Lo sappiamo tutti: Toyota ha creato un’auto universalmente acclamata come la GR Yaris, una piccola bomba sportiva che è già nel cuore di tutti gli appassionati. Un’auto anacronistica se vogliamo, ma forse proprio per questo tanto amata, con il suo turbo, la sua potenza spropositata a fronte di dimensioni compatte, la trazione integrale e prestazioni che fanno rabbrividire le hot hatch di segmento C.
La base di partenza offerta dalla piccola Yaris a due porte, ripensata dalla divisione Gazoo, che oggigiorno, caso più unico che raro, riporta filosofia di guida tipicamente di fine anni Ottanta. Oggi però andiamo alla scoperta di una versione dedicata a chi non si accontenta di questa piccola bomba di serie e decide di affidarsi alle sapienti – e pazze – mani del team Romeo Ferraris, che vedeva l’ora di alzare l’asticella delle prestazioni di una delle auto più chiacchierate tra gli appassionati. Nasce, così, la Toyota GR Yaris Romeo Ferraris, con tre diversi stage di elaborazione e tante ulteriori personalizzazioni disponibili.
Scopriamo com’è e come va la Yaris pensata da Romeo Ferraris nello stage 3, che ha subito diverse modifiche sotto la sua carrozzeria aggressiva.
Le modifiche presenti sotto il cofano vengono anticipate da alcuni aggiornamenti estetici che hanno la funzione di accogliere la preparazione dell’auto. Nuovi paraurti, infatti, devono far fronte ad un allargamento delle carreggiate di 44 millimetri all’anteriore e 50 millimetri al posteriore grazie all’adozione di distanziali. La GR Yaris di Ferraris è anche più bassa di 25 mm e per distinguersi in maniera definitiva dalla sua gemella “stock” è stata pellicolata con la livrea tipica del preparatore di Opera, dove il logo, i colori rosso cangiante e il bianco sono un evidente richiamo a quelle delle vetture da corsa, come la Giulia elettrica pensata per correre nel campionato ETCR. Nel complesso, la vettura, che già si fa apprezzare nella sua versione cittadina, nella variante GR diventa spettacolare, iper muscolosa e con un impronta a terra che incute timore alle altre sportive. Molto ben riuscita, l’effetto auto da rally è da instant classic. I cerchi originali sono perfetti per il modello, ma anche questo modello by Sparco si abbina molto bene con la edizione preparata da RF.
Salendo a bordo troviamo un ambiente raccolto e una seduta alta che sarebbe stata bene qualche millimetro più in basso, anche perché rimane un grosso difetto di visibilità: il display dell’infotainment posizionato troppo in alto, a ridosso di uno specchietto retrovisore troppo grande e basso. Nelle svolte a destra i più alti sono costretti a cercare maggiore visibilità. Un problema comunque risolvibile attraverso un kit per sostituire lo specchio con uno più compatto.
I sedili, però, sono comodi e ben contenitivi durante la guida più “allegra” e i molti rivestimenti in fibra di carbonio made by Romeo Ferraris raccontano un abitacolo semplice, ma sportivo. Lo spazio posteriore, invece, è poco, così come il bagagliaio, che propone i soli 141 litri. Le sospensioni indipendenti e differenziale posteriore rubano un po’ di spazio rispetto alla Yaris ordinaria.
Romeo Ferraris, storico preparatore di Opera nel milanese, ha sfruttato il margine di elaborazione che il piccolo tre cilindri giapponese poteva ancora avere, arrivando a installare quello che in gergo è denominato “Stage 3”. Parliamo, quindi, di nuova aspirazione in fibra di carbonio Sprint Filter con filtro aria incorporato e maggiorato, nuovo intercooler maggiorato per far fronte ad una maggiore pressione del turbo che consente al 1.618 cc di soli 3 cilindri di passare 261 a 331 CV (+70). Contemporaneamente la coppia sale di 76 Nm, per un totale di 446 Nm a 4.200 giri. Come tutti gli stage 3 non manca uno scarico elaborato con kat 200 celle spostato per incrementare la contropressione e valvola bypass con comando a sinistra del volante che trasforma il sound in un concerto di bassi e “scoppiettoni”, con note belle e coinvolgenti, soprattutto se consideriamo che il modello di serie, invece, è piuttosto silenzioso.
Non cambiano, invece, i settaggi della trasmissione 4×4 e i rapporti del cambio manuale a 6 rapporti, che dialoga alla bene con un pedale frizione non troppo morbido, che sa tanto di racing in un mondo fatto di velocissimi doppia frizione, spesso avari di emozioni.
Originali anche i due differenziali Torsen, con un settaggio 60/40 in modalità Normal, che diventa 50/50 in Track (per il massimo della guida pulita) e 30/70 in Track per privilegiare il posteriore e che torna utile se vogliamo tentare di regalarci qualche drift.
Queste premesse lasciano immaginare quanto la GR Yaris di Romeo Ferraris possa andare forte, anzi fortissimo. Anche i dati, infatti, parlano chiaro: i 1.280 kg di peso, vengono spostati da 0 a 100 km/h in circa 5 secondi (5,5 s la versione di serie), per una velocità massima di 245 km/h. I numeri impressionano, ma sono pur sempre “fredde informazioni”, perché una volta acceso il cupo tre cilindri la realtà è anche meglio dell’aspettativa.
