La Casa automobilistica giapponese e la Stanford University vogliono lavorare di comune accordo per rendere gli aiuti alla guida più efficienti e prevedibili specie in situazioni estreme, così da incrementare la sicurezza a bordo. Come? Un esempio arriva dal caro e vecchio drift, disciplina che ogni appassionato di auto conosce bene.
Chiunque abbia guidato in climi nevosi sa che una delle cose più importanti è sapere come mantenere il controllo della propria auto in condizioni così pericolose. Ogni giorno avvengono, infatti, incidenti mortali che derivano da situazioni così estreme che la maggior parte dei conducenti non sarebbero in grado di evitare.
La realtà è che ogni guidatore ha delle vulnerabilità e, per evitare un incidente, i conducenti spesso devono effettuare manovre che vanno oltre le loro capacità. Sebbene Toyota ammetta che la maggior parte delle situazioni in cui si è alla guida non richiedano abilità sovrumane, ricorda che quando si sfreccia su una strada a una velocità di circa 100 km/h, l’improvvisa comparsa di ostacoli o il verificarsi di incidenti imprevisti possono richiedere riflessi fuori dall’ordinario.
Da qui nasce l’idea di imparare da piloti e guidatori professionisti come comportarsi in tali situazioni e quali manovre adottare per evitare imprevisti che potrebbero diventare letali. Questo è ciò che ha spinto i ricercatori del Toyota Research Institute e del Dynamic Design Lab della Stanford University a rivolgersi a piloti professionisti per conoscere come incrementare la sicurezza in tali situazioni.
Ed è per questo che dal lontano 2008 sia Toyota che la Stanford University prendono spunto dai conducenti di auto da corsa per la progettazione di sistemi di sicurezza e assistenza alla guida capaci di gestire situazioni sempre più impegnative.
Ora le due realtà mirano a rendere gli aiuti alla guida sempre più efficienti, così da incrementare ulteriormente la sicurezza a bordo. Per farlo hanno pensato di ispirarsi al drifting e ai drifter professionisti dai quali imparare come andare volutamente di traverso senza perdere il controllo del mezzo.
Uno studio che ha portato alla realizzazione di una DeLorean a trazione elettrica posteriore con la quale dimostrare come, grazie ai computer e ai sistemi di aiuto alla guida, si riesca a controllare pienamente l’auto mentre si è di traverso, sfruttando semplicemente acceleratore, freno e terzo. In nostro soccorso viene, infatti, l’elettronica a mettere una pezza dove le nostre abilità non arrivano.
Questa tecnologia però non la vedremo più di tanto sulle auto a guida autonoma ma più che altro su quelle sportive come la GR Supra o sulle auto da corsa. Aiuterà Toyota non solo a rendere i suoi modelli sportivi ancora più divertenti da guidare ma anche a far diventare quelli meno prestazionali più sicuri e…prevedibili.
A ottobre 2024 nel nostro Paese sono state immatricolate 126.488 autovetture, con un calo del…
“Decenni di problemi strutturali” nel Gruppo Volkswagen: a dirlo (al giornale domenicale Bild am Sonntag)…
Il Politecnico di Torino ha ottenuto un finanziamento di 1,88 milioni di euro dal Fondo…
È tornata la Maserati Biturbo Shamal con un restomod esclusivo da 500 CV e design…
Suzuki non si nasconde più. Nella cornice di Eicma la Casa giapponese ha tolto i…
Dal 1° novembre, solo i taxi elettrici possono circolare a Oslo, a seguito di una…