco debuttato nel settore automotive con due soli modelli — la berlina SU7 e il SUV YU7 — si tratta di un colpo d’immagine pesantissimo.
L’azienda aveva puntato molto sulla tecnologia e sulle performance per entrare in un mercato dominato da Tesla, BYD e NIO, ma ora si trova costretta a rispondere a gravi interrogativi sulla sicurezza dei propri veicoli elettrici.
Gli analisti di mercato hanno definito l’episodio “una crisi di fiducia precoce” per un marchio che sta ancora costruendo la propria reputazione nel mondo delle quattro ruote. La perdita in Borsa non riflette solo la tragedia umana, ma anche il timore che problemi strutturali o di software possano minare la credibilità del brand in uno dei segmenti più competitivi e tecnologicamente avanzati del momento.
IL VIDEO DELL’INCIDENTE
https://www.instagram.com/reel/DPzFtZFDj8p/
Sicurezza sotto esame: il precedente di Tesla e la lezione per l’industria EV
Il caso della Xiaomi SU7 riporta alla luce un tema che coinvolge tutti i costruttori di auto elettriche: la complessità dei sistemi elettronici di chiusura e sicurezza.
Tesla stessa, negli ultimi anni, ha dovuto affrontare segnalazioni analoghe di porte bloccate dopo incidenti o incendi, costringendo la casa americana a introdurre procedure manuali di sblocco di emergenza.
Xiaomi, ora, dovrà dimostrare di aver imparato la lezione e di saper reagire rapidamente, rafforzando i propri protocolli di sicurezza e aggiornando i sistemi software dei veicoli già consegnati.