Che la GR Yaris fosse una piccola bomba dal sapore old school si sapeva già, ma che ne abbia ereditato anche il turbo lag prima di far schizzare la lancetta del contachilometri, ce lo aspettavamo meno: il 1.6 inizia a trovare la giusta pressione a partire dai 2.200/2.500 giri, ma la coppia massima arriva molto, molto, in alto a 4.200 giri, contando, quindi su ottime abilità di cambiata per non rimanere fermi in uscita di curva. Sia chiaro però, una volta tenuta al giusto regime, la GR preparata da Ferraris ha una coppia che vi incolla al sedile e un allungo devastante anche se corto, poiché il picco di potenza si raggiunge già a 5.300 giri.
A proposito di cambio, il manuale a 6 rapporti ha leveraggi corti e buoni innesti, uniti all’IMT (Intelligent Manual Transmission), un rev-matching automatico che esegue una perfetta doppietta in scalata. Se si ha l’abilità per farla da soli, questa funzione si può disattivare; in caso contrario risulta molto efficace durante la guida sportiva.
Come ogni preparazione anche l’assetto non è rimasto quello di serie: qui protagonista è il Bilstein B16 con regolazione dell’altezza a ghiera e regolazione valvola idraulica. Il risultato è che, complici anche le Michelin Pilot Super Sport, si vede incrementata in modo massiccio la tenuta e la motricità, facendo incollare ai binari la GR Yaris. Probabilmente perde una parte della facilità di intraversare senza l’ausilio del freno a mano, ma adesso le curve so possono percorrere a velocità molto superiori e si percepisce anche un po’ meno la differenza tra le modalità Sport e Track. Sottosterzo ridotto all’osso, inserimento efficace e un’uscita che ha veramente pochi rivali sulla piazza. Anche mettendo in “Expert” che lascia le briglie un po’ più sciolte o premendo ancora il tasto per disattivare del tutto i controlli, la vettura non si scompone più di tanto, se non per il leggero allargamento del posteriore in staccata, che permette di infilarsi al meglio in curva.
Il vantaggio è evidente: niente remore nel premere l’acceleratore e nel muovere il volante in maniera più brusca. È chiaro anche, che la se si guida “sporco” e a controlli spenti, l’auto esce un po’ dai binari, regalando le gioie del controsterzo, ma pur sempre rimanendo guidabile e ben controllabile. I freni, quelli di serie Toyota GR, sono sempre stati all’altezza della preparazione, senza fenomeni di fading e con una modularità più che buona, migliorati da Romeo Ferraris solamente nel cambio di liquidi, pastiglie e tubi in treccia. Se già con il modello di serie, quindi, su una strada di montagna è difficile starle dietro, in questo caso si ottiene un’efficacia ancora maggiore, che la rende “pronto pista”, con il circuito che diventa il terreno d’elezione migliore per scaricare tutti i 331 CV di questa GR by Romeo Ferraris.
È inutile girarci intorno: la GR Yaris è già nel cuore di molti e anche dopo il nostro test conferma di essere un’auto che rimarrà nei ricordi degli appassionati. D’altronde è impossibile trovare un’altra auto con caratteristiche simili, anche se confrontata a categorie superiori e la versione di Romeo Ferraris non fa altro che aumentare questo gap prestazionale.
La GR Yaris è una base di partenza che fa scaldare il cuore di ogni suo fortunato possessore. La voglia di guidare per ore, spingere e divertirsi è costante e non si scende mai senza sorriso, anche per dei semplici spostamenti o per il tragitto casa-lavoro. Sorridere all’idea di sedersi ogni mattina sull’auto dei propri desideri, pensiamo sia sempre il valore maggiore che un’auto può dare al proprio possessore.
A proposito di valore, la GR Yaris appena uscita dalla fabbrica oggi costa 46.000 euro e propone praticamente tutti gli accessori di serie, comprese le tre colorazioni disponibili: Super White, Emotional Red e Precious Black.
L’elaborazione di Romeo Ferraris è ottimale per incrementare potenza, tenuta e assetto, nonché essenziale se l’uso preminente è il track day domenicale. Se invece prevediamo un la guida esclusiva su strada, forse uno Stage 3, che si porta in conto una spesa aggiuntiva non irrisoria – intorno ai 5.000 euro per questo livello di elaborazione – anche se con infinite possibilità di personalizzazione, può essere fin esagerato. Insomma, se ami la pista e il giro cronometrato la soluzione è ideale, se no probabilmente recandoti da Romeo Ferraris con la tua GR troverai la soluzione perfetta per ogni appassionante idea ti venga in mente e scoprire i prezzi dedicati a ogni tipo di preparazione.
Per trovare concorrenti degne di nota, che almeno le riescano a tenere testa sotto alcuni aspetti, bisogna salire di segmento, e parlare di modelli come RS3, Classe A 45 AMG, o altre compatte da 300 CV, che però difficilmente hanno un funzionamento a trazione integrale così efficace e un’agilità simile.
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