Il futuro dell’iconica sigla STI non farà più ruggire i motori boxer. Subaru, attraverso le parole del manager europeo David Dello Stritto, ha confermato che qualsiasi modello ad alte prestazioni che porterà il badge STI sarà esclusivamente elettrico. Una dichiarazione che segna un passaggio epocale nella storia del marchio giapponese, e che sta già dividendo gli appassionati.
Dopo la fine della WRX STI nel 2022 – vittima delle normative sulle emissioni sempre più stringenti – l’idea di un ritorno della sportiva sembrava tramontata. E invece, qualcosa si muove: in Giappone è ricomparsa una WRX con cambio CVT, anche se per ora rimane un prodotto riservato al mercato domestico. Ma nel resto del mondo? La risposta è chiara: il prossimo STI non avrà un motore termico.
Durante il Salone di New York, Dello Stritto ha parlato apertamente: “In Europa Subaru significa sicurezza, praticità, durata ma manca la ‘P’ di potenza. Non possiamo disassociare l’immagine di Subaru da Impreza o STI. Dobbiamo riportare la sportività nel marchio”. Il problema? I filtri antiparticolato richiesti in Europa, secondo il dirigente, “strozzano letteralmente i motori”.
La soluzione, dunque, è solo una: ripartire da zero con un’architettura completamente elettrica. Subaru ha già mostrato la direzione con la STI E-RA, concept da oltre 1000 CV presentato al Tokyo Auto Salon 2022, e con una versione “pimpata” della Solterra.
Il nome STI potrebbe addirittura cambiare. Il brand ha registrato in Germania il marchio “STe”, un gioco di lettere che unisce la storicità dell’acronimo al nuovo orientamento elettrico. Ma Dello Stritto non sembra preoccupato: “Lo spirito STI vive comunque, anche se cambi l’ultima lettera”.
Per vedere un nuovo modello ad alte prestazioni firmato Subaru bisognerà però attendere. La priorità, oggi, è vendere SUV. “Ho bisogno di volumi prima – ha detto Dello Stritto – i miei SUV devono generare profitti. Solo dopo potremo permetterci il lusso di tornare a investire in una sportiva di immagine”.
E mentre l’America si prepara ad affrontare nuovi dazi imposti dall’amministrazione Trump, che colpiscono proprio i veicoli importati, Subaru si trova davanti a una strada in salita. Ma la direzione è segnata: la sportività del futuro sarà silenziosa, istantanea e (forse) un po’ meno emozionante.
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