Dopo lo storico sorpasso delle auto elettriche a scapito delle vetture termiche in Cina, uno studio di Accenture fa luce sulla situazione italiana e sul probabile andamento del mercato.
Al momento, le auto a batteria nel Belpaese non hanno sfondato con delle percentuali di vendita deludenti. Alla base di questo insuccesso, oltre agli alti costi da sostenere per mettersi in garage una vettura “green”, vi è una rete di ricarica non all’altezza che scoraggia notevolmente soprattutto chi non dispone di un garage.
Il sondaggio condotto da Accenture, però, fa ben sperare ed evidenzia come a piccoli passi gli italiani si stiano sempre più avvicinando a questa nuova tecnologia. Lo studio, infatti, riporta come oltre la metà dei cittadini residenti sul territorio nazionale stia valutando l’acquisto di un’auto elettrica entro i prossimi dieci anni.
Sempre secondo il report, solo il 10% esclude completamente la possibilità di mettersi al volante di una full electric. A pesare nella decisione sicuramente vi sono le difficoltà di questa tipologia di vetture nella marcia in autostrada che impone una pianificazione attenta delle ricariche lungo il percorso.
Ecco perché molti italiani stanno scegliendo in maggioranza il mild-hybrid, ovvero la tecnologia che prevede “un’elettrificazione a metà” con conseguente beneficio per i consumi ma senza vincoli per ricariche o soste.
A determinare l’elevato costo di acquisto di una full electric vi è sicuramente il prezzo di acquisto che, nonostante, la discesa dei costi delle batterie, rimane ancora ingente. Una prospettiva che, però, fa ben sperare visto che nel 2025 è previsto un ulteriore calo del prezzo delle batterie a 113 dollari per kWh, fino ad arrivare a 80 dollari per kWh nel 2030. Questa riduzione sarà resa possibile dalle economie di scala e dai miglioramenti tecnologici che renderanno i processi produttivi più efficienti e sostenibili.
La diffusione dell’elettrico è quindi legata al calo dei prezzi? Sicuramente il prezzo iniziale da sostenere è una delle variabili più discusse ma il rinnovo del parco circolante con vetture a batteria non è solo legato a questo, ma anche alla rete di ricarica. Secondo quanto riportato dallo studio, infatti, il 70 % di chi ha partecipato al sondaggio considera essenziale il poter ricaricare la propria auto senza pensieri.
Questo ci fa capire, quindi, come sia essenziale per la diffusione di questa mobilità alternativa, investire in infrastrutture adeguate per la transizione verso l’elettrico.
Per rinnovare completamente il parco auto circolante dando una forte spinta alle elettriche, tuttavia, sono ancora molteplici gli impedimenti da risolvere. Dando uno sguardo alle statistiche di mercato, infatti, nella top ten per alimentazione si evidenzia la sproporzione tra il modello ibrido più venduto (la FIAT Panda) che nel mese di novembre 2024 ha immatricolato 6.642 esemplari e la corrispettiva elettrica (Dacia Spring) che nello stesso periodo ha venduto 1.506 unità. Un gap che pone una riflessione e che potrebbe salire ancora in assenza di politiche di sostegno a lungo termine.
Insomma, la strada verso la decarbonizzazione è ancora lunga e complessa e l’obiettivo del 2035 pare essere ancora lontano. Il Governo e l’Unione europea interverranno per porre dei nuovi incentivi per centrare l’obiettivo?
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